2024-11-28
Gravina è ineleggibile? Decide Giuliano Amato. Bonomi in pista per la A
L’ex premier valuta sui ricorsi. Del Piero: io candidato per la Figc? Non dico di no ma devono chiedermelo...C’è un nuovo ostacolo sulla strada di Gabriele Gravina verso la riconferma alla presidenza della Figc. Si chiama Giuliano Amato, l’ex presidente del Consiglio ora garante del codice di disciplina sportiva, che potrebbe decidere di renderlo ineleggibile. In attesa delle prossime mosse della procura di Roma che lo ha indagato per autoriciclaggio e appropriazione indebita nella vicenda dei diritti televisivi del 2018 della Lega Pro (tra Isg e libri antichi), è di ieri la notizia che un tesserato dell’Aia, l’associazione italiana arbitri, ha presentato un’istanza proprio al garante, chiedendo che venga aperto un procedimento nei confronti del presidente di Gravina da parte della giustizia sportiva. Nella denuncia si fa riferimento coinvolgimento di Gravina nell’inchiesta sui diritti tv della Lega Pro, e si sottolinea che «quale che sia la conclusione del procedimento in quella sede, non possono non comportare una chiara ed evidente violazione dei doveri di lealtà e correttezza scolpiti». Ma soprattutto nell’istanza ci si domanda come «diversamente rispetto a quanto è avvenuto in numerose altre vicende, non risulta che la Procura della Figc (il procuratore Giuseppe Chinè) si sia fino ad oggi attivata neppure al fine di acquisire presso le sedi competenti ogni notizia e/o documento utile onde verificare la sussistenza degli estremi per il doveroso esercizio dell’azione disciplinare». La procura di Chinè, infatti, non ha mosso ancora un dito sulla vicenda, mentre su altre è stata molto celere nell’acquisizione dei documenti (come con il Napoli sulla vicenda Manolas). Il senatore Mario Borghese (Noi moderati) ha presentato un’interrogazione proprio su Gravina dove chiede al ministro Andrea Abodi, «se non ritenga di segnalare agli organi competenti (Coni, Figc) tutte le iniziative necessarie al fine di salvaguardare l’immagine della Federazione». Proprio Abodi ieri è intervenuto sulla possibile candidatura alla Figc di Alessandro Del Piero, ex numero 10 della Juventus. «È una figura che non si discute per la qualità della persona, ha dimostrato di averne anche fuori dal campo. Poi il meccanismo elettivo ha regole che non possono essere modificate e turbate, quindi mi limito al giudizio della persona». Il riferimento è all’assemblea, ancora in mano a Gravina, con calciatori, arbitri e allenatori ancora silenti sulla potenziale candidatura dell’ex numero sette dell’Italia campione del mondo. Tanto che ieri è dovuto intervenire l’ex nazionale Beppe Dossena sulla vicenda, sottolineando come Del Piero sarebbe il candidato perfetto per la Figc. «È clamoroso il silenzio dell’associazione italiana calciatori» dice Dossena. «Abbiamo la possibilità di mettere un ex atleta a capo della Federazione, trovo assurdo il mancato sostegno a Del Piero e sono sconcertato che una componente del consiglio come l’associazione italiana calciatori non vada a prenderlo a casa per candidarlo in un’assemblea straordinaria». Per Dossena «è un momento complicato per il calcio italiano, abbiamo saltato gli ultimi due Mondiali e gli ultimi Europei sono andati male. Serve un cambiamento per un momento così difficile». Nel frattempo Pinturicchio attende appunto che una componente, come l’Aic, lo candidi: «Nessuna componente, nemmeno l’assocalciatori, mi ha chiesto di candidarmi. Se non ti invitano non è che puoi presentarti. Sono disponibile ma servono squadra e spirito di squadra». Intanto iniziano le operazioni anche per le nomine dei nuovi vertici della serie A. Le votazioni inizieranno il 16 dicembre. Il nome forte per sostituire Casini è quello di Carlo Bonomi, ex Confindustria che aveva già provato la scalata della serie A nel 2022, senza successo. Ora ci riprova, questa volta forte dell’asse Gravina, l’avvocato Giancarlo Viglione e Beppe Marotta, presidente dell’Inter. In corsa ci sono anche Umberto Gandini, presidente della Lega Basket e storico dirigente del Milan, e Ezio Maria Simonelli, vicino all’ad del Monza Adriano Galliani. Ma Bonomi ci spera.
Emanuele Orsini e Dario Scannapieco
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