2018-10-10
I debiti del Policlinico alla Regione, i beni a una fondazione (che non c’è)
Interrogazione di 51 parlamentari: «Rischio svendita a privati di enormi patrimoni pubblici». Il nuovo ente frutto di un protocollo d'intesa tra Lazio e università Tor Vergata. Gli inquilini di Palazzo Madama domandano se sia giusto cedere un bene pubblico senza prima procedere a una valutazione del suo valore economico e senza conoscere quale sarà la composizione certa e le finalità della nuova Fondazione a cui conferire il bene.Cinquantuno senatori della Repubblica sono preoccupati per le sorti del Policlinico Tor Vergata. E lo hanno dimostrato la scorsa settimana, presentando in aula un'interrogazione rivolta ai ministri di Istruzione, Salute ed Economia. Sullo sfondo «il conferimento in proprietà dei beni mobili e immobili del Policlinico» al patrimonio di una fondazione ancora «da istituire». Attualmente i beni citati sono dell'università di Roma Tor Vergata, ateneo già chiamato in causa da altre due interrogazioni presentate in Senato durante l'estate.La Verità se ne sta occupando da tempo con un'inchiesta che ha sollevato la «questione morale» su conferimenti di incarichi all'interno dell'ateneo e sulla condotta del rettore, Giuseppe Novelli, imputato per tentata concussione e istigazione alla corruzione nei riguardi di due professori, a cui l'università avrebbe negato il concorso pubblico. Ricordiamo che anche il viceministro al Miur, Lorenzo Fioramonti, poche settimane fa ne aveva preso le distanze, parlando di «atteggiamento che ritengo assolutamente inaccettabile» a proposito di conversazioni finite agli atti della Procura. Arrivando al contenuto del nuovo atto ispettivo, che ha come primo firmatario il senatore pentastellato Elio Lannutti, esso riporta che di questa nuova fondazione, a cui dovrebbe essere conferita la proprietà del Policlinico, «non si conoscono né atto costitutivo e statuto, né si è a conoscenza se nella compagine associativa si vorrà dare ingresso a soggetti privati». Ma ricostruiamo la cronologia dei fatti profilata dall'interrogazione. Il Policlinico, che sorge su un terreno di proprietà dell'ateneo Tor Vergata, in origine era gestito dall'Azienda ospedaliera universitaria istituita nel 1999. Poi nel 2008, Regione e ateneo hanno costituito una prima fondazione (chiamata Pvt Policlinico Tor Vergata, soggetto di diritto privato), che sarebbe dovuta subentrare alla precedente azienda ospedaliera «in tutti i rapporti giuridici attivi e passivi, compresi quelli nei confronti della Regione Lazio». Nel corso degli anni, poi, la gestione del Policlinico, secondo gli interroganti, avrebbe accumulato una «significativa mole di debito», soprattutto nei confronti dell'ateneo. Il disavanzo avrebbe «toccato punte tra i 70 milioni e i 25 milioni di euro». Ma arriviamo al 2017: Regione Lazio e ateneo stipulano un nuovo protocollo d'intesa volto a superare il precedente, che riguarda gli accordi economici sottesi alla creazione di una nuova fondazione di diritto pubblico che subentrerà «nei rapporti giuridici attivi e passivi nonché nei relativi crediti e debiti». Questa seconda nuova fondazione sarebbe ancora da istituire. Oltre a ciò, un protocollo d'intesa del 2017 tra Regione e ateneo per il triennio 2016-2018, ha disposto circa «l'integrale manleva dai debiti contratti dall'ateneo»: in pratica la Regione Lazio si è «accollata» i debiti del Policlinico.La preoccupazione dei parlamentari firmatari dell'atto ispettivo deriva dunque dal fatto che i contenuti dell'accordo che impegnano la nuova fondazione, sarebbero stati accettati dalle parti «in assenza di preventiva determinazione del valore immobiliare dei beni del Policlinico». Non a caso, il protocollo d'intesa appena citato è stato impugnato al Tar e andrà in discussione nel mese di novembre dalle sigle sindacali e da quasi 100 dipendenti del Policlinico, per accertare le eventuali violazioni di legge. Con l'interrogazione, inoltre, si chiede ai ministri competenti se siano a conoscenza della faccenda, ma soprattutto se sia possibile l'operazione di integrale manleva dei debiti da parte della Regione Lazio. Gli inquilini di Palazzo Madama domandano se sia giusto cedere un bene pubblico senza prima procedere a una valutazione del suo valore economico e senza conoscere quale sarà la composizione certa e le finalità della nuova Fondazione a cui conferire il bene. I dubbi non sono esauriti: il terreno su cui insiste il Ptv è ancora un bene indisponibile del demanio o è stato inserito tra i beni alienabili della pubblica amministrazione? E infine, chiedono ai ministri Giovanni Tria, Giulia Grillo e Marco Bussetti: ci sono «adeguate garanzie» sulla composizione della compagine associativa della nuova fondazione, anche in relazione alla possibile presenza di soggetti privati? Chi è il veicolo finale? Chi sarebbero questi eventuali privati a cui si darà in mano il Policlinico? L'operazione può essere connotata da un «elevato rischio di svendere, a mani private, enormi e insostituibili patrimoni pubblici»? In attesa di una risposta scritta da parte del governo, fonti della Verità interne all'ateneo si chiedono come mai per il Policlinico Tor Vergata non sia stata usata la stessa politica del Policlinico Le Scotte di Siena una decina di anni fa, «quando l'Università di Siena decise di vendere alla Regione Toscana, dal notaio, le mura e il terreno con regolare rogito». E concludono: «Perché il Policlinico di Tor Vergata non è stato venduto alla Regione Lazio?». Le risposte alle domande dei vari interlocutori, se ritenute ammissibili, non tarderanno ad arrivare, anche da parte della Regione Lazio, a cui ieri abbiamo chiesto spiegazioni e delle quali siamo in attesa.
Edoardo Raspelli (Getty Images)
Nel riquadro: Mauro Micillo, responsabile Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo (Getty Images)
L'ex procuratore di Pavia Mario Venditti (Ansa)