2019-07-19
I 120.000 monopattini ora sono legali. Pericolosi? I numeri assicurano di no
Il 27 luglio entrerà in vigore il decreto che apre a questi veicoli (e a hoverboard e segway), che circolavano in un vuoto normativo. Gli incidenti sono appena lo 0,030%. Milano è capofila nei servizi di sharing.Corso Venezia, Milano, 11 luglio, ore 10. È giorno di sciopero e i mezzi pubblici in centro scarseggiano. Scarico l'app di Helbiz, registro i dati della carta di credito. Faccio una foto al codice Qr presente sul manubrio, do una spinta con la gamba destra e parto con il mio monopattino elettrico in condivisione. Per percorrere poco più di due chilometri fino a Missori spendo 2,5 euro.A Milano, soprattutto nelle zone più centrali se ne vedono parecchi. Il merito è tutto del decreto sulla micromobilità che è stato firmato dal ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli lo scorso 7 giugno e che è stato finalmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed entrerà in vigore a partire dal 27 luglio. Fino a ora, infatti, i monopattini elettrici, ma anche i segway (i veicoli a due ruote che stanno in piedi grazie a un giroscopio) e gli hoverboard (le pedane con le ruote che si muovono in avanti o indietro spostando il peso del corpo) operavano all'interno di un buco normativo. Da fine luglio si potrà circolare sulle strade italiane ma rispettando alcune caratteristiche: i monopattini dovranno avere prima di tutto il marchio Ce e non potranno avere una potenza superiore ai 500 watt. Inoltre dovranno avere un sistema di luci che ne segnali la presenza e i «piloti» dovranno indossare giubbino catarifrangente o bretelle ad alta visibilità nelle ore serali. Inoltre, i monopattini non potranno superare i 20 chilometri l'ora di velocità massima. Prima ancora che vi fosse un decreto, però, le società che offrono monopattini in sharing erano già molte e tutte consapevoli di operare all'interno di un vulnus normativo. A ogni modo, ora la palla passerà alle amministrazioni comunali che dovranno applicare le regole. Fino a quel momento, chi noleggia un escooter elettrico non potrà dire di essere in regola.In Italia ci sono cinque società che si occupano di monopattini elettrici: Helbiz, Bird, Dott, Circ e Lime. Per la maggior parte sono concentrate a Milano, ma Lime opera anche a Roma e Helbiz a Rimini e Riccione con circa 50 mezzi. Si stima che i monopattini elettrici in sharing presenti in Italia siano poco più di un migliaio. Settecento, quasi tre quarti del mercato, appartengono a Helbiz, il resto è suddiviso fra le altre quattro compagnie. Si tratta di un vero e proprio boom, se si pensa che sono tutte aziende arrivate nel giro di pochi mesi. Ora che le norme iniziano a esserci, molto probabilmente il fenomeno dilagherà ancora di più.Ci troviamo proprio nel bel mezzo dell'esplosione della moda dei monopattini. In totale, tra mezzi di proprietà e in condivisione, nel nostro Paese ne circolano circa 120.000. La prima società a mettere piede in Italia in questo settore - e non a caso la più strutturata sul nostro territorio - è Helbiz. Il progetto è arrivato in Italia a ottobre 2018 e conta al momento 700 monopattini, che diventeranno 1.000 entro l'estate. L'idea ha un cuore tutto italiano ed è quello dell'imprenditore italoamericano Salvatore Palella.Il sistema è uguale per tutte le società. Si scarica l'app, ci si registra e si parte. Nel caso di Helbiz c'è un costo di 1 euro per lo sblocco a cui si devono aggiungere 15 centesimi al minuto. Si può utilizzare in centro e in alcune zone semi centrali di Milano. Il servizio viene offerto in collaborazione con Telepass: gli utenti possono accedere a Helbiz anche dalla piattaforma di pagamento autostradale. Offerta analoga per Lime, di fatto insieme a Bird uno dei maggiori colossi del settore al di fuori dei confini italiani. In questo caso la partnership è stata realizzata con Enel X per le colonnine di ricarica. Anche qui il prezzo è di 1 euro per lo sblocco e di 15 centesimi al minuto.Leggermente più cari i monopattini di Lime, colosso presente in oltre 100 Paesi nel mondo. In questo caso serve sempre 1 euro per lo sblocco, ma il prezzo sale a 19 centesimi al minuto. Lo stesso di Circ, brand tra i più nuovi in Italia. L'ultima società in ordine di arrivo è Dott, che fa pagare la corsa 15 centesimi al minuto (più 1 euro per lo sblocco).L'Italia è stata l'ultimo Paese ad aver introdotto delle norme sulla micromobilità. Prima di noi, in ordine di tempo, è arrivata la Germania che ha scelto di imporre i paletti sull'utilizzo di monopattini, hoverboard e segway e monowheel. All'interno dell'Ue, la Francia è stata invece pioniera in questo tipo di mobilità che, almeno in teoria, non dovrebbe servire per fare lunghi tragitti ma per girare più comodamente all'interno dei centri urbani. In Spagna, Barcellona li ha messi fuori legge, e a Madrid, dove possono circolare, potrebbero arrivare limitazioni. Alcuni divieti sono stati introdotti anche in Svizzera. Anche nel primo mercato al mondo, gli Stati Uniti (15 miliardi di giro d'affari l'anno) si sta iniziando a tirare il freno. L'anno scorso gli incidenti con questi veicoli sono stati oltre un migliaio e si sta già pensando a un giro di vite (come è avvenuto con gli skateboard). I timori per la sicurezza sono numerosi, ma uno studio del dipartimento di salute pubblica di Austin, in Texas, ridimensiona molto le ansie. Ben il 33% degli incidenti avviene durante il primo viaggio in assoluto in monopattino, segno che per incrementare la sicurezza potrebbe bastare introdurre corsi o l'obbligo di un patentino. Inoltre, il 48% delle persone ha riportato traumi alla testa. In questo caso, l'obbligo del casco riduce notevolmente i rischi (nei casi esaminati dallo studio, appena l'1% dei conducenti aveva preso questa precauzione). Inoltre, solo il 10% degli intervistati si è ferito a causa della collisione con un altro veicolo. Di sicuro anche la mancanza di attenzione dei conducenti ha avuto un peso: il 37% ha sostenuto che la velocità eccessiva ha contribuito al sinistro. E secondo un altro studio dell'Ucla university mediacal center, nel 48% degli incidenti le persone alla guida avevano un tasso di alcol nel corpo superiore al limite, e nel 52% dei casi erano sotto l'effetto di sostanze stupefacenti.