2025-08-05
Per Giani viene prima il suicidio assistito dei problemi cardiaci che uccidono i giovani
Eugenio Giani (Imagoeconomica)
Il governatore della Toscana lancia i nuovi piani di screening, ma è troppo tardi: le morti improvvise aumentano sempre di più.«La Toscana ha approvato la prima legge in Italia per prevenire le morti da arresto cardiaco improvviso nelle giovani generazioni», ha annunciato il presidente della Regione Eugenio Giani. Come formula di presentazione è stato scelto un reel, breve video sui social. «Pensiamo a quante volte vediamo il calciatore che improvvisamente arresta il suo movimento, si stende per terra […] Pensate quante volte dobbiamo piangere i nostri ragazzi perché nessuno o sapeva o conosceva che avevano delle malformazioni», spiegava il governatore dem, «convinto che attraverso la prevenzione potremo impedire di veder piangere per un arresto cardiaco». Se la legge è così importante, come mai la rossa Toscana ha considerato più urgente approvare il suicidio medicalmente assistito, tagliando il traguardo della morte a richiesta lo scorso febbraio, invece di pensare alla salute dei giovani? Non sono solo gli sportivi, i calciatori ad essere vittime di morti cardiache improvvise, tanti giovani smettono di vivere senza una ragione apparente e non si fanno autopsie, non si indaga.È una proposta di legge sicuramente importante, quella approvata all’unanimità in commissione Sanità del Consiglio regionale toscano. Propone programmi di screening cardiologico nelle scuole superiori della regione, su tutti i giovani di 18 e 19 anni, così pure l’istituzione di un registro regionale dedicato alla morte cardiaca improvvisa giovanile (Mci), corsi di rianimazione cardiopolmonare, diffusione capillare dei defibrillatori automatici esterni. Dopo progetti come il registro della morte cardiaca improvvisa (Torsade), database avviato nel 2016 per monitorare l’incidenza e indagare la base genetica di tutti i casi di arresto cardiaco improvviso (Sca) o morte cardiaca improvvisa (Scd) extra ospedalieri in Toscana, ora si predispongono strumenti di diagnosi precoce per ridurre il numero di decessi eccessivi tra i giovani. Come mai, però, si è aspettato così tanto a proporre programmi di screening cardiologico per individuare eventuali condizioni predisponenti? Non c’è riscontro diagnostico nella morte improvvisa. Lo si è visto durante la pandemia, quando ragazzi non a rischio Covid vennero vaccinati a prescindere, senza gli opportuni accertamenti, e sono subentrate patologie cardiache anche gravi. «La miocardite è un evento abbastanza raro», dichiaravano a settembre 2021 Cristina Stasi, del Careggi e Caterina Silvestri dell’agenzia regionale di Sanità della Toscana. «Le miocarditi da vaccino sono rarissime e si manifestano in una forma benigna», affermava nel febbraio del 2022 sul Corriere Fiorentino il professor Paolo Bonanni, ordinario di Igiene all’Università di Firenze. Le vaccinazioni ai giovani erano raccomandate da un coro di pediatri e virologi, ma nell’agosto del 2023 sia Pfizer, sia Moderna hanno dovuto segnalare «un rischio aumentato di miocardite (infiammazione del muscolo cardiaco) e pericardite (infiammazione del rivestimento esterno del cuore), in particolare nella prima settimana successiva alla vaccinazione». Per il vaccino Comirnaty «il rischio osservato è più elevato nei maschi di età compresa tra 12 e 17 anni». Un mese dopo, sul registro Ue dei medicinali per uso umano della Commissione europea, venne inserita la segnalazione che dopo la somministrazione dei vaccini a mRna di Pfizer e Moderna, oltre ad esserci il rischio di miocarditi e pericarditi nei giovani, «alcuni casi hanno richiesto il supporto in terapia intensiva e sono stati osservati casi fatali». Siamo ad agosto 2025 e finalmente viene approvata a una proposta di legge per monitorare i giovani sul fronte rischi cardiaci. Nel frattempo si è allungato l’elenco delle morti improvvise, così pure delle miocarditi che lasciano segni pesanti. Non accade solo in Toscana, purtroppo. Il 27 dicembre 2023, la Regione Abruzzo si era impegnata attraverso una risoluzione per la sorveglianza attiva e un monitoraggio cardiaco in fascia 0-14 anni. Era stato troppo pesante il bilancio di 17 morti improvvise di giovanissimi abruzzesi tra il 2022 e il 2023. Nel triste elenco figurava anche il sedicenne Alessandro Cerritelli, stroncato il 28 luglio 2023 per un malore improvviso. La zia del giovane, Alessandra Tricca parla di tradimento delle promesse: «Si erano impegnati pubblicamente ad eseguirei i monitoraggi, i controlli e follow up nei contesti familiari e per la realizzazione di un registro delle morti improvvise. Io posso testimoniare che nulla di tutto questo è accaduto dopo la morte di Alessandro. Anzi, oltre al dolore abbiamo dovuto pagare di tasca nostra tutti gli accertamenti». I giovanissimi sono stati vaccinati contro il Covid senza che ci si preoccupasse delle loro condizioni fisiche e di eventuali predisposizioni a patologie cardiache. Anche la Toscana ha brillato per gli open day, gli eventi come «GiovaniSìVaccinano!» nelle località turistiche, invitando i ragazzi a porgere il braccio sotto i gazebo tra un tuffo in mare e un salto in discoteca.Adesso si corre ai ripari. Ma solo dopo aver pensato a offrire suicidi à la carte.