
Non sarà stato amore «a prima Visa» - per citare un suo pezzo - quello tra la platea di Forza Italia e Fedez, ospite controverso, ieri, al congresso dei giovani. Ma del «comunista col Rolex» - sempre parole sue e di J-Ax - resta poco. Il comunista sicuro no.
Presentato sul palco da Giuseppe Cruciani, il rapper, che il divorzio da Chiara Ferragni sembra aver spinto a una riconversione, ha parlato di salute mentale e di periferie, ma non si è tirato indietro quando ha dovuto lanciare una frecciatina al sindaco di Milano, Beppe Sala, così come all’ormai acerrimo nemico Marco Travaglio. Pur dicendo: «Non voterei», ha strizzato l’occhio al centrodestra, ribadendo che, durante le registrazioni del suo podcast, si è reso conto che «ogni volta» che ha portato «persone con idee diverse, di destra, tipo Vannacci», poi «la controparte di sinistra» si è rifiutata a «sedersi sul tavolo a dibattere». Ben svegliato.
Riguardo alla salute mentale, Fedez ha spiegato che sarà «il tema dei prossimi 15 anni», facendo presente che «non può essere un lusso e ad oggi in Italia purtroppo è un lusso». In tema di periferie, raccontando che tramite la sua donazione è stato «ristrutturato tutto il parco di Rozzano», ha spiegato quali misure si dovrebbero attuare: creare «centri di aggregazione per i giovani», ma anche «decentrare gli eventi» evitando di organizzarli nel centro di Milano, «in Piazza Duomo, in parco Sempione». Peccato però che sia stato proprio lui a organizzare, seppure per la nobile causa della beneficenza, diverse edizioni del concerto «Love Mi» in Piazza Duomo, così come nel pieno centro di Roma era avvenuta la sua partecipazione al Concertone del primo maggio.
Sono lontani anche i ricordi del 2020, quando Fedez aveva ricevuto l’Ambrogino d’oro proprio dalle mani di Beppe Sala. Ieri il rapper, dal palco del congresso, riferendosi ad alcune affermazioni di Cruciani, gli ha risposto: «La cosa buona che hai detto è che a Milano mancano due anni per cambiare sindaco e la seconda è che Beppe Sala non si può ricandidare, quindi questa è un’ottima notizia».
Il rapper ha rivalutato persino il Cavaliere, con una stoccata al direttore del Fatto Quotidiano: «Quando io purtroppo vedo Marco Travaglio fare un libro su Berlusconi postumo e andare a fare la promozione del libro con 700 video dove lui si alza e pulisce la sedia, ecco quello mi sembra totalmente inutile, se non utile solo alle tasche di Marco Travaglio per racimolare quattro soldini in più». Persino sulla giustizia, ormai, il cantante la pensa più come il compianto leader azzurro: «Con le intercettazioni telefoniche» si «costruisce una falsa narrazione» e si «mistifica la realtà con una facilità incredibile». Ma se Fedez ha virato un po’ a destra, Fi ci ha tenuto a ricentrare il timone. Simone Leoni, futuro leader dei giovani del partito, ha attaccato Roberto Vannacci: «Vergogna», è un «personaggio sconnesso dai tempo», che si affida ad «aberrazioni» per ottenere «un voto in più». Elly Schlein non avrebbe saputo dirlo meglio.






