2022-09-20
Denaro e pressioni su governi e Oms. Le politiche sanitarie manovrate da Gates
Un’inchiesta giornalistica traccia tutti i tentacoli del magnate: «Molto vicino a Big Pharma, gli Stati gli hanno ceduto potere».La lobby di uno degli uomini più ricchi e discussi del pianeta ha esercitato un’enorme influenza sui governi e sull’Oms, durante la pandemia. Quello che da più di due anni si sussurra, o viene scritto sottobanco per non finire censurati nelle pubblicazioni scientifiche e sui social, viene dichiarato a chiare lettere in un articolo dal titolo «La macchina del potere di Bill Gates», pubblicato da Welt am Sonntag. L’edizione domenicale del quotidiano berlinese Die Welt afferma di aver lavorato sei mesi, assieme alla piattaforma online Politico, per definire la rete di pressione svolta dal cofondatore della Microsoft corporation e dalle quattro organizzazioni che gli fanno capo. Ovvero, la Bill & Melinda Gates Foundation di Seattle; il Wellcome Trust, fondazione di ricerca di Londra con una dotazione multimiliardaria; Gavi, l’alleanza per il vaccino Gavi nelle nazioni a basso reddito, a Ginevra; la Cepi, Coalition for epidemic preparedness innovations a Londra e Oslo, il gruppo internazionale di ricerca e sviluppo di vaccini che Gates e Wellcome hanno contribuito a creare nel 2017. Una paziente ricerca di testimonianze, fornite da una cinquantina di funzionari statunitensi ed europei garantiti dall’anonimato, che hanno esibito documenti riservatissimi. «Ci siamo affidati enormemente ai loro consigli», hanno sostenuto, riferendosi ai lobbisti che sarebbero stati manovrati dal miliardario impegnato in progetti filantropici, ma anche ad ammassare giganteschi profitti creando nuovi mercati per i poveri, attraverso aziende ben poco virtuose. L’influenza sui meccanismi di governo e sulle loro istituzioni è cresciuta in maniera vertiginosa durante l’emergenza mondiale da Covid-19, quando l’uomo di Seattle ha donato, anzi investito centinaia di milioni di dollari (1,7 miliardi di dollari solo nel 2020) nella progettazione di vaccini. «Mentre le nazioni stavano ancora discutendo sulla gravità della pandemia», scrive Politico, «quattro organizzazioni sanitarie globali non governative hanno iniziato a fare piani, per una lotta per la vita o la morte contro un virus che non avrebbe conosciuto confini». Lo definisce un «passaggio di potere costante», dai governi impreparati a gruppi che dalla loro avevano esperienza, contatti ai massimi livelli internazionali e «relazioni ben consolidate con i produttori di farmaci». Avevano identificato potenziali produttori di vaccini, investimenti mirati nello sviluppo di test e «usato il loro potere con l’Organizzazione mondiale della sanità per creare un ambizioso piano di distribuzione mondiale per la diffusione di quegli strumenti Covid alle nazioni bisognose, anche se alla fine non sarebbe riuscito a mantenere le loro promesse originali». L’indagine ha messo in luce l’imponente lavoro svolto per fare lobby negli Stati Uniti e nell’Unione europea. Da inizio pandemia la Bill Gates Foundation, Wellcome Trust e le iniziative Cepi e Gavi «hanno speso insieme almeno 8,3 milioni di dollari», sostengono gli autori della ricerca, «per fare pressioni su legislatori e funzionari negli Stati Uniti e in Europa». Lawrence Gostin, professore di diritto della salute pubblica alla Georgetown University ha commentato: «Penso che dovremmo essere profondamente preoccupati» perché «i soldi comprano influenza» e si esercita un potere che, fosse pure animato da buone intenzioni «è antidemocratico, in quanto straordinariamente non trasparente e opaco». L’Oms sarebbe stata fondamentale per l’ascesa al potere di questi gruppi, legati da tempo all’organismo sanitario globale. Un rappresentante dell’Oms fa parte dei consigli di amministrazione di Cepi e di Gavi; ex dipendenti Oms sono andati a lavorare alla Foundation e a Gavi; dal 2020 ammontano a oltre 1,4 miliardi di dollari le donazioni fatte da Gates Foundation, Gavi e Wellcome Trust all’organizzazione diretta da Tedros Adhanom Ghebreyesus. Quattro associazioni legate a Bill Gates che hanno lavorato fuori dal controllo dei governi cui dettavano regole «contenute in libri bianchi», per applicare risoluzioni in materia sanitaria, e ai quali chiedevano finanziamenti. «Sono quelli che stanno davvero plasmando la nostra capacità di rispondere alle pandemie», ha commentato Sophie Harman, professoressa di politica internazionale alla Queen Mary University di Londra. Una trentina fra aziende farmaceutiche e istituti di ricerca hanno ricevuto sovvenzioni da diverse organizzazioni della rete di Gates per lo sviluppo di vaccini, test e farmaci, secondo la ricerca di Welt am Sonntag e Politico. Solo per lo sviluppo dei vaccini sono confluiti 2,4 miliardi di dollari.Capitolo a parte, in quanto merita ampio spazio, è il ruolo svolto dalle quattro associazioni nella creazione di Access to Covid-19 Tools Accelerator, o Act-A, impegnata sulla carta a fornire di test, trattamenti e dosi di vaccino i Paesi a più basso reddito, contando su 23 miliardi di dollari raccolti. Covax, consorzio gestito da Gavi, Cepi, Unicef sul fronte vaccinazioni, malgrado l’obiettivo fissato di 2 miliardi di dosi di vaccino fornite entro la fine del 2021, a settembre dello scorso anno ne aveva erogato solo 319 milioni.Ora, i quattro gruppi stanno spendendo milioni di dollari per fare pressioni su Stati Uniti e Ue affinché adottino le loro priorità per la prossima pandemia, si legge nella conclusione dell’indagine. Quarte dosi, sicuramente nuovi richiami spacciati per vaccini di nuova generazione buoni per tutte le varianti, come diligentemente assicura il nostro ministero della Salute.
(Ansa)
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Carlo Nordio, Matteo Piantedosi, Alfredo Mantovano (Ansa)