2025-02-23
«Eurolink , 40 milioni da Condotte»
Il dg Enzo Reggiani spiega l’operazione per il 15% del consorzio general contractor del Ponte sullo Stretto di Messina: «Assunti 495 dipendenti e garantita la continuità aziendale». Mentre il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina è in attesa dell’autorizzazione ambientale, Condotte 1880 spa, che detiene il 15% del consorzio Eurolink, general contractor del Ponte di Messina, esce allo scoperto per sostenere la congruità dell’acquisizione, che ha suscitato perplessità da parte del ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso. Il consigliere e direttore generale della nuova Condotte 1880, Enzo Reggiani, già consigliere in Eurolink, rilascia a La Verità un’intervista che ricostruisce i dettagli dell’operazione. «Sono stato io a suggerire», esordisce, «in tempi non sospetti e ben lontani dall’emanazione del decreto legge che ha revocato lo stato di liquidazione della società Ponte sullo Stretto spa, di inserire la quota di Eurolink fra le concessioni che la società della famiglia Mainetti stava trattando per l’acquisizione col ramo aziendale costruzioni grandi opere della Società condotte d’acqua spa in amministrazione straordinaria. In quel momento la partecipazione corrispondeva solo a una quota di ipotetici crediti che, a seguito dell’annullamento del Ponte, sarebbero potuti derivare da un contenzioso (oltre 700 milioni, ndr) che Eurolink aveva perso in primo grado, ma rispetto al quale era (ed è tuttora) pendente l’appello contro lo Stato». Grazie al lungo percorso professionale nella storica impresa di costruzioni, Reggiani conosce ogni particolare del passaggio del «ramo core» all’Imprecim, che nel 2021 (quando era detenuta da Cimolai) aveva presentato una prima offerta e, il 20 marzo 2023 un’altra che, autorizzata dal ministero il 29 marzo successivo, era poi sfociata nel contratto del 30 marzo 2023, divenuto efficace il successivo 20 luglio. «Quando Imprecim venne ceduta dall’impresa Cimolai a Tiberiade holding della famiglia Mainetti, il perimetro della proposta d’acquisto», precisa Reggiani, «venne allargato per farvi rientrare, oltre alle concessioni - che avrebbero dovuto in un primo momento essere acquisite da Fincantieri tramite un’operazione non andata a buon fine - sostanzialmente tutto il personale appartenente a quel ramo d’azienda. È in quel momento, anche per bilanciare lo sforzo economico di acquisire un numero di dipendenti assai più elevato di quello che avrebbe acquisito Cimolai, che ho proposto di prendere in considerazione l’acquisizione della partecipazione nel consorzio Eurolink, che - pur essendo in quel momento null’altro che un ipotetico credito dipendente da un esito incerto di un contenzioso - ci avrebbe comunque consentito di restare affiancati a importanti operatori del settore». Secondo Reggiani il «prezzo» pagato per la acquisizione è strettamente legato e quindi bilanciato all’aumento del personale di 234 unità (rispetto alla proposta di Cimolai), per un totale di 495, trasferito dalla società in amministrazione straordinaria a Imprecim, diventata poi Condotte 1880 spa, ora guidata da Valter Mainetti, che ha garantito la continuità aziendale e tenuto unito il personale (2.600 dipendenti diretti e indiretti). «Se calcoliamo il costo biennale del personale assunto in aggiunta a quello che prevedeva l’offerta iniziale, che la nuova società è impegnata a tenere per almeno due anni», rileva Reggiani, «l’aumento di spese che ci siamo accollati è di oltre 19,7 milioni. Inoltre la quota di Eurolink contabilizza debiti netti per 19,7 milioni. Il totale complessivo costi/debiti netti risulta così di 39,4 milioni. Se aggiungiamo al prezzo della cessione, la quota riferibile al Ponte, si arriva a un prezzo pagato per il 15% di Eurolink che supera i 40 milioni di euro».Per Reggiani anche le date dell’operazione dimostrano la più totale buonafede: «Senza tenere in conto tutte le discussioni che continuano sul Ponte, che ancora non ha avuto l’ok necessario del Cipess», conclude il direttore generale di Condotte 1880, «si è avuta notizia che la quota di Eurolink varrebbe 21,5 milioni, secondo una perizia dello scorso giugno. In particolare la perizia attestava la congruità del prezzo totale di 105,7 milioni di euro (ai quali vanno aggiunti 240 milioni di accollo garanzie, ndr) per la vendita del “ramo core” di Condotte, che comprendeva per l’acquisizione di Eurolink la maggiorazione di 23 milioni, tra accollo del debito ed esborso in contanti».
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