2022-11-27
Frane di fango travolgono Ischia. Una vittima e 11 dispersi, ma si scava
Dopo giorni di pioggia, dal monte di Casamicciola terra e alberi hanno trascinato case e persone. Malgrado il precedente del 2009 mancava il Piano d’emergenza. Era stato lanciato l’allarme a Vincenzo De Luca. Inutilmente.Tutta la Campania, stando all’avviso di allerta meteo diramato dalla Protezione civile, era arancione dalle 21 di venerdì sera. Ma la situazione si è presto rivelata da bollino rosso. E dal costone del monte Epomeo di Casamicciola Terme, all’alba, è partita una quantità impressionante di fango che, come una colata di lava, ha travolto tutto ciò che trovava sulla sua strada: case, auto, persone. C’è una vittima: è una donna straniera dell’Est sposata con un cittadino di Casamicciola. Un uomo è stato travolto dal fango e salvato dai Vigili del fuoco. Il video del soccorso è diventato subito virale sui social e sui siti web. Salvata anche una famiglia di tre persone (marito, moglie e neonato). Ma il bilancio dei dispersi è rimasto ballerino per tutta la giornata. Fino ad assestarsi a quota undici. Sono oltre 200 gli sfollati, mentre molte famiglie sono rimaste isolate. «È come se sull’isola fosse scattato un lockdown», racconta a La Verità un volontario della Protezione civile. «Verso mezzanotte è cominciato a piovere fortissimo», racconta Lisa Mocciaro, illustratrice di libri per bambini, ora prigioniera in casa al terzo piano della sua abitazione, «alle 3 si sentivano dei boati. È venuta giù la prima frana, poi un’altra verso le 5». Ed è stato un disastro. Nessuno può uscire di casa né muoversi. E i soccorsi non sono stati agevoli.E pensare che solo a inizio novembre il commissario prefettizio di Casamicciola aveva dato il via «alla manifestazione di interesse per l’acquisizione dei servizi tecnici per la redazione del Piano comunale di emergenza di Protezione civile». La città, insomma, non aveva ancora un Piano. Nonostante sia già finita sotto il fango nel novembre 2009. E le sue abitazioni, prevalentemente quelle abusive, siano crollate nel 2017 per una scossa di magnitudo 4. Seguì un maxi condono, con tanto di stop del Tribunale alle demolizioni. Le sanatorie burocratiche, però, non sono un salvacondotto contro i disastri naturali. E il Piano di emergenza a Casamicciola non è da considerare solo come una scartoffia da mettere in bella vista sul sito Web del Comune. I soccorritori sono riusciti, non senza difficoltà, a raggiungere la zona più colpita dalla frana. Poi hanno cominciato a scavare alla ricerca dei dispersi. Sono una decina le case completamente travolte e distrutte dal fango in via Celario, la più colpita. Con l’impasto di acqua e terra che, dopo aver percorso tutto il vialone, ha raggiunto il lungomare in piazza Anna De Felice. Sul litorale si sono ammassate almeno una decina di automobili e un paio di bus turistici. Alcune macchine sono finite in acqua, altre sono coperte dal fango. Al porto l’acqua marina ha cambiato colore: quel fiume di fango disceso dalla montagna l’ha macchiata di marrone scuro. Quasi tutti i residenti della zona sono rimasti bloccati nelle abitazioni, allagate ai primi piani, e senza corrente elettrica. Un gruppo di turisti è rimasto tappato dal fango all’interno dell’hotel Terme Manzi. Ed è stato necessario l’intervento dei soccorsi per liberarli e portarli via. «Sto provando a chiamare alcune persone che risulterebbero disperse, ma purtroppo al momento non ho ricevuto risposta». Don Gino Ballirano, parroco della chiesa di Santa Maria Maddalena a Casamicciola, ha provato a darsi da fare: «Sto cercando di andare sul posto, ma la strada sotto casa mia è interrotta da un muro di auto e alberi». La Diocesi di Ischia ha mobilitato la Caritas per la prima accoglienza. E ci sono circa 200 volontari della Protezione civile impegnati nelle ricerche. Mentre i carabinieri hanno inviato un centinaio di militari sul posto, con fuoristrada attrezzati per raggiungere anche le aree più impervie. Per Fabrizio Curcio, responsabile nazionale della Protezione civile, «è una tragedia. Di per sé questi eventi sono tragici e lo si vede dalle fotografie e dai report dei soccorritori». Ma il punto è capire se questi eventi tragici erano prevedibili e se si potevano prevenire. Visionando le foto aeree e confrontandole con quelle dell’anno del terremoto non sembrano essere state tirate su nuove abitazioni (abusive) nell’area colpita dalla frana. Di certo, però, i lavori per mettere in sicurezza il territorio sono in ritardo. Il ministero dell’Interno a guida Luciana Lamorgese, solo a febbraio 2021 ha erogato un contributo di 2,5 milioni di euro al Comune di Casamicciola per la mitigazione del rischio idrogeologico. E soltanto un mese fa, come una Cassandra, Agostino Iacono, presidente del Comitato di Casamicciola Terme, in una lettera al governatore campano Vincenzo De Luca annunciava: «Una parte importante del territorio è esposta al rischio idrogeologico ed è sempre più probabile il pericolo di eventi alluvionali e di frane». Tanto tuonò che piovve. E ora non resta altro che contare le vittime e i danni.