2024-09-14
Gli strani giochi di Pd e Mps sui conti Ales
Fabio Tagliaferri (Imagoeconomica)
Il nuovo presidente messo dalla destra è accusato di assunzioni politiche. Però, appena arrivato, ha scoperto che decine di milioni di depositi della società fruttavano zero interessi in banca. Danno cui ha posto rimedio.I politici del centrosinistra, con Matteo Renzi in prima fila, hanno messo da giorni nel mirino Fabio Tagliaferri, con un po’ di snobismo. Infatti il presidente del consiglio d’amministrazione di Arte, lavoro e servizi spa (Ales), la società di servizi del ministero dei Beni culturali che gestisce dipendenti e biglietteria dei principali musei italiani, viene liquidato come proprietario di un’azienda di Ncc, avendo egli un autosalone, e come ex consigliere comunale di Frosinone. Quasi che essere stato amministratore del capoluogo della Ciociaria fosse motivo di vergogna (Tagliaferri è stato 26 anni consigliere, ma anche assessore e vicesindaco). Italia viva ha presentato anche un’interrogazione parlamentare in cui chiede lumi sulla nomina e sul curriculum, facendo riferimento a «carenze di requisiti e di criteri di selezione oggettiva».Ma il tormentone è diventato quello dell’«amichettismo», con riferimento alla storica militanza politica condivisa negli anni con Arianna Meloni e Fratelli d’Italia, quando Fdi era al 3%. Una colpa da mondare nel sacro lavacro della politica dei cosiddetti competenti. In realtà il nostro è anche dipendente pubblico della Regione e, probabilmente, grazie al salone ha imparato a fare bene i conti. E per questo è in grado di scovare gli altarini rimasti nei cassetti della vecchia gestione dell’Ales. Che sino a pochi mesi fa era affidata a raffinati intellettuali e impomatati manager messi lì da ministri del livello di Dario Franceschini e, ancor prima, di Walter Veltroni. Ma, come il carbonaro Gasperino, sosia del Marchese Grillo, Tagliaferri ha iniziato a contare i «paoli» (moneta pontificia) sui conti dell’Ales e ha scoperto ciò che i predecessori era, evidentemente, sfuggito. imprenditoreL’imprenditore si è insediato l’1 febbraio e, a quanto risulta alla Verità, dopo poche ore si sono presentati nel suo ufficio i funzionari del Monte dei Paschi di Siena per la sostituzione delle firme sui conti in vista del pagamento degli stipendi dell’azienda e altre incombenze. Nell’occasione l’«autonoleggiatore» ha scoperto che su quel rapporto bancario erano depositate decine di milioni di euro e, da buon «carbonaro» dalle scarpe grosse e dal cervello fino, la prima cosa che ha chiesto è stata quanti interessi fruttasse quel tesoretto. Con grande stupore i funzionari avrebbero ribattuto, come se fosse la cosa più normale del mondo, che in realtà era l’Ales a pagare la banca e che gli interessi attivi erano pari a zero. La Verità può confermare che su un estratto conto si legge che gli «interessi a credito», con decorrenza dall’1 gennaio 2023, avevano un tasso dello 0%. Una notizia difficile da digerire per chi è abituato a far quadrare i bilanci al centesimo, avendo fondato tre società, due di autonoleggio e una di assicurazioni. Soprattutto considerando che la giacenza media su quel conto è di circa 40 milioni di euro. Ma, come detto, non fruttava nulla. Di fronte a questa notizia Tagliaferri saluta i funzionari e gli fa intendere che quella è l’ultima volta in cui si sarebbero visti. I bancari a questo punto avrebbero iniziato a sudare freddo all’idea di perdere un cliente tanto capiente e avrebbero buttato lì una frase che più o meno suonava così: «Non vorrà mica portare qua dentro una banca amica?». Più amica di Mps è difficile da immaginare, visto che per lo meno negli ultimi tre-quattro anni, da quando sono esplosi i tassi di interesse a livello europeo, ha potuto, grazie alla distrazione del management di Ales, risparmiare molti milioni di euro. Passano pochi giorni e, il 21 febbraio 2024, da Mps arriva un messaggio inaspettato di posta elettronica certificata con questo testo: «A conferma delle intese intercorse comunichiamo che, con riferimento alle condizioni economiche applicate al rapporto o alla partita di cui all’oggetto, ove presente, in essere presso la nostra Banca, verranno apportate le modifiche di seguito elencate». Subito sotto veniva indicato il nuovo tasso di interesse, indicizzato al 20 gennaio 2024, che da zero passava improvvisamente a circa il 3,5%. Di fronte a questa missiva il presidente Tagliaferri deve essersi fatto immediatamente due calcoli e aver ripensato a quanto Ales abbia perso con quel tasso zero su un conto che ha visto transitare decine di milioni di euro, con picchi di 80-90, quando, a inizio anno, lo Stato, attraverso la Banca d’Italia, trasferisce i fondi al ministero della Cultura per garantire tutti i servizi affidati ad Ales. In base alla giacenza media di 40 milioni (attualmente ce ne sono circa 45) si può calcolare un ammanco di quasi 5 milioni solo negli ultimi tre anni. Un bel regalo che non si capisce se sia stato fatto volutamente o per imperizia. Di sicuro è servito un autonoleggiatore prestato alla cosa pubblica per accorgersene.E non c’è il solo conto Mps a destare sorpresa. Infatti uno dei più importanti musei di Roma, le Scuderie del Quirinale, anche queste sotto il controllo di Ales, ha inaugurato un conto presso la genovese Banca Passadore, istituto privato indipendente che opera dal 1888. All’apertura del rapporto, risalente al 31 dicembre 2022, la banca pagava sul deposito un modesto tasso dell’1,2%, per un conto che ha attualmente in pancia circa 10 milioni di euro. A febbraio del 2023 l’utile era salito all’1,5 e, poi, a 2,1 il mese successivo. Ma dopo l’arrivo in Ales dell’esperto di Ncc e dopo il suo incontro con i funzionari di Mps, forse nell’ambiente è iniziata a girare la voce e il 23 aprile 2024, in autonomia, la Banca Passadore ha comunicato il nuovo «tasso creditore», che d’emblée è passato al «3,35% annuo con data di decorrenza 4 marzo 2024». Considerando che sui due conti al momento sono depositati circa 55 milioni di euro si può ipotizzare una plusvalenza di quasi 2 milioni di euro annui. Soldi freschi che entreranno, adesso, senza dover spostare un foglio. Perché in passato questa somma era praticamente azzerata? Non è facile rispondere. Forse qualcuno ha ottenuto mutui e prestiti a tassi super agevolati? Il dubbio viene, anche se non ci sono le prove. Che Mps sia stata per decenni collegata al mondo della sinistra è una notizia arcinota, ma anche in Passadore non devono disdegnare certi salotti. In questi giorni a Camogli, nota località della Riviera ligure, è in pieno svolgimento il Festival della comunicazione con ospiti del calibro di Carlo Cottarelli, Walter Veltroni e Moni Ovadia, oltre a una ricca platea di firme del giornalismo progressista. La Banca Passadore ha sponsorizzato uno di questi dibattiti e precisamente quello con Cottarelli e l’ex direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli, intervista che si è svolta giovedì. È per questo «amichettismo» di sinistra che le due banche hanno potuto pagare tassi bassissimi (Mps nulli) ad Ales? Magari adesso qualcuno proverà a capirne se ci sia stato un danno erariale, senza preoccuparsi solo del cv del presidente di Ales. renzi Sembra di vederlo Tagliaferri-carbonaro mentre chiede all’economo: «E fammeli vedere ’sti conti… per esempio il carbone quanto lo pagamo? E la carbonella? E le fascine per accende’ il foco? E la legna?». E ottenute le risposte, esplode: «Ma lo vedi che semo cojoni, ma come compramo tutto a tre volte il prezzo corrente e sola la legna (che è di proprietà del Marchese, ndr) la vendemo alla metà. Dice “non mi fido”. Ho fatto bene a vedere i conti, altroché, se mi freghi qui, mi freghi su tutto. Sei ladro tu, tu’ padre e tu’ nonno e io vi licenzio a tutti e tre».Forse a Renzi e alla sinistra tutta servirebbero più autonoleggiatori per controllare meglio come vengano utilizzati i soldi pubblici.