2025-02-12
Gli ecotalebani l’ammettono: il green non salva la Terra, serve a modificare la società
Gli stessi alfieri della battaglia per la transizione riconoscono che il vero obiettivo delle riforme è cambiare il sistema economico. Pure a costo di impoverirci tutti.Da oltre 30 anni ci avvertono della imminente apocalisse. «La nostra casa è in fiamme», strilla Greta Thunberg. Ma Greta è una bambina che nulla sa: chi la ascolta? Peccato però che «la Terra bolle» sono anche le testuali parole del segretario generale dell’Onu, che non è un bambino e, presumibilmente, è uno studiato. E, sempre presumibilmente, sarebbero stati gli studi a suggerirgli di allarmare il mondo intero che il medesimo sarà presto sommerso sott’acqua. E non è solo, il segretario generale: è stato in compagnia di re (per esempio quello d’Inghilterra, fin da quando era ancora principe) e presidenti e vicepresidenti. Gli anni mancanti al diluvio universale (o, a seconda dell’umore, alla desertificazione universale) sono stati sempre numeri da cabala, a loro modo magici. Tipo: «Fra sette anni i ghiacci ai poli saranno completamente sciolti», assicurava Al Gore alla sua prolusione Nobel nel 2007; oppure: «Abbiamo solo 100 mesi», calcolava Carlo d’Inghilterra. E, nel suo piccolo, anche il nostro Sergio Mattarella non ha saputo trattenersi dall’unirsi al coro: era il 2019 quando, assieme a 31 suoi colleghi, sottoscriveva una dichiarazione in 14 punti che cominciava col lamentare l’aumento di temperatura globale di 0,9 gradi in 150 anni; cosa evidente - dicevano i plenipotenziari - per le perniciose ondate di calore. Naturalmente nessuno si chiedeva perché un’ondata di calore di 44 gradi dovesse essere perniciosa e una di 43,1 gradi no. In ogni caso, quei 0,9 gradi in più minaccerebbero tutto, dicevano (cito testualmente): agricoltura, silvicoltura, turismo, energia, infrastrutture, risorse idriche e, ultima ma non ultima, la pace. Naturalmente nessuno si chiedeva come mai è da Adamo ed Eva che gli uomini continuano a scannarsi con le guerre. Comunque sia, il tempo è sempre stato in grave scadenza, e siamo sempre stati esortati a «fare in fretta». Fare cosa? Beh, per tutti il rimedio è sempre stato chiaro: eliminare le emissioni di CO2. Obiettivo che per Mattarella e gli altri 31 firmatari andrebbe raggiunto indirizzando verso di esso «tutti i flussi finanziari». Avete letto bene: «tutti». Il problema - l’enorme problema - di costoro è che nessuna delle loro previsioni s’è realizzata. Nessun punto di non ritorno è occorso. Niente di niente. Certo, eventi meteorologici a noi sgraditi ci sono stati, ma nulla di diverso di quanto occorso 100, 500 o 1.000 anni fa. Il ghiaccio dei poli è sempre lì e le maree alle Maldive non hanno mostrato alcun aumento negli ultimi decenni. A differenza degli orsi polari e dei pinguini imperatori, da sempre in via d’estinzione, ma che da sempre non han fatto altro che aumentare. E la CO2? Una cosa è assolutamente certa. Poiché siamo stati in grado di determinarne con accuratezza i valori atmosferici nel corso della storia, è stato dimostrato empiricamente che l’anidride carbonica non ha mai - ripeto: mai - influenzato la temperatura del nostro pianeta. La ragione è di una semplicità disarmante: la Terra emette radiazioni con lunghezza d’onda compresa fra 5 e 50 micron, ma quella negli intervalli 5-14 micron e 16-50 micron è trasparente alla CO2, la quale assorbe solo la radiazione compresa fra 14 e 16 micron; ma la CO2 naturalmente presente assorbe già tutta la radiazione di 14-16 micron, cosicché ogni aggiunta di CO2 nulla fa all’effetto serra. Ci sono decine di altre cose che sconfessano gli allarmi di cui siamo stati vittime per 30 anni. Quello che ho appena esposto dovrebbe tagliare la testa al toro, anche se è leggermente tecnico. Ma forse le parole dei mercanti di terrore potrebbero convincervi di più. C’è solo l’imbarazzo della scelta ed ecco di seguito alcune perle. Dai rapporti del Club di Roma (think tank consulente per il clima delle Nazioni Unite): «Il nemico comune dell’umanità è l’uomo. Nel cercare un nuovo nemico che ci unisse, ci è venuta l’idea che l’inquinamento, la minaccia del riscaldamento globale, la scarsità d’acqua, la carestia e simili facessero al caso nostro».Da Christiana Figueres (segretario esecutivo della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici): «Il nostro obiettivo non è salvare il mondo dalla calamità ecologica, ma cambiare il sistema economico. Questo è probabilmente il compito più difficile che ci siamo mai dati: trasformare il modello di sviluppo economico per la prima volta nella storia dell’umanità». In altre parole, distruggere il capitalismo in cambio di un governo unico mondiale e del controllo economico su ogni individuo.Da Timothy Wirth (presidente della Fondazione Nazioni Unite): «Dobbiamo affrontare il problema del riscaldamento globale. Anche se la teoria del riscaldamento globale è sbagliata, faremo la cosa giusta in termini di politica economica e ambientale».Da Ottmar Edenhofer (alto funzionario dell’Ipcc, il comitato Onu sui cambiamenti climatici): «Bisogna liberarsi dall’illusione che la politica climatica internazionale sia una politica ambientale. Non lo è. Si tratta in realtà di come ridistribuire di fatto la ricchezza del mondo». E, di tutta evidenza, non è distribuzione dai ricchi ai poveri, ma dai quasi poveri al ristretto club dei mercanti di terrore medesimi.Da Christine Stewart (già ministro canadese dell’Ambiente): «Non importa se la scienza del riscaldamento globale è tutta fasulla. Il cambiamento climatico offre la più grande opportunità di realizzare giustizia e uguaglianza nel mondo». Già, ma come? Lo ha detto Klaus Schwab (World economic forum): «Non possedete nulla e sarete felici».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.