2024-07-20
«Più che il mio ruolo nei Patrioti conta la nostra esclusione da tutti i giochi»
Roberto Vannacci (Getty Images)
Il generale Roberto Vannacci: «La vicepresidenza del gruppo non mi preoccupa. Altri incarichi all’altezza del peso della Lega Ma la terza forza parlamentare è stata ghettizzata. Al solito, chi lotta contro le discriminazioni le fa per primo».Roberto Vannacci ha appena iniziato la sua avventura al Parlamento Ue con la Lega e già sono iniziate le polemiche. Ne abbiamo discusso con il diretto interessato nel corso della puntata di TV Verità che andrà in onda sulle nostre piattaforme digitali questa mattina a partire dalle 10. Di seguito riportiamo alcuni passaggi della conversazione. Generale, che è successo con i Patrioti per l’Europa? A quanto pare non la vogliono come vicepresidente del gruppo...«Quella appena trascorsa è stata una settimana importante, la prima del mio mandato nella decima legislatura, segnata purtroppo la rielezione di Ursula von der Leyen. Quanto ai Patrioti e a questa diatriba riguardante la mia vicepresidenza, addirittura Repubblica ha titolato: “Vannacci impresentabile anche per i patrioti”. Repubblica continua a farmi una grande pubblicità e io di questo sono grato. Ha decretato il successo del mio libro e poi il mio successo personale e adesso continua a seguirmi, diciamo, nelle mie vicende politiche, e sono convinto che mi farà tantissima pubblicità e tantissime operazioni di marketing. Infatti l’ho anche ringraziata formalmente con una maglietta».Veniamo alla sua vicepresidenza. «Il gruppo dei Patrioti è appena nato e si sta formando, si sta cristallizzando e ci sono funzioni e ruoli da attribuire e ovviamente ci sono diverse sensibilità. Si ricorda che cosa è successo ad agosto dell’anno scorso dopo la pubblicazione del mio libro e il primo articolo di Matteo Pucciarelli su Repubblica?».Direi.«Sono stato descritto come il mostro di Firenze, l’omofobo, il razzista, il fascista, il negazionista e addirittura l’antisemita, anche se nel mio libro non c’era una parola sugli ebrei né sullo Stato di Israele. E quindi su molta stampa straniera probabilmente è successa la stessa cosa. Adesso la stampa di sinistra sta concentrandosi sul fatto che è nato questo nuovo gruppo attorno al quale bisogna stringere un cordone sanitario e che all’interno di questo gruppo c’è anche Vannacci, il male assoluto, il Grande Satana... Quindi è probabile che in alcune nazioni straniere si sia creato un po’ l’effetto Repubblica di un anno fa. Ma io sono convinto che andrà a finire nello stesso modo: la gente capirà. Oltretutto il mio libro sta per essere pubblicato sia in francese sia in inglese, così anche all’estero ci sarà la possibilità di leggerlo e rendersi conto di che cosa io abbia scritto, al di là delle estrapolazioni, falsificazioni, decontestualizzazioni che sono state fatte. E tutto rientrerà nei termini. Peraltro, ripeto, il gruppo si sta formando. Gli esiti delle discussioni che abbiamo avuto nei giorni scorsi non li so ancora. Ci sono state delle discussioni e la cosa non mi preoccupa». No?«Semmai la cosa preoccupante è la rielezione della Von der Leyen, questo dovrebbe preoccupare tutti gli italiani, non quello che farà Vannacci. Perché Vannacci farà il suo lavoro e di questo potete stare certi. Quello che succederà all’interno del gruppo dei Patrioti lo vedremo, si sta creando il gruppo, che è il terzo del Parlamento europeo».Si sta creando e già al Parlamento Ue gli hanno stretto attorno un cordone sanitario. «Hanno applicato una delle procedure meno democratiche al mondo, perché in tutti i Paesi democratici anche alle più bieche opposizioni è concesso avere funzioni rappresentative all’interno sia del Parlamento che delle commissioni. Proprio perché il succo della democrazia è dare a tutti una rappresentazione in proporzione ai voti che hanno preso. Eppure il gruppo dei Patrioti è il terzo più numeroso del Parlamento europeo e non ha avuto nessuno tra i vicepresidenti e nessuno tra i questori, proprio per una espressa volontà di emarginare, di ghettizzare. Come al solito quelli che dicono di lottare contro le discriminazioni sono i primi a discriminare». È curioso però che proprio quelli attorno a cui è stato stretto un cordone sanitario vogliano stringere un cordoncino attorno a lei, generale. «Mah... Tutto è in discussione, e non credo che si tratti di un cordoncino, come lei dice. Si sta trovando una via per andare avanti nel modo più efficace possibile». Lei sarebbe disponibile a rinunciare alla vicepresidenza?«Ripeto: si sta studiando, si sta ricercando il modo per essere il più efficaci possibile e se si dovrà passare attraverso un mio cambio d’incarico - che comunque preservi la grande rappresentatività della Lega all’interno del Partito dei Patrioti - a me va benissimo, ci mancherebbe. Le vicepresidenze, pensi, sono sei: sono state concesse anche alle rappresentanze che hanno solamente due deputati, quindi sono ruoli più che altro onorifici. Come dicevo, il gruppo si sta formando, molti incarichi sono ancora da distribuire e sono convinto che essendo la Lega il terzo partito più rappresentativo avremo dei ruoli che siano all’altezza della nostra consistenza. Non c’è nulla che mi preoccupi nel futuro, non presto il fianco alla stampa che mi descrive come impresentabile, anzi ringrazio perché si continua a parlare di me, si continua a farmi pubblicità. Le cose andranno avanti e andranno avanti sicuramente per il verso giusto». Da subito vi siete schierati contro la rielezione della Von der Leyen, alla fine anche Fratelli d’Italia ha preso una decisione analoga. Ma non Forza Italia.«Siamo sempre stati contro la Von der Leyen, non lo abbiamo mai nascosto e io mi rallegro che anche Fratelli d’Italia alla fine abbia raggiunto questa decisione. L’avessero fatto prima probabilmente avrebbero attirato attorno a loro anche altre persone, moltissima opinione pubblica avrebbe avuto modo di rendersi conto dell’assurdità di una rielezione del genere. Forse l’Europa, dal 1945 in avanti, non è mai stata peggio di oggi dal punto di vista economico, sociale e della sicurezza. Quando si è dato l’avvallo a una squadra perdente, questo è quello che è successo. Secondo me anche gli italiani, sono stanchi, non ce la fanno più a sopportare una politica del compromesso».Ovvero?«Mi riferisco all’idea di votare Von der Leyen per essere insieme a lei e forse ottenere il contentino del commissarietto che poi probabilmente sarà totalmente ininfluente...».Facile immaginare che non le sia piaciuto il discorso di Ursula. «Non ha detto nulla, voleva far contenti tutti, dai verdi ai conservatori. A qualsiasi problema la risposta della Von der Leyen è: faremo un commissario, come in Italia quando si inventava un ministero per qualsiasi problematica».Però è stata molto netta sull’Ucraina. E lo è stato anche il Parlamento Europeo in una mozione appena approvata. «Certamente, infatti anche su questa posizione il nostro gruppo è stato compatto, abbiamo votato contro la risoluzione di mercoledì scorso. Tornando alla Von der Leyen, dice che dovremmo sostenere l’Ucraina fino alla vittoria. Peccato che non abbia definito che cosa sia la vittoria. Potrebbe essere il giorno in cui i carri di Kiev sfileranno sulla Piazza Rossa, potrebbe essere fra 20 anni, fra 30 o 40. Lei si sta ipotecando i prossimi lustri di guerra, è questo che io non riesco a capire: ha preso una posizione totalmente ideologica, forse per dare un contentino a tutti quelli che non riescono a ragionare in maniera pragmatica e concreta. E poi mi permetta: in Ucraina vuole guerra a oltranza, ma quando si è spostata sul conflitto tra Israele e Gaza ha detto che è necessario un cessato il fuoco adesso. Se amiamo la pace allora il cessate il fuoco lo dovremmo auspicare in tutte le situazioni di conflitto e non solo in quelle che ci fanno comodo».Il Parlamento europeo ha in qualche modo redarguito anche Viktor Orbán per le sue visite diplomatiche. « Orbán è stato l’unico che ci ha provato concretamente, è andato prima a Kiev, cosa che chiaramente la Von der Leyen non dice, è andato poi a Mosca e infine è andato in Cina. È stato un capo di governo europeo, presidente di turno dell’Unione europea, che ha cercato di trovare una soluzione diversa. Per aver fatto che cosa la risoluzione del parlamento Ue lo condanna? Per aver cercato il dialogo? Da quando una democrazia condanna una persona che cerca di dialogare?». Di fatto anche alcuni partiti del centrodestra italiano sulla guerra stanno con Ursula. «Stupisce anche a me. Gli italiani sapranno cosa scegliere la prossima volta. Se vorranno continuare con questa politica del compromesso e del contentino, facciano pure. Noi abbiamo delle posizioni nette e chiare. C’è bisogno di fermare i cannoni, i carri armati, i missili, gli aerei. Dobbiamo ritornare in una situazione in cui i due contendenti si possano parlare e possano trovare un’intesa. Quale sarà l’intesa? Lo decideranno loro. Non è l’Europa a dover decidere. A noi spetta solo di favorire il dialogo in ogni modo possibile».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.