2025-06-04
Grillo punta alla riconquista del M5s: «Azione legale per nome e simbolo»
Il comico vuole sfilare la sua creatura a Conte. Il Movimento: «Siamo tranquilli».Beppe Grillo sarebbe pronto a riappropriarsi del simbolo del Movimento 5 stelle, la forza politica fondata insieme a Gianroberto Casaleggio. Secondo quanto trapela da fonti vicine all’ex comico genovese, sarebbe imminente l’avvio di un’azione legale per far sì che la piena titolarità del simbolo torni alla sua associazione di Genova, che ne detiene la proprietà. Un passaggio che, se confermato, avrebbe conseguenze rilevanti sugli equilibri interni al M5s. La faida pentastellata o, meglio, la sfida aperta all’attuale leader Giuseppe Conte, si sposta dunque dal partito al tribunale. L’obiettivo sarebbe riappropriarsi del nome e del simbolo in vista delle prossime scadenze politiche, data la sempre maggiore distanza tra i valori del Movimento e la linea dettata da Conte, che negli ultimi mesi ha cercato di consolidare la propria autonomia e la discontinuità con il passato. Si annuncia dunque una nuova fase della contesa che però non arriva inaspettata considerando l’ultima apparizione in video dell’ex comico, lo scorso dicembre, a bordo di un carro funebre, quando spiegò le sue intenzioni a proposito del simbolo di un M5s, «morto, anzi, stramorto, ucciso dal mago di Oz Giuseppe Conte». Contro Giuseppi, con grande foga disse: «Vedere questo simbolo rappresentato da queste persone mi dà un senso di disagio. Fatevene un altro e andate avanti», lasciando intuire una sicura azione legale per rivendicare la proprietà del logo. Ma fu proprio l’assemblea costituente del M5s dello scorso novembre a estromettere il fondatore, cancellando dallo statuto la figura del «garante». Allora, quasi il 65% degli aventi diritto, 58.029 iscritti, avevano partecipato alla votazione: a favore dell’abolizione del garante fu l’80,56%, con grande soddisfazione di Conte, che scrisse in un post: «Questa è l’onda dirompente di una comunità che non conosce limiti e ostacoli e in cui tutti contano davvero». Fra le scelte contestate da Grillo ci fu anche l’abolizione del limite di due mandati che insieme a simbolo e nome definiva «i nostri tre pilastri, valori in alcun modo negoziabili e non modificabili a piacimento». Non solo. Dopo quell’assemblea si parlò di un documento nel quale Grillo si impegnava a non promuovere «alcuna contestazione» nei confronti del Movimento 5 stelle sull’uso del nome e del simbolo, sia pure modificato «in tutto o in parte». Di questo impegno scritto hanno parlato soltanto, in più interviste, sia il leader del M5s Conte sia il notaio del Movimento, Alfonso Colucci. Oggi, fonti vicine a Conte minimizzano il possibile impatto dell’azione dell’ex comico, sostenendo che il Movimento attuale è strutturato su basi giuridiche solide e che l’eventuale azione legale sarà valutata nelle sedi opportune. Tuttavia, non manca una certa preoccupazione per una possibile spaccatura che potrebbe costare cara in termini di consenso. All’ipotesi dell’azione giudiziaria si affianca una indiscrezione trapelata dal Corriere della Sera sul possibile ritorno del fondatore genovese davanti alla telecamera: pare che l’ex garante stia lavorando a un docufilm sulle sue battaglie, politiche e personali. Si tratterebbe di un progetto molto importante a cui Grillo avrebbe dedicato tempo e attenzione. «Si è isolato, ha scelto questa strada, ma è e resta inarrestabile. Quando sarà il momento dirà ciò che deve», avrebbero confidato i suoi fedelissimi. Nel frattempo, negli ultimi mesi, Grillo è tornato a scrivere sul suo blog, intensificando le critiche verso la linea politica del M5s, in particolare sulla gestione della comunicazione, sulla partecipazione ai tavoli con il governo e sul ruolo marginale delle battaglie storiche del Movimento: il reddito universale, il lavoro e l’ambiente. Pochi giorni fa aveva fatto un post sulla riduzione dell’orario lavorativo: «Quando nel 2011 proposi le 20 ore settimanali retribuite sembrava una provocazione. Nel 2050 potrebbe essere necessario».In serata, è arrivata la replica del quartier generale pentastellato: «Siamo tranquilli, i nostri avvocati risponderanno a tono». La nuova leadership ritiene infatti «infondate» le prerogative di questa battaglia.
Il presidente di Assoprevidenza Sergio Corbello (Imagoeconomica)
Il presidente di Assoprevidenza Sergio Corbello: «Dopo il 2022 il settore si è rilanciato con più iscritti e rendimenti elevati, ma pesano precariato, scarsa educazione finanziaria e milioni di posizioni ferme o con montanti troppo bassi».