2022-09-05
All’evento Copasir e Fdi si presenta l’intero gotha delle istituzioni
I vertici di Difesa e servizi in platea al convegno con ospite anche il capogruppo Francesco Lollobrigida. Settimana prossima Adolfo Urso negli Usa.Elezioni sempre più vicine, possibile cambio di passo al governo e sicurezza nazionale tema perennemente bollente. Tre fattori che hanno trasformato l’evento al Senato organizzato dal Copasir e da Fratelli d’Italia dal titolo La sicurezza come interesse nazionale: il caso Copasir da incontro per giuristi a occasione per riunire il gotha delle istituzioni italiane. Cosa che non accadeva da tempo. Per comprenderlo basta scorrere le foto ufficiali. In prima fila, al fianco di Adolfo Urso, presidente del Comitato, si scorge il sottosegretario con delega all’intelligence, Franco Gabrielli. A seguire, il capo di stato maggiore della Marina, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, il comandante dell’Arma, Teo Luzi, il capo della polizia, Lamberto Giannini, il prefetto di Roma, Matteo Piantedosi. Senza dimenticare i vertici del Dis, Elisabetta Belloni, e delle agenzie Aisi, Aise ed Acn, Mario Parente, Giovanni Caravalli e Roberto Baldoni. Lista che prosegue con il procuratore Antimafia Giovanni Melillo, il presidente della Corte d’appello Antonino Mura e i comandanti dei reparti di spicco della Gdf e dei carabinieri. Insomma, considerando che l’evento è stato organizzato nelle ultime settimane, la stanza pur capiente è stata riempita fino in fondo. Certo, il cappello del Copasir rende tutto istituzionale. Da lì la presenza di Urso, ma non si poteva non notare l’accoppiata con Francesco Lollobrigida che di Fratelli d’Italia è capogruppo alla Camera. La sua presenza soprattutto spiega come i vertici delle istituzioni stiano prendendo le misure di fronte a un probabile nuovo governo guidato da Giorgia Meloni. A maggior ragione dopo il discorso fatto dalla numero uno di Fdi al Forum di Cernobbio. Atlantismo e posizioni critiche verso Bruxelles ma dentro il perimetro delle storiche alleanze targate tricolore. La Meloni domenica ha anche dedicato importanti passaggi al pericolo cinese che muove contro il Vecchio continente e di conseguenza contro l’Italia. Non a caso sulla filiera dell’atlantismo a muoversi su delega della Meloni è lo stesso Urso che è stato a recentemente Washington in qualità di presidente del Copasir ma che tornerà nella capitale Usa la prossima settimana. Stavolta in qualità di senatore di Fdi. Due mesi fa la delegazione italiana oltre a incontrare gli omologhi americani ha fatto due tappe delicatissime. Si era recata al Pentagono per un confronto con il sottosegretario alla Difesa con delega su intelligence e sicurezza, Ronald S. Moultrie, e con il direttore Ilan Goldenberg, responsabile per gli affari di sicurezza internazionale per l’Europa, il Medio Oriente e l’Africa. «Si sono condivise valutazioni sullo svolgimento del conflitto tra Russia e Ucraina, sulla prospettiva di una Difesa comune europea», la nota diffusa all’epoca, «sulle forme di collaborazione in ambito intelligence e sull’importanza assunta dal dominio aerospaziale quale fattore di competizione anche in ambito militare». Mentre l’altra tappa il Comitato l’ha fatta incontrando John Christopher Inglis, direttore nazionale per il ciberspazio. Con lui si sono esaminate le direttrici lungo le quali costruire una maggiore resilienza cibernetica da parte delle democrazie occidentali, attraverso una costante sinergia tra il settore pubblico e gli attori privati ma anche con un uso più consapevole degli strumenti digitali a tutti i livelli. «Il confronto», si legge sempre nel resoconto, «si è anche esteso a possibili interventi sulla disciplina che regolamenta l’utilizzo delle piattaforme social il cui uso distorto si è tradotto in diversi casi in veicolo di minaccia alla sicurezza nazionale». Un passaggio bollente quando si attendono le elezioni, ormai di qualunque ordine e grado e di qualunque nazione. Ecco che la prossima settimana Urso, che più volte partecipato a meeting organizzati dall’Iri, l’International republican onstitute fondato da Ronald Reagan, dovrebbe incontrare senatori repubblicani e qualche dem. Insomma, il classico tour pre elettorale con l’obiettivo di illustrare il programma di governo della Meloni. Anche se a onor del vero qualche informazione gli americani l’avevano già assimilata lo scorso 19 agosto. In quella data il Copasir, senza troppa pubblicità, ha incontrato sei senatori tra cui Richard Shelby, Richard Burr e Thom Tillis. Nomi che ai lettori italiani dicono poco ma che in America aprono numerose porte.