Sorpresa nei dati di Bankitalia. Con Supermario, sono schizzate le passività della nostra banca centrale verso l’Eurosistema: +67 miliardi tra aprile e luglio. Colpa di caro energia, investimenti dirottati all’estero e disinvestimenti degli stranieri sui Btp.
Sorpresa nei dati di Bankitalia. Con Supermario, sono schizzate le passività della nostra banca centrale verso l’Eurosistema: +67 miliardi tra aprile e luglio. Colpa di caro energia, investimenti dirottati all’estero e disinvestimenti degli stranieri sui Btp.Negli ultimi mesi i flussi di denaro da e verso l’estero hanno visto movimenti così ampi da essere paragonabili a quelli della crisi dello spread del 2011-2012 o del lockdown di marzo 2020. Da maggio, per poi proseguire con maggiore intensità a giugno e luglio, quindi molte settimane prima che Mario Draghi desse le dimissioni, il denaro dei residenti e quello dei non residenti ha preso un’unica direzione: l’estero. I primi esportano, i secondi rimpatriano.È la sorprendente realtà che emerge dai dati pubblicati ieri da Bankitalia che mostrano il saldo delle passività della banca centrale verso l’Eurosistema (il cosiddetto saldo Target 2, che è il nome del sistema dei pagamenti interbancari interno all’eurozona). Dai 573 miliardi di fine aprile, siamo passati ai 640 miliardi di fine luglio. Un balzo di 67 miliardi in tre mesi: 24 miliardi a maggio, 31 miliardi a giugno e 12 a luglio.La prima causa è il venir meno dei flussi delle partite correnti della bilancia dei pagamenti che, da dicembre, ha saldo mensile negativo a causa dei costi dei prodotti energetici, mentre nel 2019 aveva registrato un flusso di 56 miliardi. Ma la variazione più ampia è attribuibile ai massicci flussi di investimenti finanziari all’estero da parte dei residenti. Nel solo mese di maggio sono stati investiti in azioni, obbligazioni e fondi esteri 16,2 miliardi. 57 da inizio anno e 132 partendo da giugno 2021. Dati senza precedenti.E la fonte è da ricercarsi nell’abbondante liquidità che Bce/Bankitalia continua a immettere, avendo aumentato a luglio di 18,4 miliardi le consistenze di titoli pubblici in portafoglio. Non a caso, l’aumento del saldo Target 2, nonostante il ritorno in avanzo della bilancia dei pagamenti, è stato significativo proprio dopo il marzo 2015, quando partì il Qe di Draghi. La Bce compra Btp e i venditori investono i proventi all’estero in strumenti finanziari di varia natura.La terza causa, non meno rilevante, è il disinvestimento di titoli pubblici da parte degli stranieri. 31 miliardi da gennaio a maggio, 81 miliardi da giugno 2021. Aveva fatto meglio perfino il governo Conte 1 che, nei primi 12 mesi, se l’era cavata con 50 miliardi di disinvestimenti. In questo caso bisogna osservare anche l’andamento della raccolta delle banche italiane sull’estero. Se l’investitore straniero vende Btp e poi deposita i proventi su un conto corrente di una banca italiana, il saldo Target 2 non varia ed è il segnale di una relativa fiducia nel sistema Italia. Quando invece, come accaduto a maggio e giugno (16 miliardi di minore raccolta da banche estere), lo straniero vende e rimpatria i proventi, allora il saldo Target 2 peggiora.Per comprendere l’importanza di questi dati chiediamo al lettore la pazienza di seguirci in una sintetica spiegazione del meccanismo dei pagamenti all’interno dell’eurozona. Il saldo Target 2 è un contatore che restituisce in forma sintetica il saldo di tutte le transazioni commerciali e finanziarie che le banche commerciali italiane eseguono verso altre banche dell’eurozona, passando dalle rispettive banche centrali.Prima dell’euro, tali movimenti venivano regolati movimentando le riserve ufficiali della banca centrale che, se incapienti, innescavano una classica crisi di bilancia dei pagamenti con intervento di finanziatori esterni come il Fondo Monetario Internazionale.Oggi, l’italiano che spende 100.000 euro per acquistare un’Audi o un fondo d’investimento francese, vede uscire il denaro dal proprio conto corrente e la banca commerciale vede diminuire il saldo del proprio conto di riserva (regolamento presso Bankitalia). Contemporaneamente, la Bundesbank (o la Banque de France) aumenta il saldo del conto di riserva della banca commerciale tedesca che, a sua volta, accredita il fornitore dell’Audi o il gestore del fondo. I pagamenti interni all’eurozona avvengono movimentando i conti di riserva che le banche commerciali hanno con la rispettiva banca centrale. Alla fine della transazione, il compratore italiano ha la sua Audi e 100.000 euro in meno sul conto e la sua banca commerciale registra minori riserve presso la banca centrale e un minor saldo sul conto corrente del compratore italiano. E le banche centrali come registrano e regolano queste variazioni nei conti di riserva con le loro banche commerciali? Semplicemente non li regolano. «Segnano», come dal droghiere di fiducia. Bankitalia segnerà nel proprio bilancio una passività verso il Sistema europeo delle banche centrali (Sebc) e Bundesbank segnerà un’attività. Per tale motivo, i saldi Target 2 si compensano a livello complessivo. Fino a metà 2011, questo contatore era praticamente a zero. Anche se gli italiani e gli spagnoli si imbottivano di auto tedesche e azioni e obbligazioni francesi, le banche estere, gonfie di riserve, riprestavano queste somme alle banche italiane e tutto si teneva. Quando nell’autunno di quell’anno, si dileguò la fiducia nel sistema interbancario, il saldo Target 2 cominciò a salire.La grande novità rispetto ad allora, sono i depositi delle banche commerciali presso Bankitalia, generatisi proprio a causa del Qe. A luglio siamo arrivati all’astronomica cifra di 334 miliardi, dopo aver toccato un massimo di 428 miliardi a novembre 2021. È questo il cuscinetto, alimentato da via Nazionale «stampando» denaro, che consente a Bankitalia di eseguire tutti i movimenti verso l’estero e garantire la libertà di circolazione dei capitali, pilastro dell’euro.Quando verranno a chiederci di fare austerità, suggeriamo di ricordare questa frase del prestigioso economista Sergio Cesaratto: «L’austerità non è un metodo (inefficace) per aggiustare i conti pubblici, bensì un metodo (efficace, sebbene non condivisibile) per correggere i conti con l’estero».
Luigi Lovaglio (Ansa)
L’ad riferirà il 5 al consiglio dell’istituto. La Bce certifica la tenuta dei conti dopo il blitz su Mediobanca. Che chiude l’«era» liberista.
Nel consiglio di amministrazione di Mps del 5 dicembre, convocato ufficialmente per venerdì, arriveranno sul tavolo anche le carte della Procura di Milano: i consiglieri esamineranno gli atti dell’inchiesta milanese che coinvolge l’amministratore delegato Luigi Lovaglio e gli azionisti Francesco Gaetano Caltagirone e Francesco Milleri. È una discussione inevitabile sul piano istituzionale, ma non per questo preludio a un cambio di guida.
Elly Schlein (Ansa)
All’evento di Fratelli d’Italia ci saranno i leader d’opposizione Giuseppe Conte, Angelo Bonelli, Matteo Renzi, Carlo Calenda, Roberto Gualtieri, Roberto Fico e persino Luigi Di Maio. Spicca l’assenza del segretario dem (e di Maurizio Landini) mentre numerosi esponenti del Nazareno hanno accettato i confronti. Presente Abu Mazen.
L’edizione di Atreju di quest’anno ospiterà tutto il governo e tutta l’opposizione tranne la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein. A tenerle buona compagnia anche il segretario della Cgil, Maurizio Landini. L’uno e l’altra assenti ingiustificati: Elly, una volta invitata, prima ha preteso di dettare condizioni, poi ancora una volta si è tirata indietro. Per la Cgil il discorso è diverso: l’invito quest’anno non sarebbe neanche partito. «Negli anni passati abbiamo posto l’invito alla Cgil e non è stato gradito, quest’anno non abbiamo voluto insistere per non metterli in difficoltà», spiega il deputato e responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli. Non solo Landini quindi, assente qualsiasi esponente del sindacato che guida, mentre i leader delle altre sigle (il presidente della Uil Pierpaolo Bombardieri, il segretario generale dell’Ugl, Francesco Paolo Capone, e il segretario generale della Cisl, Daniela Fumarola) saranno ospiti di un panel che si terrà l’11 dicembre con il ministro del Lavoro, Marina Calderone, e la deputata del Pd Paola De Micheli.
Carlo Nordio (Ansa)
Interrogazione urgente dei capogruppo a Carlo Nordio sui dossier contro figure di spicco.
La Lega sotto assedio reagisce con veemenza. Dal caso Striano all’intervista alla Verità della pm Anna Gallucci, il Carroccio si ritrova sotto un fuoco incrociato e contrattacca: «La Lega», dichiarano i capigruppo di Camera e Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, «ha presentato un’interrogazione urgente al ministro Carlo Nordio sul caso del dossieraggio emerso nei giorni scorsi a danno del partito e di alcuni suoi componenti. Una vicenda inquietante, che coinvolge il finanziere indagato Pasquale Striano e l’ex procuratore Antimafia Federico Cafiero de Raho, attualmente parlamentare 5 stelle e vicepresidente della commissione parlamentare d’inchiesta sulle mafie. Ciò che è accaduto è gravissimo, pericoloso, e va oltre ogni logica di opposizione politica», concludono, «mettendo a rischio la democrazia e le istituzioni. Venga fatta chiarezza subito».
Ambrogio Cartosio (Imagoeconomica). Nel riquadro, Anna Gallucci
La pm nella delibera del 24 aprile 2024: «Al procuratore Ambrogio Cartosio non piacque l’intercettazione a carico del primo cittadino di Mezzojuso», sciolto per infiltrazione mafiosa. Il «Fatto» la denigra: «Sconosciuta».
Dopo il comunicato del senatore del Movimento 5 stelle Roberto Scarpinato contro la pm Anna Gallucci era inevitabile che il suo ufficio stampa (il Fatto quotidiano) tirasse fuori dai cassetti le presunte valutazioni negative sulla toga che ha osato mettere in dubbio l’onorabilità del politico grillino. Ma il quotidiano pentastellato non ha letto tutto o l’ha letto male.






