2018-06-27
Finita la pacchia per i taxi del mare. Mostrare i muscoli dà i suoi frutti
Malta si arrende: la Lifeline attraccherà e sarà sequestrata. La Francia e altri Paesi accettano di prendersi parte dei migranti. La Valletta, invece, nega i rifornimenti alla Aquarius: pattugliare il mare sarà più dura. L'ultima panzana dei fan dell'accoglienza è sul divieto di Matteo Salvini a rispondere alle richieste di aiuto. In realtà il ministro si è rimesso a Danilo Toninelli, da cui dipende la Guardia costiera. La quale, quando indica alle navi di rivolgersi ai libici, applica le regole di Amburgo.Lo speciale contiene due articoli. «E due! Dopo la Ong Aquarius spedita in Spagna, ora tocca alla Ong Lifeline che andrà a Malta, con questa nave fuorilegge che finalmente verrà sequestrata. Per donne e bambini davvero in fuga dalla guerra le porte sono aperte, per tutti gli altri no». I no dell'Italia allo sbarco di carichi di migranti dalle Ong hanno prodotto i primi risultati. Le organizzazioni non governative non spadroneggiano più nel Mediterraneo. «Il clima non è più favorevole alle Ong in Italia», ha lamentato ieri Frédéric Penard, direttore delle operazioni di Sos Mediterranée della nave Aquarius. «Come mi dispiace», scrive su Facebook il ministro dell'Interno Matteo Salvini: «Per loro questa settimana niente scalo al porto di Catania, come facevano sempre, ma andranno diretti al porto di Marsiglia». E infatti, anche Malta ha l'ha respinta, negando l'accesso alle proprie acque territoriali e al porto di La Valletta per uno scalo tecnico (cambio di equipaggio e rifornimento). «Ho appena sentito al telefono il presidente Muscat: la nave della Ong Lifeline attraccherà a Malta». Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte annuncia così la fine del braccio di ferro fra gli Stati europei per l'accoglienza dei 234 migranti a bordo della Lifeline, la nave della Ong tedesca bloccata da giovedì scorso al largo di Malta. Una situazione sulla quale fino a ieri il presidente francese Emmanuel Macron ha fatto pressing, perfino durante la sua visita da Papa Francesco in Vaticano.Lo sblocco della situazione sarebbe avvenuto dopo un incontro privato di 90 minuti tra Macron e Conte domenica scorsa, a Roma. Il sì della Valletta, però, come sottolineato dai maltesi poco prima del via libera all'attracco dell'imbarcazione, è vincolato alla condivisione di responsabilità da parte anche di altri Paesi Ue, che si impegneranno ad accogliere i migranti a bordo. Quattro Stati, Italia, Malta, Francia e Portogallo, infatti, hanno confermato di essere disposti ad accogliere parte dei migranti, mentre Germania, Paesi Bassi e Spagna stanno ancora valutando. Le ultime notizie risalgono a ieri pomeriggio e sono state ricostruite dal quotidiano Times of Malta. «Coerentemente con il principio cardine della nostra proposta sull'immigrazione», ha aggiunto il premier Conte, «secondo cui chi sbarca sulle coste italiane, spagnole, greche o maltesi, sbarca in Europa, l'Italia farà la sua parte e accoglierà una quota dei migranti che sono a bordo della Lifeline, con l'auspicio che anche gli altri Paesi europei facciano lo stesso come in parte già preannunciato». Al momento dell'attracco, poi, la Lifeline verrà sequestrata e l'equipaggio passato ai raggi X. «Con il presidente maltese», ha annunciato Conte, «abbiamo concordato che l'imbarcazione sarà sottoposta a indagine per accertarne l'effettiva nazionalità e il rispetto del diritto internazionale da parte dell'equipaggio». Il capitano della Lifeline, secondo il governo di Malta, «ha ignorato le istruzioni date dalle autorità italiane sulla base delle regole internazionali». E per questo è già sotto inchiesta. La richiesta di un molo in Francia era stata presto stoppata dal ministero francese per gli Affari europei Nathalie Loiseau: «Tecnicamente, è all'Italia che spetta ricevere la nave». Ma Salvini non risparmia colpi: «Il ministro francese è ignorante, nel senso che ignora la situazione di questa nave». Che, come ha precisato anche Luigi Di Maio, «non è stata neanche gestita dalle autorità italiane». E la Francia che si era proposta come risolutrice nella questione Lifeline, per Salvini «ha parlato, ma ha combinato poco». «Quel gentiluomo di Macron», ha detto il vicepremier, «sarà sicuramente in grado di accogliere tutti quelli che scappano». E ancora: «Crolla la fiducia dei francesi in Macron. Ecco perché passa il suo tempo attaccando il governo e i cittadini italiani». Poi, in serata, Bejamin Griveaux, portavoce del governo di Parigi, ha precisato che «la Francia è pronta a inviare una squadra di esperti a Malta per trattare individualmente le richieste di asilo dei migranti». E alla fine anche Macron sembra cambiare registro: «Abbiamo deciso di rafforzare la cooperazione con la Libia e la Guardia costiera libica», ha detto ieri da Roma, «affinché i trafficanti non mettano più le persone su queste barche». Poi fornisce ai giornalisti il suo personale punto di vista: «Se guardiamo alla realtà non possiamo parlare di crisi migratoria ma piuttosto di una crisi politica interna all'Europa sull'immigrazione». E chiude sottolineando che «la Lifeline ha agito contro tutte le regole». Un atteggiamento decisamente diverso è quello del Portogallo: il ministro dell'Amministrazione interna di Lisbona Eduardo Cabrita ha confermato che accoglierà parte dei migranti. E ha tirato le orecchie all'Europa: «Il Portogallo ha più volte espresso la sua apertura all'accoglienza di migranti e rifugiati». Ma si fermavano tutti in Italia. E alla fine sono arrivati in Italia (ma perché provenienti da un salvataggio della Guardia costiera italiana e non da Ong) i migranti trasportati dalla nave portacontainer danese Alexander Maersk, ferma da venerdì scorso davanti alle coste ragusane con 108 migranti tirati su con l'aiuto della Guardia costiera italiana e attraccata nella notte scorsa a Pozzallo. Anche nel paese siciliano, dove il sindaco Roberto Ammatuna ha ringraziato Salvini per il supporto, ieri si sono alzati cori per un «sì all'accoglienza, ma con le Ong a casa loro». Fabio Amendolara<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/finita-la-pacchia-per-i-taxi-del-mare-mostrare-i-muscoli-da-i-suoi-frutti-2581559118.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="la-fake-news-degli-sos-ignorati-da-roma" data-post-id="2581559118" data-published-at="1760466205" data-use-pagination="False"> La fake news degli Sos ignorati da Roma Questa storia del governo «cattivista» che gioca sulla pelle delle persone comincia davvero a stufare. Sulla vicenda degli sbarchi in questi giorni circolano una marea di mistificazioni, bugie e palesi falsità, che sarebbe il caso di smentire una volta per tutte. Tanto per cominciare, non è affatto vero che l'Italia è disumana e poco accogliente. Al di là degli slogan, dei tweet e dei post su Facebook, fino ad oggi l'esecutivo ha mantenuto una linea di assoluto buon senso, limitando i danni e tenendo in grande considerazione la vita umana, ovvero le condizioni dei migranti a bordo delle navi. La verità è che, se noi siamo cattivi, tutti gli altri simpaticoni europei lo sono il doppio. Da quando il nostro Paese ha cominciato a mostrare i denti e ha smesso di far approdare chiunque, è emerso con estrema chiarezza l'egoismo altrui. Facciamo qualche esempio, partendo dalla nave Aquarius. Ricordate gli insulti piovuti su Matteo Salvini, la belva che aveva deciso di non farla sbarcare qui? Ecco, guardate come si è comportata Malta. Ieri l'equipaggio della nave ha scritto su Twitter: «All'Aquarius è stato negato l'accesso nelle acque territoriali maltesi e nel porto di La Valletta per il semplice cambio equipaggio e il rifornimento. Nessuna spiegazione. Quanto accaduto ci lascia confusi. Ora facciamo rotta a Nord in cerca di una soluzione». Chiaro, no? L'Italia ha assistito, scortato e rifornito l'Aquarius, assicurandosi che il suo carico di persone giungesse sano e salvo in Spagna. I maltesi si rifiutano persino di farla entrare in porto per un rifornimento. Gente generosa, non c'è che dire. Poi c'è il caso della Lifeline. Ieri Repubblica titolava: «Il dramma in mare della Lifeline. “Noi abbandonati nella tempesta"». Già, i pirati frignano e si lamentano di essere stati abbandonati. Una bella faccia tosta. Hanno raccolto persone che avrebbero dovuto essere soccorse dalla Guardia costiera libica. Hanno disobbedito agli ordini del centro di coordinamento marittimo di Roma. Hanno fatto salire a bordo 234 persone quando potrebbero portarne al massimo una cinquantina, dunque hanno messo a rischio la vita di tutti costoro. Chi è colpevole di disumanità, dunque? L'Italia? Oppure gli attivisti che, in nome dell'ideologia, mettono in pericolo centinaia di vite umane? Non è finita. La Lifeline, a quanto pare, sarà finalmente accolta da Malta. La quale, tuttavia, ha intenzione di aprire un'indagine sulla nave, all'evidente scopo di bloccarla una volta per tutte. Quanto ai 234 migranti che il vascello trasporta, i maltesi non hanno alcuna intenzione di tenerseli. Hanno accettato di aprire il porto a condizione che gli stranieri siano equamente ripartiti tra i vari Paesi europei «volonterosi». Una parte di questi immigrati saranno accolti dall'Italia, che per l'ennesima volta si dimostra solidale e accogliente (fin troppo). Un'altra parte sarà (forse) accolta dalla Francia, che però si riserva di «esaminare le richieste d'asilo una per una» direttamente sull'isola, come dichiarato dal portavoce del governo francese, Benjamin Griveaux. Molto ospitali anche gli amici d'Oltralpe, non c'è che dire... Fanno il paio con gli spagnoli. I quali si sono presi gli elogi per aver fatto approdare l'Aquarius, ma subito dopo hanno rifiutato l'ingresso alla Lifeline. Un'altra falsità da smentire con decisione riguarda - ancora una volta - Matteo Salvini. A leggere i giornali di ieri, sembrava che il ministro dell'Interno avesse ordinato di far perire tra i flutti migliaia di persone. Titolo di Repubblica in prima pagina: «Salvini shock sui migranti: “Non rispondere più agli Sos"». Titolo del Corriere della Sera: «Salvini: “Non rispondere agli Sos"». Titolo del Messaggero: «Salvini: “Non risponderemo agli Sos"». Una follia. Le cose, in realtà, sono andate così. Durante una conferenza stampa, una giornalista chiede a Salvini: «Avete dato disposizioni alla Guardia costiera di non rispondere agli Sos?». Risposta di Salvini: «Non dipende da me, chiedetelo al collega Toninelli con cui stiamo lavorando d'amore e d'accordo da settimane. Se così fosse avrebbe il mio totale sostegno». In pratica, Salvini dice che lui non c'entra nulla e si limita ad assicurare supporto a Toninelli. Eppure, alcuni dei principali giornali italiani raccontano il tutto accusando il leghista di voler impedire alla Guardia costiera di aiutare le navi in mare. Evidentemente alla malafede non c'è limite. Tutta la questione degli Sos nasce da un'ulteriore mistificazione. Sabato vari quotidiani online hanno titolato su una nota della Guardia costiera che invitava le navi presenti nell'area di ricerca e soccorso vicino alla Libia a rivolgersi alle autorità libiche. Poco dopo, l'agenzia Dire, riportando fonti governative, ha precisato che «la nota diramata dalla Guardia costiera italiana alle imbarcazioni in zona Sar libica e alla Guardia costiera libica non è una comunicazione che traduce un input politico del governo, ma un messaggio circolare di routine in circostanze come questa». Semplicemente, la nostra Guardia costiera ha diffuso «un messaggio circolare legato all'attuazione della convenzione di Amburgo, assolutamente di routine. Non riflette una novità politica legata all'atteggiamento del governo». Insomma, la storia degli Sos da ignorare è una bugia costruita su una falsità. Tra l'altro, l'Italia tutto sta facendo tranne ignorare le richieste di soccorso. Infatti è stato consentito lo sbarco a Pozzallo al cargo danese Alexander Maersk. Vicenda curiosa, questa. La nave in questione, solitamente, parte dalla Libia e si dirige a Malta. Questa volta, dopo aver lasciato Misurata, è capitata nei pressi di alcuni gommoni, e ha intercettato perfino la Lifeline, il cui equipaggio sembra che abbia aiutato a far salire a bordo della Maersk un po' di stranieri. Una singolare serie di coincidenze. In ogni caso, alla nave è stato concesso l'ingresso, anche in virtù delle richieste del Garante nazionale dei diritti dei detenuti, Mauro Palma. Questo perché siamo cattivi. Riccardo Torrescura
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