
Due deputati dem chiedono al ministro della Salute di commissariare l'Ordine di Bologna. E definiscono il presidente Giancarlo Pizza «un paranoico». La sua colpa? Aver avviato un procedimento contro Sergio Venturi, capo della Sanità in Emilia Romagna.È la prima volta che accade. Non genericamente politica contro sanità, ma un partito, il Pd, che attacca l'Ordine dei medici per difendere uno dei suoi assessori regionali. Quindi, semmai, politica contro deontologia. Il Partito democratico ha chiesto infatti l'intervento del ministro della Salute, Giulia Grillo, per richiamare Giancarlo Pizza, presidente dell'Ordine dei medici di Bologna, dato che ha avviato un procedimento disciplinare nei confronti dell'assessore alla Salute dell'Emilia Romagna, Sergio Venturi, che non è solo un politico, ma anche un medico. Nel mirino è finita una sua delibera, che risale a maggio 2016, con la quale la giunta regionale dava indicazioni alle Aziende sanitarie riguardo alla composizione e alle competenze del personale che lavora sulle ambulanze. In particolare la delibera parlava delle «funzioni avanzate» degli infermieri di emergenza-urgenza. Secondo l'assessore dem, la decisione nasceva «dalla consapevolezza che la professione degli infermieri è molto cambiata. Non sono più figure professionali ausiliarie rispetto ai medici, ma professionisti dotati di autonomia, con proprie e specifiche competenze. E tutto questo deve essere valorizzato». Come dire, l'infermiere è uguale al medico. O, come si dice oggi, i medici sono «fungibili» con gli infermieri.A parte che bisognerebbe chiedere a un infartuato o a un politraumatizzato se è meglio trovarsi in ambulanza con un medico o con un infermiere, è chiaro che l'atto amministrativo rispondeva prevalentemente a un pilastro della sanità moderna: l'economia. L'etica viene dopo. Bisogna far quadrare i bilanci, anche se per il 118 si spende l'1,7% di tutta la spesa sanitaria nazionale e negli ultimi anni è stato chiuso il 50% delle centrali operative. Tornando a Bologna, secondo l'Ordine, Venturi ha fatto approvare un provvedimento che in sostanza va contro i medici, quattro dei quali sono stati già raggiunti dallo stesso provvedimento disciplinare. E se Pizza, recentemente assurto alle cronache per la prefazione a un libro critico sull'obbligo dei vaccini (Immunità di legge), non parla, a dare notizia dell'iniziativa dell'Ordine è lo stesso Venturi. «Si è passato il segno», ha dichiarato l'assessore. «Anche perché chi mi muove accuse dovrebbe avere consapevolezza della funzione istituzionale della carica che ricopre». E ancora: «Il gioco dei ruoli non è un dettaglio del quale ci si possa dimenticare. Se in giunta faccio una proposta, mi pare ovvio che la faccio come assessore e non come medico. Se quindi l'Ordine dei medici, o dovrei dire il suo presidente, mi chiede conto di ciò, prende una decisione chiaramente illegittima, sulla quale lavoreranno i miei legali. Anche perché a un atto della giunta ci si oppone facendo ricorso al Tar, cosa mai avvenuta: come mai Pizza dopo oltre due anni promuove un procedimento disciplinare?». Dimenticando che l'Ordine non è soltanto il suo presidente, Giancarlo Pizza, ma un organo collegiale, e auspicando che «la ragione e il diritto prevalgano su divergenze politiche o peggio, su contrapposizioni personali», l'assessore piddino assicura che si presenterà nei prossimi giorni all'audizione disciplinare, pur sottolineando che «c'è un problema preliminare e pregiudiziale, che chiarisce come si sia di fronte a un'evidente infondatezza e illegittimità. E vorrei aggiungere anche strumentalità, per quanto riguarda il procedimento disciplinare».Stabilire il confine tra deontologia medica e politica forse non è facilissimo, ma è evidente che in questo momento storico molti politici medici fanno scelte o subiscono politiche economiche pur sapendo che vanno contro la loro stessa professione (e i cittadini), solo per questioni finanziarie. Nessun dubbio invece per i deputati pd Vito De Filippo e Luigi Rizzo Nervo, membri della commissione Affari sociali della Camera, che hanno scritto una lettera al ministro della Salute, Giulia Grillo, affinché «il ministero intervenga con tempestiva e risolutiva decisione, se del caso anche con il commissariamento dello stesso Ordine di Bologna affinché venga meno tale atteggiamento vessatorio e persecutorio nei confronti di medici pubblici che, convinti, attuano le leggi vigenti». Non solo, i due parlamentari (uno, De Filippo, ex presidente della regione Basilicata ed ex sottosegretario alla Sanità, e l'altro, Luigi Rizzo Nervo , ex membro del cda Rai e vicesegretario generale della presidenza del Consiglio), scrivono addirittura che Pizza «era ed è uso a inquisire e a metter sotto consiglio di disciplina dirigenti medici. Non è nuovo a uscite a dir poco eversive confondendo la natura di un ordine professionale, che è un ente sussidiario dello Stato, non surrogatorio dello Stato». I due «difensori» non lesinano, tra l'altro, parole pesanti. Infatti, ribadendo che «il Parlamento ha sancito il primato della Pubblica amministrazione, sia nella legislazione che nella contrattualistica dei doveri del medico dipendente o convenzionato rispetto alla vigilanza deontologica esercitata dal sistema ordinistico», e sottolineando che «la normativa europea e nazionale autorizza l'infermiere a effettuare manovre di stabilizzazione delle condizioni di salute di un cittadino sul 188», arrivano a scrivere: «È evidente che si è in presenza di una mentalità paranoica, persecutoria e intimidatoria nei confronti di suoi colleghi medici rispettosi delle leggi di questo Stato e dell'Ue e di proterva negazione delle capacità professionali della professione infermieristica che in Italia sta tentando, grazie all'iniziativa proattiva del Parlamento, del governo e delle Regioni di adeguarsi ai modelli dei Paesi più avanzati europei ed extraeuropei».Conclusione, essendo Giancarlo Pizza letteralmente un «paranoico», anche se stimato immunologo e per la quinta volta presidente dell'Ordine (nel 2017 ha sconfitto in modo bulgaro proprio la lista chiamata «Venturi», creata per contrastarlo), intervenga il ministro Grillo (anche lei medico) e lo commissari. Gli avvocati avranno il loro da fare, ma non c'è dubbio che un medico fa un giuramento con il quale è vincolato anche fuori dall'esercizio della professione. Quello che si rimprovera a Venturi alla fine è proprio di aver tradito un giuramento. Con buona pace di Ippocrate.
Il premier dalla National Italian American Foundation di Washington: «Il Columbus Day non si cancella, e' qui per restare».
«Ci sono forze che cercano di dividerci, di ridefinire la nostra storia e di distruggere le nostre tradizioni condivise. La chiamano la cultura woke». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un video messaggio al gala 50esimo anniversario della National Italian American Foundation a Washington. "È un tentativo di cancellare la storia fondamentale degli italoamericani e di negare il loro posto speciale in questa nazione. Non glielo permetteremo. Il Columbus Day è qui per restare», ha aggiunto il presidente del Consiglio ringraziando Donald Trump per aver ripristinato quest'anno la celebrazione.
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L'amministratore delegato e direttore generale di Gruppo FS Stefano Antonio Donnarumma premiato a Washington
L’amministratore delegato del Gruppo FS Italiane ha ricevuto il Premio Dea Roma della National Italian American Foundation per il contributo alla modernizzazione delle infrastrutture di trasporto e alla crescita sostenibile del Paese.
La NIAF (National Italian American Foundation) ha conferito a Stefano Antonio Donnarumma, amministratore delegato e direttore generale del Gruppo FS Italiane, il Premio NIAF Dea Roma come leader nell’eccellenza ingegneristica per la crescita nazionale e l’infrastruttura sostenibile.
La cerimonia si è svolta sabato 18 ottobre 2025 durante il Gala del 50° Anniversario della NIAF, all’Hotel Washington Hilton di Washington D.C. negli Stati Uniti d’America. Il riconoscimento è stato assegnato per evidenziare il ruolo cruciale svolto da Donnarumma nella trasformazione e modernizzazione delle infrastrutture di trasporto italiane, con un forte impegno verso la sostenibilità e l’innovazione.
«È un vero onore ricevere questo premio che ho il piacere di dedicare a tutti gli italiani che creano valore sia nel nostro Paese che all’estero e diffondono principi volti a generare competenze specifiche nell’ambito dell’ingegneria, della tecnologia e dell’innovazione. Nel Gruppo FS Italiane abbiamo avviato quest’anno un Piano Strategico da 100 miliardi di euro di investimenti che rappresenta un motore fondamentale per la crescita e lo sviluppo del Paese». ha dichiarato Stefano Antonio Donnarumma.
Sotto la guida di Donnarumma, il Gruppo FS sta promuovendo importanti progressi nello sviluppo di linee ferroviarie ad Alta Velocità e nelle soluzioni di mobilità sostenibile, contribuendo a collegare le comunità italiane e a supportare gli obiettivi ambientali nazionali. Il Piano Strategico 2025-2029 include diversi interventi per migliorare la qualità del servizio ferroviario, costruire nuove linee ad alta velocità e dotare la rete del sistema ERTMS per garantire maggiore unione fra le diversi reti ferroviarie europee. Più di 60 miliardi è il valore degli investimenti destinati all'infrastruttura ferroviaria, con l'obiettivo di diventare leader nella mobilità e migliorare l’esperienza di viaggio. Questo comprende l’attivazione di nuove linee ad alta velocità per collegare aree non ancora servite, con l'obiettivo di aumentare del 30% le persone raggiunte dal sistema Alta Velocità. Sul fronte della sostenibilità, inoltre, il Gruppo FS - primo consumatore di energia elettrica del Paese con circa il 2% della domanda nazionale – si pone l’obiettivo di decarbonizzare i consumi energetici attraverso la produzione da fonti rinnovabili e l’installazione di oltre 1 GW di capacità rinnovabile entro il 2029, pari al 19% di tutti i consumi del Gruppo FS, e di circa 2 GW entro il 2034. Fondamentale è anche il presidio internazionale, con una previsione di crescita del volume passeggeri pari al 40%.
Il Gruppo FS ha infatti inserito lo sviluppo internazionale tra le sue priorità, destinando una quota significativa degli investimenti al rafforzamento della propria presenza oltre confine. L’obiettivo è consolidare il posizionamento del Gruppo in Europa, ormai percepita come un’estensione naturale del mercato domestico, e promuovere una rete ferroviaria sempre più integrata e in linea con i principi della mobilità sostenibile.
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Volodymyr Zelensky (Ansa)
Retroscena sul vertice con l’ucraino. Che rilancia: «Andrei a Budapest da Putin».





