2024-03-13
Abbattuti altri due droni. Sale la tensione con gli Huthi: «State con i nostri nemici»
Il cacciatorpediniere D-554 «Caio Duilio» della Marina Militare (Ansa)
Azione di autodifesa della Caio Duilio nel Mar Rosso. A Gaza tregua ancora lontana. Israele pone restrizioni ai palestinesi in visita alla moschea di Al Aqsa per il Ramadan.Ieri lo Stato maggiore della Difesa, ricordando che l’operazione Aspides ha il compito di difendere la libertà di navigazione e le rotte commerciali, ha reso noto che la nave Caio Duilio ha abbattuto altri due droni aerei in attuazione del principio di autodifesa, dopo quello neutralizzato qualche giorno fa. Immediata la replica (per il momento solo verbale) da parte degli Huthi. All’Ansa Abdennaser Mahamed, funzionario del Dipartimento dei media della presidenza della Repubblica (Huthi) di Sana’a, ha affermato che «l’abbattimento di nostri droni da parte della marina militare italiana costituisce una nuova conferma che l’Italia si è voluta schierare a fianco dei nostri nemici e a difesa di Israele ma per il momento non è un nostro obiettivo diretto».Sul fronte delle trattative per un possibile cessate il fuoco a Gaza non ci sono novità e persino il Qatar, attraverso il portavoce del ministero degli Esteri Majed Al Ansar, ha ammesso che l’intesa è lontana: «Non siamo vicini a un accordo su un cessate il fuoco a Gaza, ma rimaniamo fiduciosi». Il portavoce ha spiegato che «stiamo lavorando per stabilire un cessate il fuoco permanente a Gaza, piuttosto che una tregua a breve termine di pochi giorni». Ma si tratta di affermazioni di circostanza dato che Israele mantiene la stesse posizione di sempre, ovvero che un cessate il fuoco (peraltro parziale perché l’obbiettivo finale resta la distruzione di Hamas) passa dal rilascio di tutti gli ostaggi e dei cadaveri di coloro che sono deceduti. In ogni caso, il direttore della Cia William Burns, durante un’audizione alla Camera dei rappresentanti, ha espresso ottimismo riguardo alla possibilità di raggiungere un accordo per il cessate il fuoco, anche se rimangono questioni complesse da affrontare. «Credo che ci sia ancora una possibilità di raggiungere un tale accordo. Stiamo lavorando intensamente con le nostre controparti israeliane, qatariote ed egiziane per questo obiettivo, anche se è un processo estremamente difficile. Non possiamo garantire il successo, ma posso affermare che le alternative sarebbero ancora peggiori». Sul fronte di guerra, l’ultima escalation di tensioni tra Israele e gli Hezbollah ha visto nella giornata di ieri il lancio di almeno cento razzi dal Libano verso il Nord di Israele, in uno degli attacchi più intensi dall’inizio del conflitto a Gaza. Il fatto che gli attacchi missilistici di Hezbollah si concludano quasi sempre senza vittime e senza danni significativi alle infrastrutture non deve certo ingannare, come ha spiegato l’analista militare dell’emittente N12 Guy Varon: «L’organizzazione terroristica ha finora scelto di lanciare razzi statistici e non utilizza i razzi ad alta precisione di cui dispone. Se Hezbollah decidesse di passare a questi ultimi, potrebbe causare molte vittime, ma anche l’inizio ufficiale di una campagna militare d’Israele nel Nord», che è stata più volte evocata dal premier israeliano Benjamin Netanyahu e che preoccupa gli Usa e non solo. Le autorità israeliane hanno annunciato una serie di restrizioni per i palestinesi della Cisgiordania che intendono visitare Gerusalemme e la Spianata delle Moschee durante il mese di Ramadan. Il Coordinatore delle attività governative nei territori (Cogat), l’istituzione militare israeliana responsabile dei Territori palestinesi, ha comunicato che il venerdì potranno accedere alla Moschea di Al Aqsa gli uomini sopra i 55 anni, le donne sopra i 50 anni e i bambini fino a dieci anni. I palestinesi dovranno essere in possesso di un permesso valido rilasciato dal Cogat, il quale sarà soggetto a verifica da parte delle forze di sicurezza. È stato inoltre precisato che le autorità si riservano il diritto di apportare eventuali modifiche durante il mese di Ramadan. Non è stato specificato se i palestinesi della Cisgiordania saranno autorizzati a visitare Gerusalemme dal lunedì al giovedì durante il Ramadan. Tuttavia, è stato confermato che gli abitanti della Striscia di Gaza non avranno accesso all’area a causa del conflitto in corso nella regione. A questo proposito il ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi ha affermato che «Israele sta giocando con il fuoco e sta spingendo la situazione verso un’esplosione». Ieri ha anche parlato la Guida suprema dell’Iran Ali Khamenei che ha minacciato i Paesi musulmani che non si schierano con Hamas: «Ci sono alcuni governi nel mondo islamico che aiutano i nemici del popolo palestinese oppresso: il regime sionista. Se Dio vuole, saranno puniti per il loro tradimento». Infine, Joe Biden starebbe considerando la possibilità di condizionare gli aiuti militari a Israele nel caso in cui il Paese proceda con un’invasione su larga scala di Rafah, che ha precedentemente definito come una «linea rossa». Lo scrive Politico che riporta questa notizia citando quattro funzionari statunitensi a conoscenza degli orientamenti interni dell’amministrazione. La disponibilità del presidente degli Stati Uniti a intraprendere questa azione riflette le crescenti pressioni nel suo partito, nel quale è presente una folta rappresentanza di musulmani, e le tensioni continue nel suo rapporto con Netanyahu che parlando ai delegati della «lobby statunitense pro-Israele» American Israel Public Affairs Committee, riuniti a Washington, ha espresso «profonda gratitudine per il sostegno ricevuto dal presidente Biden e dall’amministrazione», auspicando che tale sostegno continui. Allo stesso tempo, ha avvertito che Israele uscirà vittorioso da questo conflitto e ha sottolineato che «le forze di difesa israeliane completeranno il loro operato a Rafah per evitare che Hamas si riorganizzi».
Giorgia Meloni al Forum della Guardia Costiera (Ansa)
«Il lavoro della Guardia Costiera consiste anche nel combattere le molteplici forme di illegalità in campo marittimo, a partire da quelle che si ramificano su base internazionale e si stanno caratterizzando come fenomeni globali. Uno di questi è il traffico di migranti, attività criminale tra le più redditizie al mondo che rapporti Onu certificano aver eguagliato per volume di affari il traffico di droga dopo aver superato il traffico di armi. Una intollerabile forma moderna di schiavitù che nel 2024 ha condotto alla morte oltre 9000 persone sulle rotte migratorie e il governo intende combattere. Di fronte a questo fenomeno possiamo rassegnarci o agire, e noi abbiamo scelto di agire e serve il coraggio di trovare insieme soluzioni innovative». Ha dichiarato la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni durante l'intervento al Forum della Guardia Costiera 2025 al centro congresso la Nuvola a Roma.
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