2021-08-26
In Francia dilagano gli stranieri
La Grande Mosquée di Parigi (Ansa)
Il dossier smaschera gli effetti incontrollabili della cittadinanza facile e dello ius soli. In alcune aree del Paese i residenti extra Ue hanno superato i transalpini di sangue.Se in Italia dei francofili del calibro di Enrico Letta tessono le lodi dello jus soli, in Francia, gli effetti della «cittadinanza facile» - combinati a quelli di 40 anni di immigrazione di massa - non possono più essere taciuti. Ormai anche degli organismi governativi riconoscono che, in certe zone del Paese, le persone di origine extraeuropea sono largamente più numerose dei francesi «di sangue». Uno di questi organismi è France Stratégie - legato agli uffici del primo ministro - che ha pubblicato lo studio intitolato La segregazione residenziale in Francia. Si tratta di un'analisi molto articolata della composizione socio-demografica della popolazione di 55 località francesi con una popolazione di oltre 100.000 abitanti. Il periodo preso in considerazione dall'organismo governativo è quello tra il 1968 e il 2017.Va detto subito che la scoperta dell'esplosione demografica della popolazione di origine immigrata non era forse l'obiettivo primario della ricerca di France Stratégie. Come lascia intuire il titolo dello studio, al centro dello lavoro doveva esserci probabilmente la necessità di dimostrare quanto poco si muovessero geograficamente certe componenti della società. Forse gli analisti volevano fornire la prova - molto politicamente corretta - della scarsa mobilità degli immigrati e dei loro discendenti. Probabilmente però non avevano considerato che effettuando la cartografia di certi territori, basandosi sul Paese di nascita dei residenti, avrebbero fornito una conferma di quanto dicono da anni, i partiti di destra sovranista immancabilmente tacciati di «razzismo», «intolleranza» ecc. L'interesse per i risultati dello studio va ben oltre le statistiche e arriva anche a toccare la sfera della libertà di espressione e di stampa. Questo perché in Francia la legge vieta la diffusione di statistiche «etniche» e i media possono citare, ad esempio, l'origine degli autori di atti criminali, solo in pochissime occasioni. Gli analisti hanno potuto trattare questa materia scottante, perché hanno utilizzato le informazione relative Paese di nascita dei residenti in Francia, raccolte dall'Insee, l'Istat transalpino.I dati dello studio permettono di analizzare la percentuale di minori nati da due genitori stranieri: europei o extraeuropei. Così si apprende che, in certe zone, meno di un quarto dei minorenni discende da genitori francesi. È il caso ad esempio, del comune della Courneuve, posto a nordest di Parigi. Qui i figli di genitori extraeuropei rappresentano il 75% dei residenti minori. In certi quartieri del comune di Clichy-Sous Bois questa percentuale sale addirittura all'84%. Tra gli arrondissement di Parigi, quello con la più alta percentuale di figli di immigrati extraeuropei (50%) è il diciannovesimo. Ma se si scende nel dettaglio dei singoli quartieri si scopre che anche in altri arrondissement ci sono concentrazioni superiori anche al 70%. Come ha ricordato il settimanale Causeur - che ha analizzato lo studio - i dati riportati dall'organismo governativo tengono conto solo dei discendenti di immigrati regolari. Questo significa che le percentuali potrebbero essere anche più elevate, visto che mancano all'appello tutti i figli minori di migranti irregolari. In ogni caso, prima o poi anche questi compariranno nei censimenti visto che, per la legge d'Oltralpe, un bambino nato in Francia da genitori stranieri può ottenere al cittadinanza francese già a partire dai 13 anni a patto che rispetti poche semplici condizioni di residenza. In sostanza, quello che alcuni sostenitori nostrani del progetto di legge sullo jus soli, vorrebbero introdurre in Italia.
Palazzo Berlaymont, sede della Commissione europea (Getty Images)
Manfred Weber e Ursula von der Leyen (Ansa)
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz (Ansa)
Ursula von der Leyen (Ansa)