2025-06-02
«Era meglio votare no al trattato Oms»
Maria Rita Gismondo (Imagoeconomica)
La biologa Maria Rita Gismondo : «L’Organizzazione va rifondata: non è trasparente, i donatori privati indirizzano i programmi e il direttore generale ha troppo potere. Kennedy jr toglie i vaccini a bambini e donne in gravidanza? Fa bene».«Sul trattato pandemico io avrei preferito un voto contrario, piuttosto che l’astensione, perché credo che siamo nel momento in cui all’Organizzazione mondiale della sanità bisogna dare dei segnali molto, molto precisi. Sia assolutamente chiaro. Non sono contraria all’Oms, sono contraria a questa Oms. E credo che, con quello stanno proponendo, non si farà altro che darle più potere», ha dichiarato pochi giorni fa Maria Rita Gismondo. L’ex direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’Ospedale Sacco di Milano, e attualmente consulente del ministero della Salute, ancora una volta esce dal coro, come più volte accaduto durante l’era Covid.Professoressa, cosa intende con «questa Oms» a cui lei è contraria?«Voglio chiarire che non sono contraria a un’agenzia che possa, a livello internazionale, agire con politiche di osservazione epidemiologica, prevenzione, allerta in caso di focolai a potenziale epidemico/pandemico, programmi per la fame nel mondo. Proprio per la sua attività, dovrebbe essere inattaccabile, per trasparenza e per le persone che ne assumono la gestione. L’Oms che non mi piace è l’agenzia (attuale) finanziata per la maggior parte (80% del budget) dai privati che hanno, per statuto, la possibilità di indirizzare verso progetti specifici. Non mi piace il potere assoluto di un direttore generale di non indiscutibile trasparenza. Come si può garantire che non ci sia conflitto di interesse se i maggiori donatori sono anche azionisti di aziende farmaceutiche? Il secondo donatore, dopo gli Usa, è Bill Gates. Stando alle informazioni della Securities and Exchange Commission (Sec) americana, la Fondazione Gates ha gestito un paniere di investimenti di oltre 250 milioni di dollari in aziende protagoniste della ricerca sul Covid-19, non solo vaccini ma anche farmaci e diagnostici. Altri 40 milioni di dollari sono stati investiti su CureVac, un’azienda che produce vaccini, che si aggiungono agli investimenti delle sue Gavi e Cepi. Gli è stato dato un potere inaudito. Senza alcuna preparazione specifica o ruolo, ha rilasciato dichiarazioni sulla vaccinazione, sulle possibili nuove pandemie, senza essere ammutolito».Quali riforme in seno all’Organizzazione riterrebbe necessarie?«Credo che la riforma fondamentale dovrebbe essere sulla figura del direttore generale e sui finanziamenti. Il direttore generale non dovrebbe avere il potere assoluto sulla scelta dei programmi che, a loro volta, sono indirizzati dai maggiori sponsor. Dovrebbe essere esente da ogni dubbio di possibili legami con i donatori. Sappiamo che l’attuale direttore ha avuto tanti interessi con la Cina che ha finanziato la più grande diga africana nel suo Paese di origine, l’Etiopia, dove ha ricoperto il ruolo di ministro della Sanità e degli Esteri. Sorge spontaneo il dubbio che ci sia stata qualche clemenza nei confronti di questo Paese se la pandemia, scoppiata in Cina a dicembre 2019 (ma pare molto prima) sia stata comunicata al mondo solo un mese dopo, il 30 gennaio, quando i contagi ufficiali erano già 7.836 e 18 i Paesi coinvolti. Malgrado ciò, in conferenza stampa viene elogiato il Paese: “La velocità con cui ha rilevato l’epidemia, isolato il virus, sequenziato il genoma e condiviso con l’Oms e il mondo è molto impressionante”. Nel suo curriculum ha anche l’aver insabbiato tre epidemie di colera (2006, 2009, 2011) da ministro della Sanità, declassandole a diarrea. Non per ultimo, andrebbe cambiata la modalità di votazione, perché spesso decisioni rifiutate in un primo step, rientrano in sedute successive con cavilli burocratici».Quali sono i rischi derivanti dall’adozione del Trattato pandemico?«Un Trattato pandemico può essere un utile strumento di intervento internazionale davanti a una pandemia, così come il piano pandemico nazionale, che purtroppo non era stato aggiornato dal 2006. Ma, ripeto, non con “questa” Oms. Malgrado il testo sia stato “addolcito” escludendo il potere decisionale assoluto di imporre agli Stati l’adozione di misure specifiche, come vietare o accettare viaggiatori, imporre vaccinazioni o misure terapeutiche o diagnostiche o attuare lockdown, resta una privazione della sovranità nazionale. La scelta dell’Italia è stata politica e ben fondata. Approvando il Trattato pan demandiamo il potere decisionale nazionale a un’agenzia che non ha mostrato indipendenza, né obbiettività. Secondo me, è necessario riformare interamente l’agenzia. Per questo motivo avrei auspicato una reazione forte con il veto da parte della maggior parte dei Paesi per dare un segno chiaro e forte». Perché alcuni suoi colleghi allora bollano la posizione italiana come «uno schiaffo ai morti di Covid» o una «concessione ai no vax»? «Perché non tengono conto che non basta proporre buoni programmi, bisogna sempre guardare a chi sta dietro. Attenzione a dare un giocattolo pericoloso a chi potrebbe usarlo contro di noi e, soprattutto, non dobbiamo assolutamente cedere la nostra sovranità». Ha l’impressione di rivedere dinamiche da stadio tra ultras avversari al posto di una discussione scientifica approfondita?«Purtroppo, sembra che il clima che ha governato il Covid non abbia smesso di esistere. Trovo ancora un comportamento da avversari tra colleghi che dovrebbero abbandonare l’astio e il pensiero unico di questi anni per una discussione pacata, obbiettiva, allo scopo solo di produrre buone idee per la salute pubblica. Anche se finalmente abbiamo un buon piano pandemico nazionale, questo non basta se il clima non cambia».Robert Kennedy jr ha tolto il vaccino contro il Covid da quelli raccomandati per i bambini «in buona salute» e le donne in gravidanza. Il segretario Usa alla Salute è spesso additato come un no vax anti scienza. Cosa ne pensa?« Il mondo ancora si divide tra sì vax e no vax. Fra questi, tutti quelli che, pur accettando il principio della vaccinazione, si mostrano cauti o dubbiosi sul Covid. Io giudico da tecnica e guardo ai dati scientifici senza attaccare etichette. I bambini sani non sono stati colpiti gravemente dal Covid e quindi, com’è prassi scientifica, non c’erano i presupposti che suggerissero una vaccinazione. Per le donne gravide, sappiamo che le sperimentazioni fatte sono incomplete o inesistenti. Sono donne alle quali si sconsiglia, se non necessario, l’assunzione anche dei farmaci più innocui. Perché si dovrebbe consigliare un vaccino sconosciuto? Giudico il provvedimento, non la persona o la sua politica, che non mi compete. Dico che per quanto riguarda la vaccinazione Covid, ha ragione».
La nave Mediterranea nel porto di Trapani (Ansa)