L’assessore lombardo Stefano Bruno Galli: «È l’orgoglio di fare da sé. Macché fuga in avanti, c’è un ritardo di 22 anni. Finora i governi hanno guardato solo ai conti e non alla qualità dei servizi».
Il segretario di Federfarma, Roberto Tobia: «Quello delle specialità da banco è l’unico commercio regolare, vigilato dalle Regioni. Ogni giorno segnaliamo illeciti a carabinieri e polizia postale. I server sono all’estero».
Sul Web in campo sanitario non ci sono soltanto le truffe sui farmaci, ma anche forme di pubblicità ingannevole. Gilberto Triestino, presidente dell’Associazione nazionale dentisti di Roma, ha lanciato una campagna per combatterle.
Steroidi, farmaci salvavita, pillole per la virilità: business enorme che rende più della cocaina e con meno pericoli. Secondo l’Aifa metà sono contraffatti. Consumatori attirati dai prezzi al ribasso.
L’urologo Vincenzo Mirone: «Il fenomeno dilaga anche tra i giovani per evitare visite imbarazzanti. Ma tre prodotti su quattro sono elaborati male. E c’è l’ombra della psicodipendenza».
Il farmacologo Marco Cosentino, revisore del saggio che ha fatto infuriare l’Istituto: «L’ente ha leso l’onorabilità dei ricercatori. Effetti avversi? Da approfondire i casi d’improvvisa insorgenza di sclerosi multipla. Ma la vigilanza è carente».