2023-11-16
«Nessuna divisione Meloni-Salvini. Sulle regole decisione del Garante»
Il capogruppo di Fdi, Tommaso Foti: «Sullo stop non c’è una logica punitiva, ma giuridica. Se il governo lo ritiene è suo diritto presentare un emendamento sulle pensioni. Mai una manovra è uscita dal Parlamento com’è entrata...».Il braccio di ferro tra Cigl e Uil, con il sostegno della sinistra, da una parte, e il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini dall’altra sullo sciopero proclamato per domani dai sindacati di sinistra si è concluso con la precettazione da parte del leader della Lega e la riduzione da 8 a 4 ore, dalle 9 alle 13, dell’astensione dal lavoro. I toni della polemica restano roventi. Tommaso Foti, capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia. Alcuni retroscena descrivono una Giorgia Meloni irritata per la linea dura di Salvini sullo sciopero. Lei che ne pensa? «A me pare che i retroscena siano diventati ormai una nota stonata della giornata politica. In realtà qui non ci sono divisioni né congiure né accordi di palazzo. C’è una legge che disciplina quelle che sono le modalità attraverso le quali si sviluppa il diritto di sciopero per quanto riguarda i servizi pubblici essenziali e c’è una commissione di garanzia che applica la legge in questo settore. Prima ancora che ne parlasse Salvini o qualunque altra persona, l’8 novembre scorso, la commissione di garanzia aveva eccepito, dopo averne ricevuto la notifica, che le modalità attraverso le quali si intendeva sviluppare da parte di Cgil e Uil quello che loro definiscono uno sciopero generale andavano modificate, poiché di sciopero generale non si trattava, risultando esclusa da questo sciopero tutta una serie di settori». E quindi? «Quindi si è ritenuto, da parte della commissione di garanzia e non altri, di notificare questa decisione ai sindacati che avevano organizzato lo sciopero. Questa è la realtà, semplice e lineare. Tra sciopero generale e sciopero di settore ci sono delle differenze che la commissione, così come accaduto in altri precedenti, ha individuato, prescrivendo modalità diverse. Per lo sciopero generale vi è una applicazione più estensiva delle modalità di svolgimento, lo sciopero di settore ha delle modalità più restrittive. Lo dice la delibera della commissione di garanzia. Per gli scioperi di settore il massimo è di quattro ore, come ad esempio per il trasporto pubblico locale. Non è una logica punitiva, repressiva o di destra, è una logica puramente giuridica».Tiene banco il tema della ratifica del Mes. Nelle riunioni di maggioranza che si sono volte in questi giorni è emersa una linea? Che farete? «Io non ho partecipato a nessuna riunione di maggioranza. Non ho contezza esatta di quando discuteremo il Mes, ma è certo che deciderà il parlamento quando affronteremo l’argomento». La manovra finanziaria come è inevitabile catalizza l’attenzione dei cittadini. A che punto siamo? «La manovra è incardinata al Senato, adesso ovviamente ci sarà il termine per gli emendamenti. Penso che l’opposizione ne presenterà in quantità copiosa, dopo di che inizierà l’iter, come è sempre stato». Davvero nessun partito di maggioranza presenterà emendamenti, come è stato stabilito alcuni giorni fa, per dare un segnale ai mercati e per accelerare l’approvazione? «C’è stata una riunione su questo tema, e in quella riunione è stato stabilito che emendamenti dei gruppi di maggioranza non ce ne sarebbero stati. Poi, le vie del Signore sono infinite, quelle del parlamento ancora più infinte. Io sono rimasto fermo a quella decisione». Immagina che possa esserci comunque un maxiemendamento del governo con qualche correttivo? «Da che mondo è mondo le leggi di bilancio non sono mai uscite dal parlamento così come erano entrate. La manovra è un disegno di legge, non un decreto legge, e quindi non è in vigore fino al via libera del parlamento. Il governo o i relatori, anche ovviamente alla luce del dibattito parlamentare, delle osservazioni che emergeranno, potranno decidere se e quali modifiche apportare, tenuti fermi i vincoli di finanza pubblica, ovvero i saldi». A questo proposito: sulla questione delle pensioni dei medici già diversi esponenti del governo hanno ipotizzato modifiche. Ricordiamo che per come è scritta la legge di bilancio, i camici bianchi, gli infermieri e altre categorie di dipendenti pubblici subiranno un taglio dell’assegno. Una circostanza che potrebbe indurre molti professionisti, tra quelli che ne hanno la possibilità, a lasciare il lavoro prima che la nuova normativa entri in vigore. Diversi esponenti del governo hanno assicurato che il problema verrà risolto: a lei risulta che ci saranno correttivi? «Ho letto molte dichiarazioni al riguardo. Se il governo ritiene che la norma debba essere modificata e migliorata, penso che sia suo diritto farlo».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.