2024-07-15
«Ha sparato un cronista romanista»
Per alcune ore i media (pure la Cnn) hanno identificato l’attentatore in Marco Violi. La bufala partita da un account (poi chiuso) di un antipatizzante. Lui: denuncio tutti.Per inquadrare quello che promette di essere uno dei momenti di più intenso situazionismo del XXI secolo bisogna immaginare giornalisti della Cnn, analisti dell’Fbi, teste d’uovo dell’intelligence mentre scaricano da YouTube un brano che inizia così: «Corri dai Eldor laggiù, corri in Portogallo da Mou, corri e fallo per tutta la gente dell’Uzbekistan». Il brano, scritto dal soggetto che per qualche ora è stato indicato come l’attentatore che ha sparato a Donald Trump, è dedicato a Eldor Shomurodov. Chi era costui? Il nuovo capo dell’Isis-K? No, solo un attaccante uzbeko della Roma. Come si incastra tutto ciò con i drammatici fatti di Butler? Facciamo un passo indietro e riavvolgiamo il nastro. Poche ore dopo lo sparo che ha colpito di striscio Trump e quasi portato gli Usa sull’orlo della guerra civile, sui social compare la presunta identità dell’attentatore. Si tratterebbe di Mark Violets, attivista antifa americano. Viene anche diffusa una sua foto, con cappellino e occhiali da sole, in quello che a prima vista potrebbe sembrare il frame di un video di rivendicazione. Foto e nome fanno il giro del mondo, facendo milioni di visualizzazioni. Il nome Mark Violets finisce in top trending su tutte le piattaforme. Peccato che... Mark Violets non esista. O, meglio, esiste nella sua versione italiana, Marco Violi, ma non è un terrorista americano, bensì semplicemente un giornalista e youtuber italiano appassionato di As Roma. Personaggio sui generis, comunicatore creativo (e qui torniamo alla canzone per Shomurodov), Violi è protagonista di una delle faide tipiche del variopinto mondo dei tifosi capitolini, difficilmente comprensibile fuori dal Raccordo anulare. L’uomo è spesso vittima di prese in giro in cui il confine tra burla innocua e stalking vessatorio non è mai semplice da individuare, tant’è che ci sarebbero di mezzo già delle denunce. Lo stesso intrico tra farsa social e tragedia sanguinaria non è nuovo: quando, nel 2021, un uomo armato di arco e frecce fece una strage in Norvegia, sui social si diffuse la notizia che l’assassino fosse un radicalizzato che aveva assunto il nome di Marek Al Viol... Uno dei suoi acerrimi nemici pare essere tale Moussolinho, secondo il pittoresco nickname che fa da crasi a due delle apparenti passioni del troll. Proprio Moussolinho sarebbe l’architetto della clamorosa beffa, almeno secondo lo stesso Violi. Che ha scritto sui social: «Le notizie che circolano sul mio conto sono totalmente prive di fondamento e sono organizzate da un gruppo di hater che dal 2018 mi stanno rovinando la vita, addirittura con appostamenti presso la mia abitazione, foto del mio citofono e del mio portone. Dei veri e propri stalker», ha spiegato Violi su Instagram. «Gli account che hanno organizzato tutto questo sono @logikseo e @moussolinho (quest’ultimo ho visto che è stato disattivato da X). Non ho altro da aggiungere, nella giornata di lunedì sporgerò denuncia contro gli account su X che hanno inventato queste false notizie e tutte le testate giornalistiche che hanno diffuso la notizia». Al netto dei risvolti penali, resta l’inquietante senso di permeabilità del mondo informativo globale rispetto a qualunque fonte inquinante, fosse anche casereccia e goliardica come quella in questione. Con tanto di episodi tragicomici, come nel caso di Telenoticias, sito messicano che ha persino messo on line un video in cui «Mark Violets» pare salmodiare un proclama politico. In realtà si tratta di Violi che, facendo il verso ai tifosi romanisti ostili a Mourinho (uno dei miti del nostro sfortunato youtuber), scandisce con caricaturale accento romanesco: «Ancora cor santone de Setubal, quello che c’ha fatto arriva’ sesti du vorte...». Il tutto sotto la grottesca didascalia: «El hombre que segùn la autoridades le disparò a Trump». È un mondo che sarà difficile spiegare ai nostri nipoti.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)
Ecco #DimmiLaVerità del 17 settembre 2025. Il nostro Giorgio Gandola commenta le trattative nel centrodestra per la candidatura a presidente in Veneto, Campania e Puglia.