2025-04-02
La preoccupazione della Meloni: «Nessun democratico può gioire»
Giorgia Meloni (Getty Images)
Tajani: «Il braccialetto elettronico è una scelta singolare: non può mica fuggire».La condanna di Marine Le Pen continua a scuotere la politica. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha detto che pur non conoscendo «il merito delle contestazioni mosse a Marine Le Pen, né le ragioni di una decisione così forte» pensa che «nessuno che abbia a cuore la democrazia possa gioire di una sentenza che colpisce il leader di un grande partito e toglie rappresentanza a milioni di cittadini». Il ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione ed il Pnrr, Tommaso Foti, aggiunge una riflessione in più: «In un’analoga vicenda l’attuale primo ministro francese era stato assolto: è legittimo pensare ci sia stata una eccessiva, a mio avviso, attenzione alla misura accessoria. Si poteva evitare».All’indomani della condanna dopo le parole di solidarietà del vicepremier Matteo Salvini che torna a definirla una condanna «indegna e anti democratica» e una «mancanza di democrazia che arriva da Bruxelles e passa per Parigi», interviene anche l’altro vice premier Antonio Tajani: «Io sono un garantista, quindi per me tutti sono innocenti fino a una sentenza di terzo grado e non c’è una condanna definitiva, perciò anche la signora Le Pen è innocente» aggiungendo: «Qualche dubbio sul braccialetto viene. Non è che è una persona pericolosa che può scappare. Si può non essere d’accordo con quello che dice ma il braccialetto mi pare un po' singolare come scelta». Sulla stessa linea anche il vice presidente della Camera Giorgio Mulè (Fi): «È una sentenza che a noi italiani suona strana per il fatto che Marine Le Pen è stata condannata al braccialetto elettronico per un reato che nel nostro Paese non è considerato tra quelli di grave allarme sociale. Viene poi applicata in primo grado un’ineleggibilità a discrezione del giudice, e questo fa dire, oggettivamente, che è stata fermata per via giudiziaria la corsa di Marine Le Pen all’elezione presidenziale».Il capo dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri non ha dubbi sul fatto che si tratti una sentenza politica: «Mi pare evidente che c’è un uso politico». Bagno di garantismo che viene criticato dall’opposizione: «Abbiamo sentito la destra europea urlare allo scandalo e gridare alle patrie galere sul caso Qatargate che ha colpito alcuni europarlamentari due anni fa. Ora si piega ad un doppiopesismo» spiega la deputata M5S Vittoria Baldino, mentre per la deputata di Azione Daniela Ruffino, Le Pen è difesa «da chi applaudiva il massacro della Prima Repubblica».Anna Ascani, vicepresidente della Camera dei deputati e deputata Pd pensa che «per i populisti questa sia una bella lezione».Il presidente del gruppo dei Socialisti e democratici al Parlamento europeo, Iratxe Garcia Perez, ha detto di non essere affatto sorpresa dalla reazione delle destre. «Non sono stati molto inclini al rispettare lo stato di diritto».La condanna di Marine Le Pen preoccupa anche la Casa Bianca. La portavoce del Dipartimento di Stato Tammy Bruce in conferenza stampa a Washington ha dichiarato: «Dobbiamo fare di più come Occidente che parlare semplicemente di valori democratici. Dobbiamo viverli. L’esclusione di persone dal processo politico è particolarmente preoccupante, data la guerra legale aggressiva e corrotta condotta contro il presidente Trump qui negli Stati Uniti. Sosteniamo il diritto di tutti a esprimere le proprie opinioni nella pubblica piazza. Che siate d’accordo o meno».«L’ineleggibilità definita dalla sentenza emessa nei confronti di Marine Le Pen segue lo stesso schema del Venezuela, dove l’opposizione al governo del presidente Nicolas Maduro, guidato da Maria Corina Machado, è stata lasciata fuori dalle schede elettorali da un’assurda ineleggibilità di 15 anni», ricorda l’ex presidente del Brasile Jair Bolsonaro.
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Il presidente di Assoprevidenza Sergio Corbello (Imagoeconomica)
Il presidente di Assoprevidenza Sergio Corbello: «Dopo il 2022 il settore si è rilanciato con più iscritti e rendimenti elevati, ma pesano precariato, scarsa educazione finanziaria e milioni di posizioni ferme o con montanti troppo bassi».