2023-05-20
La politica tace sulla fiera della vergogna
A Milano apre «Wish for a baby, soluzioni per l’infertilità»: uno spot all’utero in affitto. Evento poco ortodosso e forse illegale. Nessuna informazione sulla pratica, vietata in Italia, ma documentazione sulla fecondazione assistita per una coppia di donne.Oggi a Milano apre i battenti «Wish for a baby», fiera di poche buone idee ma tante pessime soluzioni per l’infertilità. Forse gli organizzatori avranno pensato che in un Paese dove nascono sempre meno bambini, uno spazio sulla procreazione medicalmente assistita sarebbe stato quasi benedetto; invece, da settimane, devono fare i conti con dure critiche. E a ragione. La due giorni milanese puzza tanto di promozione dell’utero in affitto. Comunque, di mercato dei bambini da ottenere imbottendosi di ormoni, ma non solo. La Verità l’ha scritto più volte, ci sono state interrogazioni, proteste di politici e di femministe radicali, eppure nessuno si è preso la responsabilità di cancellare un evento così poco ortodosso e forse illegale. «Venite a partecipare alla celebrazione di una nuova vita», scrive da mesi l’organizzazione internazionale Five senses media Ltd, sottolineando che la partecipazione è del tutto gratuita perché ha ritenuto che «l’accesso alle informazioni sulla fertilità e la genitorialità debba essere garantito a tutti». Ma che brave persone, senza compenso aiutano le coppie a capire come combattere l’infertilità o tentare ogni strada, pur di avere un figlio, mentre schiere di ginecologi sono dei perfetti inutili e si fanno pure pagare. Ufficialmente, il programma non prevede incontri sull’utero in affitto. «Non ci saranno informazioni sulla surrogata perché è proibita in Italia. In ogni caso si possono avere informazioni nei nostri show tedeschi», è stata la risposta che ci avevano fornito. Però, informeranno sulle metodiche di fecondazione assistita per gravidanze all’interno di una coppia di donne (vietate in Italia). E vogliamo davvero credere che a due maschietti desiderosi di diventare entrambi papà, senza una mamma, l’evento non suggerisca come coronare l’egoistico sogno affidandosi alla gestazione per altri? Con tutti quegli esperti in circolazione, che già erano a Berlino per l’edizione tedesca della fiera, il 18 e 19 marzo scorsi, definito «l’evento più utile e informativo» sulla maternità surrogata.Non a caso, «Wish for a baby» si dice a disposizione «se desideri discutere questioni legali riguardanti le alternative per diventare genitore». Quali alternative ci possono essere al mettere al mondo un figlio concepito all’interno di una coppia formata da uomo e donna, o all’adottarlo, se non ricorrendo alla maternità surrogata? Ma vediamo con quali argomenti saranno intrattenuti i visitatori, che non possono filmare, fotografare o registrare alcunché nemmeno entrassero in una sede della Nasa. Oggi pomeriggio, ad esempio, si discuterà su Come diventare genitore grazie alla donazione di ovociti, conferenza di Michela Fatatis, international relations manager di Ivf, nota clinica della fertilità e riproduzione assistita con sede a Barcellona. La Fatatis lo scorso anno spiegava che «anche le ragazze singole e le coppie omosessuali possono accedere ai nostri trattamenti», illustrando le procedure utilizzate in Spagna. È evidente che se in Italia non è consentita la metodica Ropa, applicazione delle tecniche di fecondazione assistita per trasferire a una donna gli embrioni generati con gli ovuli della sua partner, la fiera rappresenta una ghiotta promozione del trattamento degli ovociti all’estero. Desideri, voglie, forse poco vero amore per i bambini.Un altro spagnolo, Enrique Olaya direttore di laboratorio nella clinica Vita, parlerà di Nuove tecnologie nella riproduzione assistita. Già, perché nelle cliniche di Alicante, Valencia ed Elche la fecondazione in vitro con sperma di donatore viene indicata per le coppie con scarsa qualità degli embrioni o ripetuti fallimenti dell’impianto, ma anche per «coppie femminili dello stesso sesso». Non c’è che dire, una robusta operazione di marketing che si rifà abbondantemente della gratuità di un biglietto.L’offerta di un bimbo per coppie lesbiche ricorre spesso, nell’impostazione di Wish for a baby. Perfino il blog contiene la promozione di una clinica spagnola di Marbella, la Hc Fertility, che orgogliosamente dichiara: «Abbiamo sempre avuto chiaro che il nostro obiettivo era aiutare le pazienti a raggiungere il loro scopo e ottenere una gravidanza, indipendentemente dalla loro origine o modello di famiglia. Infatti, sono sempre di più le donne che cercano la gravidanza senza avere un partner, e le coppie formate da due donne». Altro che evento dove grazie «a medici ed esperti» si potranno scoprire «una vasta gamma di soluzioni naturali». La strategia chiara di questa fiera commerciale è allargare notevolmente il bacino d’utenza della fecondazione in vitro, fuori dalla famiglia naturale. Non a caso, nel gruppo dei sostenitori della fiera c’è Liberamente mamma, portale lanciato da mammalesbica.com e dedicato «alle aspiranti mamme che desiderano intraprendere un percorso di fecondazione assistita eterologa. Senza alcuna distinzione, ci rivolgiamo a tutte le donne che aspirano alla maternità, comprese le ragazze single e le coppie di donne, purtroppo escluse dalla Pma in Italia a causa della legislazione vigente».C’era proprio bisogno, di questa fiera del bambino?