2023-07-24
«Filo diretto tra clandestini e Ong»
Denuncia del ministro degli Esteri marocchino alla conferenza sulle migrazioni di Roma: «Hanno già i numeri di telefono della nave che li raccoglierà». Giorgia Meloni ai leader del Mediterraneo e del Medio Oriente: «Difendiamo insieme il diritto a non dover emigrare».È visibilmente orgogliosa della sua iniziativa il presidente del Consiglio Giorgia Meloni quando il ministro degli Esteri Antonio Tajani la introduce in casa propria, nel palazzo della Farnesina. Lei stessa definisce la Conferenza internazionale su sviluppo e migrazioni, «un’iniziativa unica nel suo genere, un’iniziativa nella quale personalmente credo fortemente». E aggiunge: «In un’epoca nella quale si presta molta attenzione al diritto a migrare, noi non stiamo prestando sufficiente attenzione al diritto a non dover emigrare, a non dover scappare dalle proprie case, a non dover abbandonare la propria terra, a non dover lasciare i propri familiari in cerca di una vita migliore». L’obiettivo che si pone è ambizioso: vuole eliminare l’immigrazione illegale e per farlo intende risolvere i problemi alla radice, direttamente all’interno dei Paesi coinvolti. Lo chiama «processo di Roma», un percorso di cui prova a suggerire una traccia: «Primo, contrasto all’immigrazione illegale. Secondo, governo di flussi legali di migrazione. Terzo, sostegno ai profughi e ai rifugiati e soprattutto, la cosa più importante di tutte, perché altrimenti tutto quello che facciamo sarà insufficiente, una cooperazione ad ampio raggio per sostenere lo sviluppo in Africa e più in generale nei Paesi di provenienza delle rotte dei migranti, affrontando alle radici le cause profonde delle grandi migrazioni». Bisogna risolvere il problema dei migranti anche perché «l’Italia e l’Europa hanno bisogno di immigrazione, per questo non possiamo continuare a dare il segnale che verrà premiato chi entra illegalmente a discapito di chi vorrebbe farlo legalmente».Ventuno i Paesi coinvolti: nazioni della sponda sud del Mediterraneo allargato, del Medio Oriente e del Golfo, nonché gli Stati Ue di primo approdo e alcuni partner del Sahel e del Corno d’Africa. Ma anche le istituzioni internazionali e le agenzie delle nazioni Unite come Ifad e World Food Programme. Per l’Unhcr, l’Alto commissario Filippo Grandi. A rappresentare l’Unione europea il presidente del Consiglio Ue Charles Michel e il presidente della Commissione Ursula Von der Leyen che interviene parlando di clima per poi definire l’accordo con la Tunisia un modello: «Vogliamo che il nostro accordo con la Tunisia rappresenti un modello da emulare, un modello per il futuro per creare partenariati con altri Paesi nella regione». La seconda parte della conferenza è a porte chiuse, ma fonti diplomatiche riferiscono che il ministro degli Esteri e dell’Emigrazione del Marocco Nasser Bourita, nel suo intervento ha sollevato un tema importante, quello delle navi Ong che operano nel Mar Mediterraneo. «Il nostro punto di osservazione è che quando una barca carica di migranti passa dalle coste marocchine, i migranti hanno già il numero di telefono della nave Ong che li raccoglierà».L’Africa, il Mediterraneo e il loro sviluppo saranno al centro anche dell’operato del G7 quando sarà a guida italiana il prossimo anno, promette Meloni più tardi, nella conferenza stampa che ha chiuso i lavori. Le conclusioni della conferenza per la loro rilevanza verranno inviate anche al segretario delle Nazioni Unite Antonio Guterres. Istituto un fondo per le donazioni, inaugurato con l’annuncio di una da 100 milioni di euro da parte degli Emirati Arabi Uniti. «Danno il buon esempio», dice il premier. «Un lavoro che durerà molto tempo» confessa, ma aggiunge che «abbiamo istituito un comitato direttivo per passare a iniziative concrete». La migrazione sarà una priorità anche per ciò che riguarda gli argomenti che affronterà con il presidente americano Joe Biden in occasione della prossima visita a Washington, così come il tema della Cina, centrale per gli equilibri geopolitici. «Non occuparsi a sufficienza di Africa ha creato fenomeni predatori e destabilizzazione» ricorda Meloni. A margine della Conferenza il presidente del Consiglio ha tenuto due incontri bilaterali. Il primo con il primo ninistro algerino, Aimen Benabderrahmane, nel quale hanno entrambi ribadito le ottime relazioni tra Italia e Algeria. Benabderrahmane ha posto l’accento sul lavoro di «controllo dei confini» che l’Algeria «fa anche per l’Europa». Meloni ha ringraziato e affermato che i rapporti «sono un modello e sono destinati a migliorare sempre di più». Il secondo incontro si è tenuto con il primo ministro egiziano Moustafà Madbouly. Il premier ha rinnovato i ringraziamenti al presidente Al Sisi per la grazia concessa a Patrick Zaki. L’incontro si è focalizzato sulla forte collaborazione tra Roma e Il Cairo, sul contrasto all’immigrazione illegale e sugli investimenti italiani in Egitto. Sul caso di Giulio Regeni, incalzata ha risposto: «Non considero la vicenda archiviata. Continueremo occuparcene come mi sono sempre occupata del caso Zaki senza per questo parlarne con voi (giornalisti, ndr)».
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