2018-11-06
Gli italiani muoiono sotto la pioggia e i responsabili restano impuniti
Da quando è nata la Repubblica sono pochi gli anni che non sono stati accompagnati da alluvioni o inondazioni. Il numero dei disastri che sono riuscito a contare partendo dal 1946 si ferma a 69, ma paradossalmente dal Duemila a oggi risulta in crescita, con 33 catastrofi in soli 18 anni. (...) (...) L'elenco, puntualmente aggiornato a ogni esondazione, lo trovate sul Web. Si parte del Piemonte, con 49 morti, passando per la Sicilia, la Calabria, la Sardegna e altri 70 morti. Poi vengono Tavernerio, il Polesine, la Val Camonica, la Val Trebbia, di nuovo la Calabria, Salerno, Ancona e così via: non c'è regione che sia stata risparmiata. Antonio Cederna, uno dei primi giornalisti a occuparsi di ambiente, nel 1994, dopo che l'intero Piemonte finì sott'acqua e si contarono 70 morti e 2.200 sfollati, calcolò che in cinquant'anni le vittime accertate erano oltre 4.000, quasi 7 al mese, con un costo per lo Stato di 35.000 miliardi di lire, pari a quasi 18 miliardi di euro. A occhio, ho la sensazione che si trattasse di cifre arrotondate per difetto, ma a prescindere da questo, al ritmo degli ultimi vent'anni sono certo che la spesa è più che raddoppiata. Sarno, Soverato, di nuovo il Piemonte, Messina, le Cinque Terre, Olbia, Nuoro, Livorno: il rosario non finisce mai e così pure i morti e i danni.Per cui, quando leggo i titoli su una casa abusiva dove nove cristiani sono annegati in una notte travolti da un torrente in piena, senza che nessuno si fosse preoccupato di avvisarli che lì rischiavano la pelle, non mi stupisco. Che altro c'è da aspettarsi se si è costruito sul greto del fiume? Magari non accadrà oggi, perché non è piovuto abbastanza, ma prima o poi è certo che l'acqua romperà gli argini e si riprenderà quello che qualcuno le ha sottratto. Poi si scriverà di eventi eccezionali, di cambiamenti climatici, di eccesso di piovosità, ma se andate a leggervi le cronache, quasi tutti i disastri che abbiamo raccontato negli ultimi anni nascondono le stesse cause. A Genova hanno costruito sull'argine di un torrente, tirando su condomini attorno al ghiaieto. Già che c'erano, a un certo punto si sono perfino inventati di far sparire il fiumiciattolo, interrandolo, per essere più comodi. Risultato: un giorno in cui la pioggia è stata abbondante, l'acqua ha inondato il quartiere ammazzando un po' di persone. La stessa cosa si può dire di quel che successe a Olbia, dove morirono 10 persone. Alla fine, hanno dato la colpa al ciclone Cleopatra, sentenziando che nessuno dovesse pagare per quanto accaduto. Nessuno, infatti, sapeva dell'arrivo del maltempo, che non ha l'abitudine di avvertire quando decide di scatenarsi all'improvviso.Sì, tutti assolti, come quasi sempre è avvenuto anche in passato. Nonostante gli abusi, nonostante le case costruite sulla sabbia e i torrenti deviati per far spazio ai palazzi, non c'è mai o quasi un colpevole. Credete che qualcuno pagherà per i nove affogati in Sicilia? Un'intera famiglia sterminata, madre padre, nonni, nipoti, tutti velocemente sepolti dal fango. Ma tutti altrettanto velocemente dimenticati. Lo so già come finirà, con perizie e controperizie. Con sindaci ed ex sindaci che si scaricheranno le colpe uno sull'altro e con i processi che non arriveranno mai ad accertare le responsabilità. Sì, adesso tutti scrivono contro gli abusi edilizi e denunciano l'ignavia degli amministratori, ma in realtà non c'è giunta di destra o di sinistra che non chiuda un occhio o non cerchi di trovare un accomodamento con l'abusivo, perché anche gli abusivi votano e spesso pagano e finanziano le campagne elettorali. La verità, molto banale, è che si dovrebbero sottrarre ai consigli comunali le decisioni che riguardino le concessioni edilizie, lasciando che a decidere le edificazioni non sia qualcuno che deve farsi eleggere da chi abbia richiesto la concessione. E pure gli abbattimenti degli edifici senza licenza dovrebbero essere sottratti al sindaco. Se uno deve fare i conti con i voti, è ovvio che non invierà mai le ruspe a tirar giù un palazzo: evitando di abbatterlo godrà di riconoscenza eterna, e spesso la riconoscenza si traduce anche in qualche cosa di palpabile. Non sono i cambiamenti climatici che provocano decine di vittime. A differenza di quel che scrivono tanti giornali, parlando di killer atmosferici, gli assassini sono molto più terrestri. Dietro ogni disastro c'è un colpevole, anche se nessuno lo condannerà mai.
Giorgia Meloni al Forum della Guardia Costiera (Ansa)
«Il lavoro della Guardia Costiera consiste anche nel combattere le molteplici forme di illegalità in campo marittimo, a partire da quelle che si ramificano su base internazionale e si stanno caratterizzando come fenomeni globali. Uno di questi è il traffico di migranti, attività criminale tra le più redditizie al mondo che rapporti Onu certificano aver eguagliato per volume di affari il traffico di droga dopo aver superato il traffico di armi. Una intollerabile forma moderna di schiavitù che nel 2024 ha condotto alla morte oltre 9000 persone sulle rotte migratorie e il governo intende combattere. Di fronte a questo fenomeno possiamo rassegnarci o agire, e noi abbiamo scelto di agire e serve il coraggio di trovare insieme soluzioni innovative». Ha dichiarato la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni durante l'intervento al Forum della Guardia Costiera 2025 al centro congresso la Nuvola a Roma.
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