Nelle Marche il governatore uscente spera nella conferma. Lo sfidante è alle prese con le indagini sul suo conto, che in Calabria, stando ai sondaggi, non danneggiano Occhiuto, dato davanti a Tridico. Per Campania, Puglia e Veneto, election day a novembre.
Nelle Marche il governatore uscente spera nella conferma. Lo sfidante è alle prese con le indagini sul suo conto, che in Calabria, stando ai sondaggi, non danneggiano Occhiuto, dato davanti a Tridico. Per Campania, Puglia e Veneto, election day a novembre.Si avvicina il momento del rinnovo per sei consigli regionali. Sono 17 milioni gli italiani chiamati al voto, una bella fetta di elettorato che inevitabilmente peserà all’interno di partiti e coalizioni. Le prime ad andare alle urne sono Marche e Valle d’Aosta a fine settembre. A sfidare il governatore uscente Francesco Acquaroli, membro di Fratelli d’Italia e sostenuto anche da Lega e Forza Italia, ci sarà Matteo Ricci, uomo del Pd, attualmente europarlamentare ed ex sindaco di Pesaro. Si vota domenica 28 e lunedì 29 settembre 2025. La data molto anticipata rispetto alle altre è dovuta al fatto che, essendo la legislatura marchigiana iniziata nell’ottobre 2020, non si poteva andare oltre. In questa regione si assisterà al primo scontro diretto tra centrodestra e centrosinistra uniti. A sostenere Ricci ci saranno insieme ai dem anche Avs, M5s, Azione, +Europa e Italia viva. Ricci, eletto al Parlamento europeo nel giugno 2024 con 52.000 preferenze prese solo nelle Marche è considerato un osso duro da sconfiggere, ma sua corsa è frenata dalla sua iscrizione nel registro degli indagati per una vicenda che riguarda un suo ex assessore. Gli ultimi sondaggi diffusi prima del divieto in vigore nei 15 giorni che precedono il voto davano in vantaggio Acquaroli molto forte soprattutto nel sud delle Marche. L’esito di queste elezioni è considerato particolarmente importante perché potrebbe influenzare la scelta degli ultimi candidati del centrodestra nelle regioni di Campania, Veneto e Puglia che sono ancora da definire. In Valle d’Aosta, Regione a statuto speciale, non si vota direttamente per il governatore come nelle altre Regioni ma per i consiglieri che a loro volta eleggono il presidente in Consiglio in un secondo momento. Si voterà in un solo giorno il 28 settembre dalle 7 alle 23. Attualmente la regione è governata da una maggioranza autonomista-progressista guidata dall’Union valdôtaine (Uv) insieme ad altri movimenti autonomisti e al Pd, con Renzo Testolin (Uv) presidente dal 2023. In Valle d’Aosta, il tentativo di costruire un campo largo è fallito prima di iniziare a causa di divisioni interne. La coalizione di centrodestra si presenta invece unita e compatta, sia nella corsa alle Regionali, che alle amministrative per cui si voterà contestualmente. Correranno per vincere insieme Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Noi moderati e Renaissance valdôtaine. Uno degli obiettivi è quello di cambiare la legge elettorale regionale, per introdurre l’elezione diretta del presidente. Tra le altre date certe andando con ordine ci sono quelle della Calabria dove sarà possibile votare domenica 5 ottobre dalle 7 alle 23 e lunedì 6 ottobre dalle 7 alle 15. In questa Regione il voto inizialmente non era previsto, ma è figlio delle dimissioni del governatore di centrodestra Roberto Occhiuto dopo dell’avviso di garanzia che ha ricevuto a giugno di quest’anno. Indagato per corruzione ha deciso di presentarsi al voto per farsi riconfermare dai cittadini sostenuto dall’intero centrodestra. Lo sfidante è Pasquale Tridico, ex presidente dell’Inps durante l’era del Covid e padre del Reddito di cittadinanza che ha proposto di introdurre a livello regionale in caso di vittoria. Ed è per questo che non ha incassato l’appoggio di Azione, ostile a questa misura da sempre. A sostenerlo ci saranno i 5 stelle, il Pd, +Europa, Italia viva e Avs. Secondo i recenti sondaggi Occhiuto risulterebbe in forte vantaggio sul suo sfidante. La Toscana è l’ultima delle date certe. Si voterà il 12 ottobre dalle 7 alle 23 e il 13 ottobre dalle 7 alle 15. Il presidente uscente, il dem Eugenio Giani cerca la riconferma, sostenuto da Pd, M5S, Avs e altre forze progressiste. Il Movimento 5 stelle locale lo ha osteggiato molto durante il mandato e dunque si è aperto un dibattito interno risolto alla fine con il solito voto dei pochissimi iscritti al sito del Movimento. Anche il segretario dem Elly Schlein sembrava non essere convinta, ma per non rischiare di perdere ha dovuto cedere di fronte alla sua forza sul territorio. Contro Giani il centrodestra schiera Alessandro Tommasi. Restano tre regioni, Campania, Veneto e Puglia che molto probabilmente andranno al voto insieme a fine novembre 2025, il 23 e 24 per un election day da confermare. Il Viminale deve dare l’ok perché la scadenza legale è fissata per il 23 novembre. In Campania il Presidente uscente, Vincenzo De Luca, ha chiuso un accordo con Schlein per sostenere il candidato del movimento 5 stelle, l’ex presidente della Camera Roberto Fico. In cambio il figlio, Piero De Luca, guiderà il partito a livello regionale. Nel centrodestra non si è sciolto il nodo del nome. Tra i nomi c’è Edmondo Cirielli (Fratelli d’Italia), viceministro degli Esteri originario della Campania. Tra gli altri Giosy Romano candidato civico voluto da Forza Italia. Tuttavia, il nome per la Campania, così come quello per la Puglia arriverà a cascata una volta risolto il nodo del Veneto, che a sua volta si risolverà probabilmente dopo il voto nelle Marche. Anche in Veneto la data ufficiale non c’è ancora. Si vota dopo 15 anni di governo di Luca Zaia (Lega), eletto Presidente nel 2010, 2015 e 2020 non si potrà candidare. È dunque in corso un dibattito tra Lega e Fratelli d’Italia per la scelta del candidato. Il leader leghista Matteo Salvini rivendica la candidatura per un esponente Lega, sottolineando il forte radicamento del partito in Veneto (11 mila iscritti, 160 sindaci) e l’ottima amministrazione regionale garantita da Zaia. Fratelli d’Italia tuttavia oggi è il primo partito e vorrebbe esprimere il candidato. Tra i nomi c’è il senatore FdI Raffaele Speranzon, Luca De Carlo, senatore e presidente della commissione Agricoltura e l’eurodeputata Elena Donazzan, ex assessore regionale. Forza Italia potrebbe puntare sull’ex sindaco di Verona Flavio Tosi, ora europarlamentare forzista. Oltre a quello del nome del candidato c’è un ulteriore nodo da sciogliere, interno alla Lega per decidere se esisterà una lista Zaia, come annunciato, o se si riuscirà a convincere il Doge a rinunciare e a candidarsi come capolista. Il centrosinistra, che ha oggettivamente poche chances di vittoria, ha già deciso per Giovanni Manildo, avvocato ed ex sindaco PD di Treviso. Manildo è sostenuto dal Partito democratico dal Movimento 5 stelle, Avs, Azione, Iv e +Europa. In Puglia il controverso governatore dem uscente, Michele Emiliano, è il protagonista in negativo di questa tornata elettorale. Il suo delfino e candidato per la regione Antonio De Caro ha posto il veto di non farlo ricandidare come consigliere semplice creando una bufera. De Caro, adesso anche lui europarlamentare dem, ha provato a chiedere un passo indietro anche all’ex governatore Nichi Vendola, candidato nella lista di Avs. Su questo però è stato costretto a fare un passo indietro lasciando Emiliano come unico escluso. Sul fronte centrodestra vale quanto detto prima. Il nome arriverà a cascata una volta risolte le questioni di cui sopra. Tra i nomi spicca quello di Francesco Paolo Sisto (Forza Italia), attuale viceministro della Giustizia e storico esponente forzista barese, mentre Marcello Gemmato, sottosegretario al ministero della Salute di Fratelli d’Italia si sarebbe messo a disposizione.
Monica Marangoni (Ansa)
La giornalista Monica Marangoni affronta il tema della nudità in un saggio che tocca anche il caso delle piattaforme sessiste. «È il tempo del relativismo estetico che asseconda solo l’io e le sue voglie, persino con immagini artefatte».
Giornalista e conduttrice televisiva, laureata in Filosofia all’università Cattolica del Sacro cuore a Milano, Monica Marangoni ha condotto diversi programmi non solo in Rai. Nudo tra sacro e profano - Dall’età dell’innocenza all’epoca di Onlyfans (Cantagalli), con postfazione dello stesso editore David Cantagalli, è il suo primo saggio. Una riflessione particolarmente attuale dopo la scoperta, e la chiusura, di alcuni siti che, con l’Intelligenza artificiale, abbinano corpi nudi femminili a volti noti del mondo dell’informazione, dello sport e della politica.
Effetto Trump: dazi, tagli alla ricerca e revisione dei protocolli sanitari stanno frenando il comparto (-4%). A pesare, pure la scadenza dei brevetti. Cresce la fiducia, invece, nei processi tecnologici contro le malattie.
Il settore farmaceutico globale attraversa una fase di incertezza che si riflette sui listini. Da inizio anno il comparto mondiale segna un -4%, zavorrato anche dall’effetto cambio, mentre in Europa l’andamento complessivo resta vicino alla parità ma con forti turbolenze. Il paradosso è evidente: a fronte di una domanda sanitaria in crescita e di progressi clinici straordinari, gli investitori hanno preferito spostarsi su altri temi.
Donna, ingegnere aerospaziale dell'Esa e disabile. La tedesca Michaela Benthaus, 33 anni, prenderà parte ad una missione suborbitale sul razzo New Shepard di Blue Origin. Paraplegica dal 2018 in seguito ad un incidente in mountain bike, non ha rinunciato ai suoi obiettivi, nonostante le difficoltà della sua nuova condizione. Intervistata a Bruxelles, ha raccontato la sua esperienza con un discorso motivazionale: «Non abbandonate mai i vostri sogni, ma prendetevi il giusto tempo per realizzarli».
Luca Marinelli (Ansa)
L’antica arte partenopea del piagnisteo strategico ha in Italia interpreti di alto livello: frignano, inteneriscono e incassano.
Venghino, siori, venghino, qui si narrano le gesta di una sempiterna compagnia di ventura.
L’inossidabile categoria dei cultori del piagnisteo.
Che fa del vittimismo una posa.
Per una buona causa: la loro.





