2024-01-07
Un fantasma si aggira per la Camera: Elly Schlein
Forse Elly Schlein non sarà il segretario che risolleverà il Pd dal baratro in cui l’hanno cacciato Enrico Letta e compagni. Tuttavia, occorre riconoscere che l’ex assessore all’ambiente della Regione Emilia Romagna, ovvero colei che avrebbe dovuto occuparsi di mettere in sicurezza il territorio evitando disastri come le alluvioni dello scorso anno, è dotata di una notevole faccia tosta.Ieri, infatti, nell’intervista a doppia pagina concessa a Repubblica, è riuscita ad accusare Giorgia Meloni di frequentare poco il Parlamento. Premesso che i capi di governo non soggiornano di norma né a Montecitorio né a Palazzo Madama, se c’è qualcuno che può essere accusato di assenteismo questi è proprio l’onorevole Elly Schlein, la quale con il suo 21 per cento di presenza in aula è riuscito a farsi dare della primula rossa perfino da Matteo Renzi, che Dagospia ha ormai soprannominato «il senatore semplice di Riad» per via del fatto che è un assiduo frequentatore dell’Arabia Saudita. La segretaria del Pd, oltre a denunciare la scarsa presenza in Parlamento del presidente del Consiglio, se l’è presa con la premier anche per il passaggio in cui Giorgia Meloni ha evocato tentativi di condizionamento da parte dei poteri forti. Se queste pressioni corrispondono al vero, il capo del governo ha l’obbligo di denunciare alle autorità competenti le notizie in suo possesso, ha dichiarato colei che un giorno sì e l’altro anche annuncia ai quattro venti pericoli per la democrazia. Se è vero, come sostengono Schlein e i suoi compagni, che l’Italia corre un serio rischio di deriva fascista, siccome la ricostituzione del partito mussoliniano cozza con il codice penale, lei, o qualcuno per conto suo, dovrebbe correre in Procura per presentare un esposto. Se davvero esiste il rischio che l’onorevole Pistòlo (sì, lo so che si chiama Pozzolo, ma fin da quando Paolo Del Debbio, con un lapsus, lo ha chiamato così, mi è sembrato un soprannome perfetto) sia la punta dell’iceberg, e presto avremo le strade invase da parlamentari di Fdi dal grilletto facile, Elly non deve indugiare: lei e i suoi compagni devono denunciare. E invece no. Ogni settimana, con la complicità dei giornali, sparano - il verbo non è casuale - un nuovo allarme e poi nascondono la mano. Un giorno ci riempiono la testa con la cultura patriarcale che violenta e uccide le donne, poi, passate due settimane, e soprattutto ingurgitati panettone e spumante, se ne dimenticano. Così, ecco affacciarsi un altro botto: la cultura del giustiziere. Se Pistòlo andava in giro armato è perché a destra hanno la fissa dei revolver. Io, che un po’ di destra mi considero (anche se in realtà ritengo di militare solo nel partito del buon senso), a casa non ho neanche la pistola ad acqua, figuratevi quella con la polvere da sparo. La realtà è che a Schlein e compagni piacciono le generalizzazioni e soprattutto le banalizzazioni. Nell’intervista a Repubblica, tuttavia, la segretaria riesce a dribblare un paio di domande interessanti, evitando di rispondere o rispondendo con frasi fatte apposta per consentire al lettore di sganasciarsi dalle risate. La prima domanda riguarda Marcello Degni, il magistrato della Corte dei conti che si augurava l’esercizio provvisorio per l’Italia. Al giornalista che le ricorda come il giudice sia stato nominato da Paolo Gentiloni, Schlein altro non sa dire che ora c’è lei alla guida del Pd, come se tutto ciò che è avvenuto prima non la riguardi affatto. Ma il meglio la numero uno del Pd lo dà quando si tocca il tasto della Rai, nota riserva indiana della sinistra. «Meloni sarà l’ultima premier a lottizzarla», ha detto seria. L’ultimo segretario del Pd che disse una cosa simile, qualche mese dopo piazzava tutti i suoi uomini in viale Mazzini, cacciando chiunque gli facesse ombra. Il suo nome: Matteo Renzi, uno che per certi versi ricorda la Schlein. Anche lui veniva da fuori, nel senso che non apparteneva all’establishment del partito. E anche lui, dai vertici del Pd non fu visto arrivare. Tuttavia, tutti l’hanno visto partire.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.