2025-09-09
«Elkann ai servizi sociali»
John Elkann (Getty Images)
I pm di Torino danno l’ok alla messa alla prova per un anno del nipote dell’Avvocato. Voci su un piano per mandarlo in un centro di salesiani: ultima parola al gip. John, Lapo e Ginevra sborsano 183 milioni al Fisco.La chiusura delle indagini sui reati fiscali collegati al controverso caso dell’eredità di Gianni Agnelli potrebbe segnare una svolta a favore della battaglia legale portata avanti dalla figlia dell’Avvocato, Margherita nei confronti della famiglia. Al termine delle indagini preliminari la Procura di Torino ha espresso parere favorevole alla richiesta di sospensione del procedimento con messa alla prova presentata da John Elkann nell’ambito del procedimento penale che vedeva indagati Gianluca Ferrero, Urs Robert Von Grunigen, i tre fratelli (nonché figli di Margherita) Elkann John, Lapo e Ginevra e il notaio Remo Maria Morone, relativo alla vicenda della successione ereditaria dell’Avvocato, conseguente alla morte, nel febbraio 2019, della vedova Marella Caracciolo. Secondo indiscrezioni, la difesa del nipote prediletto dell’Avvocato avrebbe già individuato una possibile struttura per l’affidamento in prova. Si tratterebbe di un istituto salesiano. Un’ipotesi che se confermata, dopo l’eventuale via libera del gip, dovrà essere valutata nel merito dall’ufficio esecuzione penale esterno del tribunale. La Procura ha inoltre espresso, secondo la nota, parere favorevole alla richiesta di applicazione pena presentata da Ferrero e ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini al notaio Morone. Per i reati di dichiarazione infedele e di truffa in danno dello Stato è stata depositata richiesta di archiviazione integrale nei confronti di Von Grunigen, Lapo Elkann e Ginevra Elkann. Richiesta di archiviazione parziale per il delitto di dichiarazione infedele, limitatamente a due annualità, per John Elkann e Ferrero. In particolare, riguardo alla posizione reddituale e patrimoniale di Marella Caracciolo, allo stato degli atti, risultano accertati redditi non dichiarati ai fini Irpef per un importo complessivo pari a circa 248,5 milioni di euro, nonché una massa ereditaria non sottoposta a tassazione per un valore pari a circa 1 miliardo di euro. La quantificazione degli importi sottratti al Fisco è avvenuta, spiega la Procura, «allo stato degli atti, sulla scorta dei plurimi, consistenti e convergenti elementi indiziari acquisiti dalla Guardia di finanza nel corso delle indagini, svolte attraverso approfondite perquisizioni presso società, studi professionali e abitazioni private riconducibili agli indagati, analisi della documentazione e delle copie forensi dei dispositivi acquisiti nonché audizioni di diverse persone informate sui fatti, che hanno permesso di ricostruire come fittizia la residenza svizzera di Marella Caracciolo in relazione ai fatti in contestazione». La nota della Procura sottolinea anche che «i pareri favorevoli espressi dall’Ufficio nella definizione del procedimento penale in corso sono conseguenti ai versamenti effettuati all’Erario a cura degli indagati per circa 183 milioni di euro complessivi, sulla base dei processi verbali di constatazione notificati dal nucleo di polizia economico-finanziaria della Finanza di Torino, somma che estingue integralmente il debito tributario, comprensivo di sanzioni e interessi». Una sorta di ravvedimento operoso, insomma, che secondo una nota dei legali di Margherita Agnelli, conferma lo scenario ipotizzato dalla loro assistita. «L’istanza avanzata», scrivono, «da John Elkann per ottenere la cosiddetta “messa alla prova” al fine di evitare una condanna penale, nonché l’istanza di applicazione della pena su richiesta (cosiddetto patteggiamento) presentata da Gianluca Ferrero (riguardante anche il reato di falso in atto pubblico connesso alla società Dicembre)» comporterebbero «nella sostanza, un’inequivocabile ammissione di responsabilità e acquiescenza rispetto ai fatti contestati, evidentemente nella consapevolezza di John Elkann e di Gianluca Ferrero dell’insussistenza dei presupposti per ottenere una sentenza assolutoria». Secondo i legali della figlia dell’Avvocato, i giudici del procedimento civile di Torino, «acquisiscono oggi un’ulteriore e inequivoca conferma non solo dell’esistenza del piano fraudolento ideato e attuato ai danni di Margherita Agnelli sin da dopo la morte del padre, ma anche del fatto che Marella Caracciolo avesse la propria residenza effettiva in Italia e che la sua eredità debba essere regolata dalle leggi successorie, oltreché fiscali, italiane. Leggi volte anche ad assicurare un equo trattamento di tutti i figli di Margherita Agnelli e a determinare la modifica radicale degli assetti proprietari della Dicembre», la cassaforte della famiglia Agnelli, che controlla la holding Exor, a sua volta azionista di maggioranza di società come Stellantis, Ferrari e Juventus. «In relazione alla Dicembre», conclude la nota, «in sede civile assumeranno rilievo anche gli elementi acquisiti dalla polizia giudiziaria in ordine alle gravi anomalie delle presunte scritture con le quali Marella Caracciolo avrebbe ceduto a titolo oneroso ai nipoti Elkann le proprie partecipazioni di tale società (i cui originali non sono mai stati ritrovati)». Insomma, la battaglia per l’eredità, che potrebbe terremotare il controllo della Dicembre, è ben lontana dall’essere conclusa.