2023-11-21
La funzionaria Ue Sandra Gallina, protagonista dei negoziati flop con Big Pharma, lancia l’allarme: «Un morto ogni 30 secondi per la resistenza agli antibiotici». Un terzo delle vittime da noi, Aifa e ministero corrono ai ripari.Alle soglie dell’inverno, ministero della Salute e Agenzia italiana del farmaco (Aifa) realizzano che l’antibiotico resistenza è un problema e cercano di correre ai ripari. Sono medicinali da utilizzare «in modo consapevole e sempre secondo le prescrizioni del tuo medico. Se prendi antibiotici in modo scorretto, metti a rischio la tua salute e contribuisci allo sviluppo di batteri resistenti alle cure», avvertono. Peccato che di questi tempi gli armadietti nelle case degli italiani siano già ricolmi di questi medicinali, che ritengono efficaci contro i malanni di stagione. Cresce il numero di casi in cui non sono più grado di impedire lo sviluppo di batteri, così le infezioni risultano difficili da trattare? Sai che novità. I report dell’Ecdc (European center for disease, prevention, and control) e dell’Oms offrono una panoramica della situazione europea e italiana, dove continuano a emergere resistenze antimicrobiche. E già un anno fa, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, dava un volto agli altri tre cavalieri dell’Apocalisse. Oltre al Covid, le prossime minacce sarebbero arrivate da «resistenza agli antibiotici, patogeni ad alto potenziale pandemico ed emergenze chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari».Nel nostro Paese l’antibiotico-resistenza risulta, nella maggior parte dei casi, al di sopra della media europea. I dati della sorveglianza nazionale delle batteriemie da enterobatteri resistenti ai carbapenemi (Cre), coordinata dall’Iss, mostrano che nel 2022 sono stati diagnosticati e segnalati circa 3.000 casi, in aumento rispetto al 2021.Adesso, il ministro della Salute Orazio Schillaci ricorda che «queste infezioni provocano ogni anno oltre 35.000 decessi nelle nazioni europee e purtroppo circa un terzo di questi decessi avviene in Italia». Beh, se la situazione preoccupa tanto, magari potevano lanciare mesi fa una campagna informativa. Senza però tornare a utilizzare toni catastrofici da pandemia, come fa Sandra Gallina, direttore generale Salute e sicurezza alimentare della Commissione europea. «Ogni 30 secondi una persona muore e una infezione su 5 in Ue è causata da agenti microbici resistenti», ha dichiarato. E meno male che sono stati evitati riferimenti diretti alle morti Covid, anche se il contenuto dei messaggi è chiarissimo. Terminata un’emergenza, bisogna individuarne un’altra. Il vaiolo delle scimmie non ha destato grandi preoccupazioni, per le morti da influenza è ancora presto (ascolteremo i bollettini quotidiani non prima di metà dicembre) e allora ecco che la resistenza agli antibiotici è un eccellente spauracchio. Stai male e non puoi curarti, perché gli antimicrobici prescritti in eccesso sono ormai acqua fresca. «Nel 2022, tre persone su dieci hanno ricevuto almeno una prescrizione di antibiotici, con livelli d’uso più elevati nei bambini fino a 4 anni di età e nelle persone con più di 75 anni», ha spiegato Schillaci. «Questo fa capire quanto sia urgente promuovere un uso appropriato degli antibiotici, facendo leva sulla corretta informazione, sulla responsabilità individuale e sul miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva». La bella pensata sarebbe uno spot con testimonial la conduttrice di Belve, Francesca Fagnani, che bacchetta l’acciaccato di turno. «L’hai fatto di nuovo?», chiede. «Avevi la tosse?», incalza. «Perché tu sei un medico, anzi, un luminare», ironizza, dal momento che il poveraccio avrà preso il farmaco incriminato. Domandina conclusiva: «Ha funzionato?». No, è la risposta scontata, preceduta da fragorosa soffiata di naso del malcapitato seduto su una poltrona fantozziana e che deve anche subirsi il sermoncino finale. Non bisogna assumere antibiotici «in modo scorretto». Nemmeno fossero prodotti da banco: si possono comprare in farmacia solo con ricetta, quindi il messaggio andrebbe indirizzato ai medici di famiglia.«I batteri resistenti agli antibiotici si annidano esclusivamente nelle strutture ospedaliere e dentro i pazienti trattati per settimane con antibiotici», è l’opinione strettamente personale di Maurizio Federico, biologo ed esperto di virologia sperimentale, responsabile del Centro per la salute globale presso l’Istituto superiore della sanità. Aggiunge: «L’uso smodato di antibiotici a scopo preventivo, assieme a scarsa igiene è un gran classico di molte strutture ospedaliere italiane. Fa parte di una certa filosofia della cosiddetta “medicina difensiva” per la quale se imbottiamo il paziente di antibiotici, siamo tutti più tranquilli. Ma occorrono pure standard accettabili di pulizia negli ambienti e nelle procedure».Di certo, la resistenza agli antibiotici è una delle maggiori minacce per la salute pubblica e può generare forti aumenti delle spese sanitarie. Come mai, allora, ministero della Salute ed Aifa si sono mossi con tanta lentezza nel promuovere un utilizzo più responsabile di farmaci che, alla vera occorrenza, possono lasciarci in balia delle infezioni? Rispetto alla gigantesca mobilitazione attivata con la pandemia, alle misure liberticide e che hanno imposto vaccinazioni non sicure contro il volere di milioni di persone, la campagna per ridurre la diffusione di infezioni resistenti sembra uno spot di buone prassi e nulla più. Eppure, secondo il presidente di Aifa, Giorgio Palù, «l’antibiotico resistenza supererà in decessi quelli del cancro, è una pandemia silente». Dagli anni Novanta, dice Palù, «non abbiamo nuovi antibiotici». Ma in tre anni, vaccini anti Covid a volontà.
Bill Emmott (Ansa)
Giannini su «Rep» favoleggia di un mondo parallelo di complotti neri, mentre sulla «Stampa» Emmott minimizza il video manipolato di The Donald. Quando giova ai loro obiettivi, indulgono su bavagli e odio.
S’avanza la Cosa Nera. Un orrore primordiale simile all’It evocato da Stephen King, entità oscura che stringe la città di Derry nelle sue maligne grinfie. Allo stesso modo agiscono le «tenebre della destra mondiale» descritte ieri su Repubblica da Massimo Giannini, che si è preso una vacanza dal giornalismo per dedicarsi alla narrativa horror. E ci è riuscito molto bene, sceneggiando una nuova serie televisiva: dopo Stranger Things ecco Populist Things. Una narrazione ambientata in un mondo parallelo e totalmente immaginario in cui «populisti e estremisti deridono le istituzioni democratiche, avvelenano i nostri dibattiti, traggono profitto dalla paura». Un universo alternativo e contorto in cui «gli autocrati possono spacciare le loro verità alternative a community scientemente addestrate a un analfabetismo funzionale coerente con lo spirito del tempo».
Maurizio Landini (Ansa)
- Aumentano gli scontenti dopo il divorzio dalla Uil. Ma il leader insiste sulla linea movimentista e anti Meloni In vista di elezioni e referendum è pronto a imporre il fedelissimo Gesmundo come segretario organizzativo.
- Proteste contro l’emendamento che chiede di comunicare 7 giorni prima l’adesione.
Lo speciale contiene due articoli.
Da mesi, chi segue da vicino le vicende del sindacato e della politica economica del Paese si pone una domanda, se vogliamo banale: ma è possibile che di fronte alla trasformazione della Cgil in una sorta di movimento d’opposizione al governo, ai continui no rispetto a qualsiasi accordo o contratto di lavoro che possa coinvolgere la Meloni e a cospetto di un isolamento sempre più profondo, non ci sia nessuno che dall’interno critichi o comunque ponga qualche domanda a Maurizio Landini?
2025-11-16
Borghi: «Tassare le banche? Sostenibile e utile. Pur con i conti a posto l’Ue non ci premierà»
Claudio Borghi (Ansa)
Il senatore della Lega: «Legge di bilancio da modificare in Aula, servono più denari per la sicurezza. E bisogna uscire dal Mes».
«Due punti in più di Irap sulle banche? È un prelievo sostenibilissimo e utile a creare risorse da destinare alla sicurezza. Le pensioni? È passato inosservato un emendamento che diminuisce di un mese l’età pensionabile invece di aumentarla. La rottamazione? Alla fine, anche gli alleati si sono accodati». Claudio Borghi, capogruppo della Lega in commissione Bilancio del Senato e relatore alla legge di bilancio, sciorina a raffica gli emendamenti di «bandiera» del suo partito con una premessa: «Indicano una intenzione politica che va, poi, approfondita». E aggiunge: «Certo, la manovra avrebbe potuto essere più sfidante ma il premier Giorgia Meloni non ha fatto mistero di volerci presentare nella Ue come i primi della classe, come coloro che anticipano il traguardo di un deficit sotto il 3% del Pil. Io, però, temo che alla fine non ci daranno alcun premio, anche perché, ad esempio, la Bce ha già premiato la Francia che ha un deficit superiore al nostro. Quindi, attenti a non farsi illusioni».
Roberto Fico (Ansa)
Dopo il gozzo «scortato», l’ex presidente della Camera inciampa nel box divenuto casa.
Nella campagna elettorale campana c’è un personaggio che, senza volerlo, sembra vivere in una sorta di commedia politica degli equivoci. È Roberto Fico, l’ex presidente della Camera, candidato governatore. Storico volto «anticasta» che si muoveva in autobus mentre Montecitorio lo aspettava, dopo essere stato beccato con il gozzo ormeggiato a Nisida, oggi scaglia anatemi contro i condoni edilizi, accusando il centrodestra di voler «ingannare i cittadini». «Serve garantire il diritto alla casa, non fare condoni», ha scritto Fico sui social, accusando il centrodestra di «disperazione elettorale». Ma mentre tuona contro le sanatorie, il suo passato «amministrativo» ci racconta una storia molto meno lineare: una casa di famiglia (dove è comproprietario con la sorella Gabriella) è stata regolarizzata proprio grazie a una sanatoria chiusa nel 2017, un anno prima di diventare presidente della Camera.






