2022-01-16
Tutti i flop dell’addetto a chiusure e contagi
Dalle frontiere aperte al caos mascherine fino ai dossier scomodi fatti sparire: i mille errori di un intoccabile.Il ministro della Salute è praticamente intoccabile. Roberto Speranza infatti, giovane politico di sinistra dalla carriera fulminante al momento della formazione del Conte II era segretario di Articolo uno, un partito che rappresentava solo il 3% dell’elettorato. Era novembre 2019, pochi mesi dopo sarebbe esplosa la pandemia, ma anche la carriera del ministro.Sono in molti a chiedersi perché non sia mai stato costretto alle dimissioni nonostante i suoi mille passi falsi. Il più grave arriva subito: esplode la pandemia e il Paese non sa cosa fare. Il giovane ministro pensa bene di promuovere uno spot per la «corretta informazione sul virus» dove di fatto si minimizzava la pandemia e si imponeva lo screening solo a chi aveva avuto contatti con la Cina. Seguì un intervento sulle mascherine e il loro utilizzo negli spazi chiusi «non fondato sul piano scientifico». Lega e Fratelli d’Italia, chiedevano di chiudere le frontiere con la Cina, ma furono accusati di razzismo. E mentre si minimizzava la pandemia, nessuno ha pensato di controllare che il piano pandemico fosse aggiornato. Lo scandalo venne fuori solo dopo. Ora tutti sanno che il nostro scudo pandemico era fermo al 2006 e solo il 18 febbraio 2020 si decise di aggiornarlo. Una legge mai osservata però imponeva che fosse fatto già nel 2013. La responsabilità di questo ricade anche sui precedenti ministri Giulia Grillo e soprattutto Beatrice Lorenzin, alla Salute dal 2013 al 2017 e oggi invitata in tutti i talk show. All’attuale ministro però vanno imputati tutti i passi falsi effettuati dopo. Su tutti il tentativo di insabbiamento della relazione dell’Oms sulla pandemia. Nelle mail rinvenute dall’autorità giudiziaria si fa espressamente riferimento a Speranza, che sarebbe rimasto molto deluso da ciò che era stato scritto nella relazione di Francesco Zambon poi corretta a favore del ministro dal direttore Ranieri Guerra. Speranza è stato furbo, ha fatto in modo di prendersi la gloria lasciando agli altri le responsabilità. Tanto che era già pronto un libro: Perché guariremo. Ritirato dal commercio poco prima della seconda ondata. Con il caso delle mascherine di Domenico Arcuri, il ministro non pensò di esporsi e la responsabilità se la prese tutta il commissario straordinario. Come previsto e poi rivelato in esclusiva dalla Verità, Arcuri fu poi indagato e Speranza ancora una volta ne uscì indenne. Durante l’emergenza Speranza consigliò anche di non effettuare autopsie, decise di non ricevere i medici che avevano trovato il modo di curare a casa con anti infiammatori e iniziò la sua battaglia per imporre un’unica terapia: tachipirina e vigile attesa. I danni di questo protocollo li scopriremo solo a fine pandemia, ma intanto per stare dietro al Covid, quello che ormai può essere definito il ministro del contagio, ha lasciato perdere tutto il resto. I giornali in questi giorni hanno dato risalto alla carenza di un farmaco usato spesso per le sovra infezioni batteriche da patologie respiratorie, lo Zitromax. Spesso impiegato anche erroneamente per le infezioni da Covid. Eppure quello della carenza dei farmaci non è un tema che si può liquidare imputando il problema all’elevata richiesta. Anche perché proprio l’Aifa fa riferimento a una fornitura discontinua per questo tipo di farmaco che come per altri tipi già andati in carenza, è prodotto con un principio attivo di cui il monopolio spetta alla Cina. Proprio in questi giorni alcuni porti cinesi stanno richiudendo per Omicron e oltre a non inviare microchip, anche altri prodotti rimarranno fermi. Alcuni di questi potrebbero essere i principi attivi degli antibiotici. La Verità già a novembre avvertiva della carenza dei farmaci scaturita dai colli di bottiglia dell’approvvigionamento e della delocalizzazione dei principi attivi. Eppure Roberto Speranza non ha fatto nulla per intervenire su questo. Il suo sottosegretario Pierpaolo Sileri, interpellato sulle carenze, ha precisato che questo non è un problema del ministero della Salute, ma eventualmente di Aifa. Vien fuori il solito schema: Speranza (e il suo sottosegretario) si prende i meriti, lasciando i problemi e la responsabilità degli errori ad altri. Ora se si insiste a pensare che anche la carenza dello Zitromax sia dovuta ai nocvax o a chi, in preda al panico indotto dai media, butterebbe giù qualsiasi cosa pur di non rimanere «in vigile attesa», si rischia di andare nel campo della negligenza. Molti ministri sono stati defenestrati per molto meno, Roberto Speranza no. Lui è intoccabile.
Sehrii Kuznietsov (Getty Images)