2022-04-28
Esplosioni in Russia, missili a Odessa «Guerra fino al 2023»
Ancora tre roghi misteriosi nel territorio della Federazione. Gli invasori: «Distrutte forniture belliche di Euorpa e America».La guerra in Ucraina entra nel suo sessantaquattresimo giorno, ma a sentire Kiev, potrebbe durare fino all’inizio del prossimo anno. A fare la stima è il consigliere del presidente ucraino, Oleksiy Arestovych, secondo il quale l’eventuale fine della fase attiva nel Donbass non rappresenterà la fine della guerra. «Ci saranno ancora azioni tattiche, raid aerei, guerra. È una lunga storia e potrebbe essere molto lunga, potrebbe durare fino al nuovo anno. Tutto dipende da una serie di circostanze», ammonisce il consigliere. E mentre lascia in sospeso la spiegazione su quali siano tali circostanze, riecheggiano le parole di Vladimir Putin, che ritiene che «senza un accordo su Crimea e Donbass la pace non è possibile». Le affermazioni poco incoraggianti degli interessati risuonano ancora più cupe a esaminare la situazione sul campo, dove non si vede alcun segnale di de-escalation. Anzi, il quadro delle mire russe su Odessa e su tutta la regione, la cui conquista sottrarrebbe al Paese invaso ogni sbocco sul mare, esce rafforzato dagli attacchi missilistici lanciati da Mosca, il cui risultato è stato il danneggiamento di un ponte strategico per i piani di esportazione attraverso i porti sul Danubio. Il ponte, situato sull’estuario del Dnestr, è parte dell’unica tratta ferroviaria verso i porti sul Danubio, ancora completamente controllata dagli ucraini, quindi rappresenta per Kiev la strada percorribile per i commerci con l’estero nel caso in cui i porti sul Mar Nero dovessero trovarsi d essere bloccati. Ipotesi, questa, rispetto alla quale l’Ucraina cerca di non farsi cogliere impreparata. Da qui, il forte impatto determinato dai colpi inferti all’infrastruttura. E mentre la Cnn pubblica un video come prova dei massacri compiuti dai russi a Bucha - si vedono i mezzi e i soldati, prima di lasciare la città, vicini ai cadaveri rinvenuti dopo la ritirata - denunce arrivano da Kiev anche su nuovi crimini di guerra. Secondo l’Ucraina, le forze russe avrebbero bombardato due volte la città di Avdiivka, nella regione orientale di Donetsk, con munizioni al fosforo. Tali armi sono vietate dalla convenzione di Ginevra, insieme alle munizioni a grappolo, che sarebbero invece state utilizzate nei bombardamenti contro il villaggio di Zaitseve e la comunità di Svitlodarsk, nella regione di Donetsk, stando a quanto riferiscono le amministrazioni regionali. Anche gli insediamenti di Marinka, Krasnohorivka, Vuhledar e Lyman sono stati continuamente bombardati con sistemi di artiglieria. Le autorità regionali di Lugansk hanno invece denunciato che un raid russo ha colpito l’ospedale di Severdonetsk, dove c’erano diversi pazienti, e una donna è morta. Intanto, ognuno dei belligeranti è impegnato a distruggere l’arsenale dell’avversario e a mostrare i successi riportati. Mosca afferma di aver distrutto, in un attacco missilistico nel Sud Est dell’Ucraina, una «grande quantità» di armi consegnate a Kiev dagli Stati Uniti e dai Paesi europei. «Gli hangar con una grande quantità di armi e munizioni straniere, consegnate alle forze ucraine dagli Stati Uniti e dai Paesi europei, sono stati distrutti con missili ad alta precisione Kalibr sparati dal mare nell’impianto di alluminio di Zaporizhia», ha esultato il ministero della Difesa russo. Inoltre Putin ha cominciato, come annunciato, le battaglia volta a neutralizzare i foreign fighters che appoggiano l’Ucraina. «Il numero dei mercenari stranieri in Ucraina sta aumentando e il ministero della Difesa russo mostrerà in pubblico alcuni di quelli che sono stati catturati», ha dichiarato il presidente. Sospette esplosioni e incendi hanno invece devastato due regioni russe: in fiamme è finito un deposito di munizioni vicino a Belgorod, città nella Russia occidentale già colpita da un raid contro un impianto di raffinazione, ma al momento non è chiaro se dietro ci sia ancora Kiev. Esplosioni ci sono state anche a Kursk e a Voronezh, che dista dal confine 300 chilometri. Le forze ucraine hanno attaccato poi le posizioni russe sull’isola dei Serpenti, nell’oblast di Odessa, distruggendo il sistema missilistico antiaereo Strela-10.Critica resta la situazione a Mariupol. Nelle acciaierie di Azovstal ci sono oltre 600 feriti, fra civili e combattenti, senza farmaci e senza alcuna possibilità di essere curati, se si ascolta la denuncia del comandante della XXXVI brigata dei Marines ucraini, il maggiore Serhiy Volyna. «Ci sono anche centinaia di bambini che vivono in condizioni non igieniche e stanno esaurendo cibo e acqua», secondo il maggiore. L’Onu è ora al lavoro per «preparare la squadra per coordinare l’evacuazione dei civili dall’impianto» anche se il viceportavoce del segretario generale delle nazioni unite, Farhan Haq, ha fatto sapere che sono ancora in corso i negoziati con Mosca e Kiev per sviluppare un quadro operativo. Il sindaco aveva portato la conta dei morti all’attenzione del Comitato europeo delle regioni. «Più di 20.000 abitanti civili della città sono diventati vittime di questa atroce guerra», aveva dichiarato Vadym Boychenko. La guerra, però, non si combatte soltanto con razzi, cannoni e fucili. Un rapporto Microsoft ha infatti reso noto che dagli hacker legati al Cremlino sono partiti numerosi cyberattacchi contro obiettivi ucraini, per sostenere le operazioni militari e alimentare il meccanismo della propaganda bellica.