Mariano Bizzarri, Francesco Fedele, Gennaro Sardella, David Conversi Università La Sapienza, Roma
Marco Cosentino Università Insubria
Vanni Frajese Università di Roma Foro Italico
Paolo Bellavite Università di Verona (in quiescenza)
Ciro Isidoro Università del Piemonte Orientale
Roberto Verna Università La Sapienza, Presidente WASPaLM
Nonostante il rigore, abbiamo più morti dei Paesi meno severi. Inoltre, il virus ha perso aggressività e i sieri non possono bloccarlo. Perciò il governo è sulla strada giusta: usa il buon senso, anziché i dogmi e l’ideologia.Mariano Bizzarri, Francesco Fedele, Gennaro Sardella, David Conversi Università La Sapienza, RomaMarco Cosentino Università InsubriaVanni Frajese Università di Roma Foro ItalicoPaolo Bellavite Università di Verona (in quiescenza)Ciro Isidoro Università del Piemonte OrientaleRoberto Verna Università La Sapienza, Presidente WASPaLMLe recenti decisioni del governo in materia di Covid hanno sollevato polemiche pretestuose che necessitano di una risposta «in punta di scienza». 1 Nonostante ci si sia affannati a negarlo, è purtroppo vero che l’Italia è tra i primi posti in Europa per numero di morti. Con un tasso di 3,03 decessi per milione di abitanti ci collochiamo nella parte più alta della classifica dei peggiori (15° posto), mentre meglio di noi hanno fatto paesi come Svezia (che non ha subito il lockdown e non ha mai imposto uso delle mascherine), Russia, Serbia, Spagna, Francia, Germania, Turchia. Questo risultato o è indice di scarsa qualità delle prestazioni sanitarie o indica che qualcosa non ha funzionato nel modo in cui registriamo i decessi. In entrambi i casi è evidente che il sistema non si è mostrato all’altezza, a dispetto di chi si straccia le vesti per difendere il «modello Italia». 2 Il «modello Italia» è quello che ha visto il ministero della Salute tergiversare, occultare dati (si è dovuti ricorrere al tribunale per avere i resoconti del Cts), scoraggiare le autopsie (che ci avrebbero permesso di capire in anticipo la fisiopatologia del virus) e imporre regole assurde (paracetamolo e vigile attesa, banchi a rotelle). E c’è da chiedersi perché non sia stata sostenuta la ricerca italiana che stava sviluppando vaccini alternativi e nuove terapie. 3 Oggi, il quadro epidemiologico è radicalmente mutato con l’avvento di Omicron: la variante è maggiormente contagiosa ma assolutamente molto meno letale. Si guardi al grafico pubblicato in pagina: due elementi emergono con chiarezza: a) nonostante la stragrande maggioranza della popolazione risultasse vaccinata già a dicembre del 2021, è proprio da allora che si ha una crescita straordinaria dei casi positivi, dimostrando come i vaccini di cui si propugna la ennesima dose non abbiano protetto dalla nuova ondata; b) non si è però verificato nessun corrispondente aumento di mortalità, sia per la minore virulenza di Omicron, sia per il diffondersi della terapia domiciliare. 4 I dati pertinenti a terapie intensive e reparti ordinari mostrano una progressiva discesa, nonostante le numerose varianti emerse dalla fine del 2021. La ridotta gravità dell’infezione tende ad accomunare Omicron a una influenza e smentisce le previsioni fosche adombrate sulla base di argomenti che con il metodo scientifico nulla hanno a che vedere. Nessuno può ovviamente prevedere l’eventuale comparsa di nuove epidemie, ma al momento possiamo affermare di essere usciti dall’emergenza. 5 Il trattamento tempestivo con antinfiammatori e antivirali può ridurre mortalità e ospedalizzazione fino al 90%. Una certezza confortante, anticipata dall’esperienza clinica già dall’inizio della pandemia, ma su cui colpevolmente si è voluto mantenere il silenzio. Perché? Si voleva che il vaccino emergesse come salvifico e insostituibile? Questo è il modus operandi delle tecniche di persuasione basate sulla paura (fear appeals), che hanno ispirato i media con l’obiettivo di sostenere il vaccino finanche a negarne gli effetti collaterali. Ed è incredibile come alcuni pediatri continuino ad affermare che bisogna «spaventare i genitori» per indurli a vaccinare, i bambini mentre altri già rimpiangono il bollettino giornaliero dei morti. 6 Come ampiamente accertato, la vaccinazione non blocca il contagio. Era scritto da fine 2020 nei documenti tecnici e molti di noi lo hanno segnalato in molteplici sedi, comprese audizioni parlamentari. Nessuno, dunque, poteva «non sapere», eppure i media e i precedenti governi lo hanno affermato come verità indiscutibile, ponendola a base di obblighi vaccinali e lasciapassare sanitari, in violazione delle più fondamentali libertà e dei diritti di ogni cittadino. Ora la stessa Pfizer ha ammesso che studi finalizzati a valutare il blocco della trasmissione virale non sono mai stati condotti. E sappiamo purtroppo che i vaccinati possano trasmettere l’infezione tanto quanto i non vaccinati. Numerose evidenze, tra cui quelle elaborate dalla Commissione medico scientifica indipendente, dimostrano che dopo pochi mesi la protezione dall’infezione non solo svanisce ma addirittura si inverte, cosicché i vaccinati divengono più infettivi dei non vaccinati. Quanti di noi - che hanno sulle spalle quarant’anni e più di esperienza medica - hanno mai visto qualcosa del genere? Che razza di vaccino è quello che non mette al riparo dal contagio, anche dopo quattro dosi? Infine, se il vaccino non previene l’infezione, su quale base scientifica è stato imposto il green pass? Se esso non ha fondamento scientifico e clinico, su quali elementi razionali è stato possibile privare i cittadini di diritti fondamentali? Sarebbe per questo saggio e logico che il governo rimuova al più presto questa misura liberticida che ha consentito di distinguere tra buoni e cattivi, alimentando risentimento e divisioni all’interno del nostro stesso popolo. 7 Non si «crede» a un vaccino: si crede in una fede, mentre per avallare una terapia dobbiamo essere convinti dai dati. La critica si appunta su un particolare vaccino, costruito tra l’altro da un’azienda che in passato si è resa responsabile di fatti eticamente inaccettabili, spesso penalmente rilevanti. Poiché il diritto alla critica e alla verifica dei dati è parte imprescindibile del lavoro di ogni buon ricercatore non gli si può chiedere di rinunciarvi e fare atto di fede: questo dogmatismo è incompatibile con la scienza. Lasciateci ricordare al riguardo l’incomprensibile segretezza imposta sui contratti di acquisto dei vaccini e sulle modalità di produzione degli stessi. Questo, non la delibera dell’attuale governo, è ciò che alimenta la sfiducia. I vaccini sono importanti e hanno migliorato la situazione delle fasce più fragili, ma non si può pensare di ripetere all’infinito una vaccinazione con un vaccino inadeguato. Così come non si possono utilizzare i tamponi per lo screening di massa: forniscono dati inaffidabili - come riconosciuto da WASPaLM, l’associazione mondiale di patologia clinica - e comportano un costo assurdo per la nostra sanità. In conclusione, le misure adottate dal governo ci sembrano frutto del buon senso che rifugge dall’ideologia, come giustamente sottolineato dal presidente Giorgia Meloni. Riportano serenità dopo quasi tre anni di «emergenzialismo», sanano una frattura con quei medici che, spinti dal dubbio critico, si erano sottratti a un obbligo che costituzionalmente resta dubbio se non arbitrario e che ora sono doverosamente riabilitati per quanto ancora attendano il giusto risarcimento.
Darmanin (Giustizia): «Abbiamo fallito». Rachida Dati (Cultura) parla di pista straniera. Le Pen all’attacco: «Paese ferito nell’anima».
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Lo si trova nei semi oleosi e nelle noci, così come in salmone, tonno e acciughe. Però oggi molti tendono ad assumerne quantità eccessive.
Paolo Violini (Youtube)
Il nuovo direttore del laboratorio. Restauro dipinti e materiali lignei del Vaticano: «Opereremo sul “Giudizio universale” e sulla Loggia del Sanzio nel cortile di San Damaso. Quest’ultimo intervento durerà cinque anni».
Ansa
Il dossier del nucleare iraniano sta tornando al centro dell’attenzione. Sabato, Teheran ha dichiarato decadute tutte le restrizioni previste dall’accordo sull’energia atomica, che era stato firmato nel 2015.