2019-01-08
Esercito in pista e nuovi chip anti Usa. Xi lancia la doppia offensiva cinese
Il presidente riunisce i vertici delle forze armate e chiede il pronto intervento se Taiwan negasse l'adesione alla terra ferma con il sostegno di Trump. E Huawei mette sul mercato un sistema per dragare i big data.Nel week end il presidente cinese, Xi Jinping, ha convocato i vertici delle Forze armate per metterle in allarme. In sostanza ha chiesto di attivare la modalità «pronti per la guerra». La riunione, trapelata via media ufficiali, mira a un doppio segnale. Il primo è di natura diplomatica e politica e vuole spiegare agli Usa che l'esercito della Repubblica popolare è pronto a intervenire nel mar cinese meridionale per difendere le acque contese dalle Filippine e per definire una volta per tutte il ritorno alla madre patria da parte di Taiwan. La riunione ha avuto anche un ordine logistico che è quello di riposizionare la Marina dal Mediterraneo nuovamente all'Asia.La mossa è a sua volta una reazione alla scelta di Donald Trump di firmare l'«Asia reassurance initiative act». In pratica una intromissione americana nella gestione dell'orto di casa cinese. Dopo aver a tutti gli effetti introiettato Hong Kong e dimostrato al mondo che il Tibet sotto il dominio cinese ha avuto un forte rilancio economico, la strategia di Xi è quella di assorbire anche Taiwan. Esattamente come è accaduto con l'altra ex colonia britannica. Per Pechino questa non è una opzione ma un dato di fatto che si realizzerà in due modi. Il primo con la scelta spintanea dell'isola di aderire al governo della terraferma. L'altro con un schieramento militare che costringerà l'isola ad aderire al governo di Pechino. Tertium non datur. Quanto la seconda strada possa essere veramente bellicosa dipende da un numero di dettagli che al momento non è dato sapere. 1. Le forze armate di Taiwan dispongono di una tecnologia avanzata. Ma non di quinta generazione. I cinese stanno sviluppando la propria personale tecnologia in grado di fronteggiare velivoli di ultimissima tecnologia come i caccia F 35. 2Al momento gli Usa non si sono schierati militarmente con Taiwan, se Trump dovesse svoltare in questa direzione allora il rischio di scontro diventerebbe concreto.3Il ruolo delle Filippine non è da sottovalutare. È un Paese che attivamente controlla il mar cinese meridionale e potrebbe alzare l'asticella del contenzioso sulle isole artificiali.Tutti questi tre fattori indicano una vera escalation militare. Nulla comunque vieta che la soluzione poi ritorni nell'alveo diplomatico o sfoci in nuovi contenziosi commerciali. Non a caso ieri Pechino ha sparato un nuovo missile nel cyberspazio. Huawei ha presentato un nuovo microchip, Kunpeng 920, destinato alle applicazioni di data center e cloud computing, in una mossa che vuole ampliare oltre la telefonia il perimetro d'attività, sfidando l'allarme dei Paesi occidentali, Usa in testa, sui rischi alla sicurezza dei suoi prodotti.Il microprocessore, risposta alla dipendenza cinese dalla tecnologia straniera, è stato disegnato per server che trattano enormi flussi di dati dagli smartphone, video e altri servizi di supporto ai network, ed è parte della serie di prodotti di sostegno all'intelligent computing.Fondata nel 1987 dall'ex ingegnere militare Ren Zhengfei, Huawei è ora un colosso della telefonia e fiore all'occhiello del piano «made in China 2025» che mira a fare del Dragone il leader mondiale in settori strategici come big data, auto elettrica e intelligenza artificiale. A dicembre il capo della finanza del gruppo Meng Wanzhou, figlia del fondatore, è stata arrestata a Vancouver su richiesta Usa con l'accusa di aver violato le sanzioni americane contro l'Iran. adesso Huawei alza il tiro. Perché fa capire agli Usa che attraverso la gestione del 5 G sarà possibile assorbire e studiare tutti i dati che ci transitano attraverso. Un messaggio chiaro anche per Roma, dove almeno mezzo governo sta valutando l'ipotesi di utilizzare il colosso cinese per sostituire Tim nella grande partita della banda larga.Citiamo l'Italia perché è destinata a diventare terreno di scontro tra Pechino e Washington. E la partita non è scontata come per Taiwan. Fino a oggi chi ha toccato Telecom Sparkle si è fatto male. Adesso la società dell'ex monopolista che gestisce i cavi sottomarini è più contendibile. Gli israeliani sono parte attiva nella questione (parte dei dati di Tel Aviv è in gestione da Telecom Sparkle) e per loro la Cina non è un tabù. È vero che l'America di Trump si è riavvicinata molto a Gerusalemme, ma forse a Israele serve anche una sponda orientale e coinvolgere Huawei non sarebbe un insulto. Insomma, su Taiwan rombano venti di guerra, ma in fondo rappresentano le trame meno pericolose.
Attività all'aria aperta in Val di Fassa (Gaia Panozzo)
Gabriele D'Annunzio (Getty Images)
Lo spettacolo Gabriele d’Annunzio, una vita inimitabile, con Edoardo Sylos Labini e le musiche di Sergio Colicchio, ha debuttato su RaiPlay il 10 settembre e approda su RaiTre il 12, ripercorrendo le tappe della vita del Vate, tra arte, politica e passioni.
Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida (Ansa)