2024-01-28
Gli Usa a Zelensky: ti diamo altri soldi ma lascia perdere i territori occupati
Volodymyr Zelensky (Ansa)
Il nuovo piano della Casa Bianca svelato dal «Washington post». Kiev dovrebbe occuparsi solo di difendersi e ricostruire il Paese.Gli Stati Uniti continueranno ad appoggiare l’Ucraina, ma non nella controffensiva. Sarebbe questa la decisione presa dall’amministrazione Biden che, di fatto, mette in atto una nuova strategia. Il piano, rivelato in un articolo del Washington post, rappresenta un netto cambiamento di strategia rispetto all’anno passato, quando Stati Uniti e gli altri alleati addestrarono l’esercito di Kiev e inviarono rifornimenti sofisticati in vista di una controffensiva che avrebbe dovuto avere lo scopo di riconquistare le terre perdute.Uno sforzo che oggi si può dire fallito. Un alto funzionario del governo, sentito dal quotidiano americano, ha detto: «È abbastanza chiaro che sarà difficile per loro (gli ucraini, ndr) provare a mettere in campo lo stesso tipo di spinta su tutti i fronti che hanno tentato di fare l’anno scorso». L’idea, adesso, è quella di posizionare l’esercito ucraino in modo che mantenga le posizioni e non ne perda delle altre. L’obiettivo è sostenere le operazioni militari a breve termine e creare una futura forza militare ucraina per scoraggiare l’aggressione russa. La strategia include programmi per ricostituire ed espandere la base industriale e le esportazioni ucraine e per assistere il Paese nelle riforme politiche necessarie all’integrazione nelle istituzioni occidentali.Il piano Usa fa parte di uno sforzo multilaterale da parte di quasi tre dozzine di Paesi che sostengono Kiev, ognuno di questi sta preparando un documento che tracci i propri impegni specifici da qui a dieci anni. La scorsa settimana la Gran Bretagna ha reso pubblico l’accordo decennale stretto con l’Ucraina, firmato dal primo ministro inglese, Rishi Sunak, e dal presidente ucraino ,Volodymyr Zelensky, a Kiev. Ha delineato i contributi alla «sicurezza marittima, all’aria, alla difesa aerea, all’artiglieria e ai mezzi corazzati», nonché il sostegno fiscale e l’accesso al settore finanziario. L’idea è che a breve la Francia dovrebbe fare lo stesso: infatti è prevista un’imminente visita in Ucraina del presidente Emmanuel Macron.È chiaro, però, che il successo della strategia dipende quasi interamente dagli Stati Uniti, di gran lunga il maggiore donatore di denaro e attrezzature militari dell’Ucraina e coordinatore dello sforzo multilaterale. Il governo statunitense dovrebbe rendere noto al pubblico il proprio impegno decennale in primavera, con la speranza che il Congresso decida di accettare la richiesta di 61 miliardi di dollari fatta dal presidente Joe Biden per finanziamenti supplementari per l’Ucraina. Le fonti del Washington post hanno sottolineato che solo circa la metà dei 61 miliardi di dollari richiesti sono destinati all’attuale campo di battaglia, mentre il resto è diretto ad aiutare l’Ucraina a sostenere un futuro sicuro e senza i massicci aiuti occidentali. Parte del denaro supplementare richiesto è, infatti, destinato allo sviluppo della base industriale dell’Ucraina per la produzione di armi. Inoltre si prevede anche la creazione di nuovi sistemi di difesa aerea per creare «bolle» protettive attorno alle città ucraine, oltre a Kiev e Odessa, per consentire la ripresa di settori chiave dell’economia e delle esportazioni ucraine, tra cui l’acciaio e l’agricoltura.Secondo i funzionari statunitensi, il documento americano garantirà il sostegno alle operazioni militari a breve termine e costruirà una forza militare ucraina in grado di scoraggiare l’aggressione russa. Quattro le fasi pensate: combattere, costruire, recuperare e riformare. Secondo un funzionario statunitense l’amministrazione Biden spera che questo documento possa anche avere lo scopo di incanalare l’operato di un’eventuale nuova presidenza Trump. The Donald, sull’Ucraina, si è espresso più volte. Nell’ultima occasione ha promesso di porre fine alla guerra ucraina «in un giorno» e «per farlo dirò a Zelensky che non avrà più aiuti: deve fare un accordo».«Ci viene chiesto qual è il nostro piano, ma dobbiamo capire quali risorse avremo», ha detto il deputato ucraino Roman Kostenko. «In questo momento tutto fa pensare che avremo meno possibilità rispetto allo scorso anno, quando provammo a fare una controffensiva ma non funzionò. Se avremo ancora meno, allora sarà chiaro quale sarà il piano. Sarà difesa». Zelensky, però, insiste affinché l’Ucraina rimanga all’offensiva. I piani per il 2024 «non sono solo difesa», ha affermato in un recente discorso video. «Vogliamo che il nostro Paese mantenga l’iniziativa, non il nemico».Nel frattempo va avanti il giallo dell’aereo russo precipitato sotto i cieli di Belgorod. Il presidente russo Vladimir Putin ha affermato ieri che i frammenti di missile trovati nel luogo dello schianto dell’aereo nella regione di Belgorod fanno pensare che l’Ilyushin-76 sia stato abbattuto da un sistema di difesa antiaerea di fabbricazione francese o statunitense azionato dall’Ucraina. «Ciò sarà chiarito entro un paio di giorni», ha aggiunto Putin.Intanto la Commissione europea, il 31 gennaio, presenterà la nuova proposta sulle importazioni di grano dall’Ucraina. Bruxelles dovrebbe proporre il rinnovo delle misure commerciali a sostegno di Kiev introducendo, però, clausole di salvaguardia a tutela degli agricoltori europei, in particolare quelli dei Paesi limitrofi, vale a dire Ungheria, Polonia, Slovacchia, Bulgaria e Romania.
Container in arrivo al Port Jersey Container Terminal di New York (Getty Images)
La maxi operazione nella favela di Rio de Janeiro. Nel riquadro, Gaetano Trivelli (Ansa)
Nicolas Maduro e Hugo Chavez nel 2012. Maduro è stato ministro degli Esteri dal 2006 al 2013 (Ansa)
Un disegno che ricostruisce i 16 mulini in serie del sito industriale di Barbegal, nel Sud della Francia (Getty Images)
Situato a circa 8 km a nord di Arelate (odierna Arles), il sito archeologico di Barbegal ha riportato alla luce una fabbrica per la macinazione del grano che, secondo gli studiosi, era in grado di servire una popolazione di circa 25.000 persone. Ma la vera meraviglia è la tecnica applicata allo stabilimento, dove le macine erano mosse da 16 mulini ad acqua in serie. Il sito di Barbegal, costruito si ritiene attorno al 2° secolo dC, si trova ai piedi di una collina rocciosa piuttosto ripida, con un gradiente del 30% circa. Le grandi ruote erano disposte all’esterno degli edifici di fabbrica centrali, 8 per lato. Erano alimentate da due acquedotti che convergevano in un canale la cui portata era regolata da chiuse che permettevano di controllare il flusso idraulico.
Gli studi sui resti degli edifici, i cui muri perimetrali sono oggi ben visibili, hanno stabilito che l’impianto ha funzionato per almeno un secolo. La datazione è stata resa possibile dall’analisi dei resti delle ruote e dei canali di legno che portavano l’acqua alle pale. Anche questi ultimi erano stati perfettamente studiati, con la possibilità di regolarne l’inclinazione per ottimizzare la forza idraulica sulle ruote. La fabbrica era lunga 61 metri e larga 20, con una scala di passaggio tra un mulino e l’altro che la attraversava nel mezzo. Secondo le ipotesi a cui gli archeologi sono giunti studiando i resti dei mulini, il complesso di Barbegal avrebbe funzionato ciclicamente, con un’interruzione tra la fine dell’estate e l’autunno. Il fatto che questo periodo coincidesse con le partenze delle navi mercantili, ha fatto ritenere possibile che la produzione dei 16 mulini fosse dedicata alle derrate alimentari per i naviganti, che in quel periodo rifornivano le navi con scorte di pane a lunga conservazione per affrontare i lunghi mesi della navigazione commerciale.
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