2020-02-21
Giuseppi strizza l’occhio ai Benetton: «Ascoltiamo l’offerta di Autostrade»
Stefano Patuanelli (Ansa)
Il M5s preme per la revoca della concessione, ma il premier dà una chance ad Aspi: «Se ci fa una proposta, dobbiamo valutarla». Al vaglio c'è un riassetto azionario della società. Intanto l'esecutivo rinvia la decisione.La revoca della concessione per Autostrade non sarebbe un fatto così certo. Lo riferisce alla Verità una fonte vicina al dossier, che spiega come un riassetto azionario del principale gestore autostradale italiano sia la soluzione che il governo starebbe valutando per trovare una soluzione al suo rapporto con Autostrade per l'Italia, il gruppo della galassia Benetton che aveva in gestione il tratto del ponte Morandi di Genova che, crollando, ha ucciso 43 persone. In effetti, dopo che due giorni fa è stata ottenuta la fiducia sul decreto Milleproroghe, sono in molti a chiedersi come si muoverà davvero l'esecutivo con Aspi. Del resto, le norme approvate dalla Camera non solo consentono, almeno a livello teorico, di togliere con maggiore facilità la concessione ad Aspi per consegnarla all'Anas, ma riducono anche la possibile penale a circa 6 miliardi. Da un lato c'è chi sostiene che la revoca delle concessioni sarebbe ormai imminente. Un fatto che sarebbe motivato anche dalle recenti trattative senza successo avvenute tra il governo e la famiglia Benetton. Ieri, il ministro il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, su Radio 24, ha precisato: «Io credo che tutte le forze di maggioranza, credo anche Italia viva, si rendono conto che quello che è successo a Genova non può essere messo in secondo piano. Credo che un accordo si troverà su quello che è l'obiettivo: togliere le concessioni ai Benetton».Dall'altro c'è chi sostiene che il governo starebbe ancora cercando di capire come muoversi, rimandando la decisione a data da destinarsi. D'altro canto la stessa Atlantia, dopo aver letto il testo del Milleproroghe a fine 2019, aveva annunciato che avrebbe potuto riconsegnare la concessione chiedendo un indennizzo da circa 25 miliardi per violazione del contratto.«Io sono perché Autostrade paghi per quello che è successo», ha detto il leader di Italia viva, Matteo Renzi, nel corso della conferenza stampa di presentazione del piano Italia choc, a proposito delle concessioni autostradale. «Speriamo che ciò si verifichi. Spero però che non vi sia chi, in nome del populismo, fa una battaglia alla fine della quale è lo Stato a dover pagare ad Autostrade. Se si arrivasse a questo paradosso vorrebbe dire che si è fatto un capolavoro al contrario», ha aggiunto Renzi sottolineando che «comunque mi fido del lavoro dei tecnici». A ogni modo, il via libera definitivo del Senato al Milleproroghe arriverà a fine mese e questo rappresenterà una tappa fondamentale per le intenzioni del governo. Ieri a Bruxelles sul tema è intervenuto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. «Ho letto qualche giornale che ha impostato la questione in termini impropri», ha detto. «C'è un procedimento di revoca avviato da tempo che sta arrivando a conclusione, leggo che ci sarebbe una proposta transattiva del governo rifiutata da Aspi. Attenzione: il governo sta conducendo questa procedura di revoca ed è interesse della controparte Aspi eventualmente fare una proposta transattiva, che il governo avrebbe addirittura il dovere di valutare», ha detto il premier, giunto in Belgio per il Consiglio europeo sul prossimo bilancio pluriennale dell'Unione, aggiungendo che «se la proposta, tenuto conto di tutti gli interessi in gioco, offre la possibilità di tutelare l'interesse pubblico ancora più efficacemente della revoca, avremo il dovere di considerarla». Lo stesso premier ieri, dunque, si è detto aperto a una soluzione che non preveda la revoca delle concessioni. Intanto c'è chi sostiene che le trattative potrebbero durare anche fino al prossimo 30 giugno. La data, spiegano fonti legali citate dall'agenzia Mf-Dowjones, si desume da quanto previsto nel contratto di concessione. Nel dettaglio, l'accordo prevede che, in caso di un cambiamento della normativa in senso peggiorativo per il concessionario, quest'ultimo abbia sei mesi di tempo per invocare la risoluzione del contratto di concessione e chiedere il relativo indennizzo. Sarebbe il caso dell'articolo 35 del Milleproroghe (quello che abbatte il valore dell'indennizzo in caso di revoca: si passa da 23 miliardi a 7 miliardi, cifra che corrisponde all'ammortamento degli investimenti messi a bilancio e non più ai mancati introiti) e, visto che il provvedimento è entrato in vigore il 31 dicembre del 2019, ecco che Atlantia e Aspi avrebbero fino al 30 giugno prossimo per chiedere la risoluzione del contratto di concessione.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)
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