2019-04-23
Guida per disinnescare i finti scoop dei giornaloni che si rivelano bufale
«Messaggero», «Corriere» e «Repubblica» parlano di nuovi processi per Virginia Raggi e Giulio Centemero. Peccato che si tratti di passaggi obbligati di inchieste note da mesi.A conti fatti, quella dell'inchiesta romana su Giulio Centemero era una notizia che si poteva dare anche sei mesi fa, scrivendo che alla scadenza dei termini delle indagini preliminari sarebbe arrivato l'avviso di chiusura indagini. E invece, siccome la parte politica del fascicolo sull'eolico in odore di mafia è asfittica, in pieno periodo di bordate tra 5 stelle e Lega la questione del finanziamento per la radio del Carroccio fa brodo per tirare fuori un titolone. E anche su Virginia Raggi non è arrivata una nuova tegola giudiziaria per la questione dello stadio della Roma. La sindaca è indagata da mesi, ma siccome la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura non ha convinto il gip sono stati disposti degli approfondimenti.lo studio di bonifaziSulla questione Centemero il Corriere della Sera ha aperto l'edizione in edicola il giorno di Pasqua. Il pezzo firmato da Fiorenza Sarzanini però è tutto sulle relazioni tra Paolo Arata e il sottosegretario Armando Siri. In coda arriva un focus sullo stadio della Roma e sull'imprenditore Luca Parnasi che, nel suo interrogatorio di un anno fa, ha dichiarato di aver versato 250.000 euro nel 2015 alla fondazione gestita da Centemero. Soldi che, secondo l'accusa, «servivano a finanziare la Lega». Centemero ha assicurato che «la procedura è stata regolare». Anche perché si trattava di un'erogazione liberale a un'associazione culturale che non era collegata alla Lega. Operazione diversa, invece, appare quella messa su da Parnasi con Eyu di Francesco Bonifazi, considerata la cassaforte del Pd renziano. Parnasi, attraverso la Pentapigna immobiliare srl, ha attribuito a Eyu una prima consulenza (uno studio dal titolo Casa: il rapporto degli italiani con il concetto di proprietà) del valore di 150.000 euro, denaro liquidato, coincidenza, proprio il 4 marzo 2018, giorno delle elezioni. Nel corso delle perquisizioni gli investigatori si sono poi imbattuti nel secondo contratto con Eyu, siglato questa volta dalla società Quarantana srl, rientrante sempre nel gruppo Parnasi. Si tratta di un progetto di ricerca dal titolo La ricettività turistica in Italia, quale modello di sviluppo. Per questo studio la società del gruppo Parnasi si impegna a corrispondere a Eyu una somma complessiva pari a 100.000 euro comprensivi di Iva, entro e non oltre il 31 maggio 2018. Il contratto, se pur deciso tra le due parti, non risulta firmato, perché poco dopo, il 13 giugno, Parnasi finisce in carcere per associazione a delinquere e corruzione. Il Corriere anticipa che le tesi difensive sembrano non aver convinto i magistrati e che, quindi, la prossima settimana per Centemero, così come per Bonifazi, sembra scontato che si andrà alla richiesta di rinvio a giudizio per finanziamento illecito. Anche Il Messaggero in prima pagina punta sul caso, dedicando alla vicenda tutta l'ultima parte del sommario, proprio sotto il titolo di apertura: «Nuova tegola per la Lega». Ma l'articolo finisce nelle cronache a piè di pagina, perché nel procedimento giudiziario che riguarda Centemero di nuovo, in realtà, non c'è nulla. Per chiudere i fronti, il vicepremier Matteo Salvini, si è rivolto alla magistratura: «Sulla vicenda di Siri e Centemero i giudici facciano il loro lavoro, spero in fretta. Noi stiamo lavorando per una giustizia che dimezzi i tempi dei processi, poi se qualcuno sbaglia paga. Però ogni tanto mi sembra ci sia tanta panna montata che è buona sul gelato, ma non è buona in altri contesti». E per produrre panna montata in questo momento l'ingrediente principale è Parnasi, trait d'union che permette di tornare sia sulla questione che coinvolge Centemero sia sulla costruzione dello stadio della Roma. urbanistaE, così, diventa la notizia del giorno, pompata da Repubblica, Corriere e Messaggero, il mancato accoglimento della richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura su un esposto presentato da un architetto ex grillino contro la sindaca Raggi. I fatti risalgono al mese di giugno dello scorso anno. L'architetto e urbanista Francesco Sanvitto denuncia la sindaca per la procedura con cui il Campidoglio ha deciso di dare visibilità al progetto dello stadio a Tor di Valle.«La sindaca è estranea ai fatti», precisano subito gli avvocati Alessandro Mancori ed Emiliano Fasulo, difensori della Raggi, che aggiungono: «L'iter per l'approvazione del progetto dello stadio fu all'epoca rimandato e dopo l'arresto di Parnasi sospeso per consentire ulteriori approfondimenti». I due legali sottolineano che il passaggio in consiglio comunale per la definitiva approvazione del progetto, dopo i rilievi della Conferenza dei servizi e l'approvazione della variante urbanistica, fu all'epoca esclusivamente rimandata proprio per consentire a chiunque interessato, compresa l'associazione del querelante Sanvitto, di proporre le proprie deduzioni. Valutazioni che fanno il paio con quelle della Procura. Il gip del Tribunale di Roma Costantino De Robbio, però, ha ritenuto che ci fossero degli aspetti ancora non chiari e ha dato indicazioni alla Procura di andare a fondo. La notizia però diventa l'iscrizione nel registro degli indagati della Raggi per abuso d'ufficio (l'atto è in realtà legato al deposito dell'esposto e risale a qualche giorno dopo, quindi siamo nel giugno 2018) e provoca tutta una serie di reazioni politiche.
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L'evento organizzato dal quotidiano La Verità per fare il punto sulle prospettive della transizione energetica. Sul palco con il direttore Maurizio Belpietro e il vicedirettore Giuliano Zulin, il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, il presidente di Ascopiave Nicola Cecconato, il direttore Ingegneria e realizzazione di Progetto Terna Maria Rosaria Guarniere, l'Head of Esg Stakeholders & Just Transition Enel Maria Cristina Papetti, il Group Head of Soutainability Business Integration Generali Leonardo Meoli, il Project Engineering Director Barilla Nicola Perizzolo, il Group Quality & Soutainability Director BF Spa Marzia Ravanelli, il direttore generale di Renexia Riccardo Toto e il presidente di Generalfinance, Boconi University Professor of Corporate Finance Maurizio Dallocchio.