2019-08-13
Gli elettori non capirebbero il salto della quaglia
Non so dove Silvio Berlusconi trascorrerà il Ferragosto, se cioè rimarrà in Sardegna o deciderà di passare i prossimi giorni ad Arcore o in qualche altra sua villa in giro per il mondo. Immagino però che a prescindere da dove si trovi, il Cavaliere nei prossimi giorni avrà il telefono intasato, dalla gente che si prenota per parlargli. Il capo di Forza Italia, dato politicamente per spacciato non so quante volte, dal giorno in cui Matteo Salvini ha dichiarato il decesso del governo Conte è infatti tornato al centro delle attenzioni.Tutti lo cercano, tutti lo vogliono e, naturalmente, tutti vorrebbero capire che cosa farà nei prossimi giorni, quando si voterà la sfiducia contro l'esecutivo e quando Matteo Renzi, Beppe Grillo e compagni vari cercheranno di dare vita a un inciucio per salvare la legislatura e, soprattutto, la poltrona dei loro fedelissimi. I voti del Cavaliere, che fino a ieri dai grillini erano considerati peggio della diossina, talmente inquinanti da avvelenare i pozzi dei duri e puri della politica, all'improvviso sono diventati cristallini e trasparenti, acqua di fonte migliore di quella pentastellata, che per altro era considerata purissima. Certo, gli ortodossi del Movimento vorrebbero che quelli di Forza Italia stessero a dovuta distanza, un po' come se fossero in quarantena. Dunque ci si immagina un contenitore renziano che possa ospitarli, in attesa della completa purificazione.Tuttavia i voti degli uomini di Berlusconi risultano determinanti per il progetto di un governo dell'inciucio. Senza quelli, l'ammucchiata di grillini, piddini e comunisti di Leu rischia di non avere numeri sufficienti per realizzarsi. Visto che non tutto il Pd seguirà l'ex segretario ed ex presidente del Consiglio sulla strada del governo istituzionale anti Lega, perché Nicola Zingaretti insiste a chiedere le elezioni, si andrà a una spaccatura certa del gruppi parlamentari e a tamponare la falla servirebbero proprio i senatori e i deputati di Forza Italia. Così si arriverebbe al paradosso di un governo multicolore, con dentro i grillini osservanti, quelli tanto per capirci che sono contro la Tav e a favore di un giro di vite su giustizia e corruzione. A essi si unirebbero gli esponenti della sinistra estrema, quella che va in barca con gli immigrati e sogna la patrimoniale. Più i renziani, ai quali va bene tutto, il taglio dei parlamentari, ma anche no, pur di conservare per qualche altro anno la poltrona. Infine, a completare la macedonia, bisogna aggiungere i berlusconiani, i quali sono da sempre contro i manettari, contro la patrimoniale, contro l'immigrazione clandestina e per le opere pubbliche, ma in nome del bene del Paese dovrebbero raccogliere l'appello di Renzi e sostenere il governo patchwork, cioè - i lettori ci scuseranno per la volgarità - un governo con le pezze al culo, fatto da gente che ha paura del giudizio degli italiani e dunque si intesta il compito di guidare il Paese e di fare una manovra facendo salire il deficit.Già, perché è questa la proposta che viene sottoposta adesso al Cavaliere: un governo di salute pubblica contro la Lega, ritenuta un'infezione da isolare. Io non so che cosa farà Berlusconi, se deciderà di dare ascolto ai traghettatori che vorrebbero portarlo sull'altra sponda, con la sinistra e i grillini, o se rimarrà sulla terra ferma del centrodestra. So però che il popolo che per 25 anni ha votato per lui, convinto dalla sua promessa di rivoluzione liberale, non capirebbe un'alleanza contro natura e per il fondatore di Forza Italia sarebbe il modo peggiore di chiudere la carriera. Come potrebbe infatti giustificare agli occhi degli italiani il salto della quaglia? Fino a ieri Berlusconi chiedeva a Salvini di fare cadere il governo e di andare alle elezioni. Non solo: per un anno si è sgolato per attaccare i grillini, definendoli in ogni modo, ma in particolare giudicandoli pericolosi. E adesso che il capo della Lega fa cadere il governo e manda a casa Di Maio e compagni, il Cavaliere che fa? Li salva. Sì, i sostenitori di un Nazareno tre, cioè coloro che sognano di buttarsi per la terza volta tra le braccia di Renzi, propongono proprio quello, di salvare la legislatura e dunque i 5 stelle. Per fare ciò, Berlusconi dovrebbe accettare un governo guidato da Raffaele Cantone, cioè da un magistrato, ossia proprio ciò che lo stesso leader di Forza Italia paventava come rischio maggiore per il Paese. Un esecutivo giustizialista che in nome dei conti si propone di portare il deficit al 2,9 per cento, cioè di farlo salire di oltre un punto, appena sotto il tetto che lo stesso Renzi un anno e mezzo fa proponeva di sfondare, salvo dire che a sfasciare il bilancio dell'azienda Italia sono altri. Macché governo istituzionale, quello che propone l'ex premier è il governo della disperazione, la sua.Beh, un piatto del genere, che risulterebbe indigesto a chiunque, mi rifiuto di credere che Berlusconi possa digerirlo senza difficoltà, mandando giù la sbobba orribile. Soprattutto mi rifiuto di pensare che possa farlo ciò che resta di Forza Italia. Ovviamente non alludo a deputati e senatori, i quali hanno lo stesso problema dei grillini e dei renziani e cioè rischiano, in caso di elezioni, di essere dimezzati. No, penso agli elettori, quelli che per un quarto di secolo hanno votato il Cavaliere e la sua rivoluzione liberale e ora - secondo qualche consigliore di Arcore - dovrebbero accettare la restaurazione renzian-grillina guidata dalla magistratura. Non c'è che dire: una bella parabola.
Jose Mourinho (Getty Images)