2023-08-03
Erdogan si prende la scena: Putin in Turchia
Recep Tayyip Erdogan (Ansa)
Lo zar accetta l’invito a recarsi ad Ankara e annuncia al presidente turco di essere disposto a ripristinare l’accordo sul grano. Anche Washington conferma: «Il Cremlino sembra intenzionato a trattare». Zelensky critico: «Mosca deve essere fermata».Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, e l’omologo russo, Vladimir Putin, si incontreranno. Il leader del Cremlino si recherà in Turchia anche se ancora non è stata definita la data della visita, che probabilmente avverrà in agosto. I due lo hanno stabilito durante un colloquio telefonico che si è tenuto ieri. Sul tavolo, come ampiamente previsto, il rinnovo dell’accordo sul grano. Putin ha chiesto a Erdogan un sostegno per l’export dei cereali russi, rifiutandosi però di rinnovare l’iniziativa del Mar Nero che consentiva l’esportazione dei prodotti agricoli ucraini. Il Cremlino in una nota ha scritto: «Opzioni in fase di elaborazione per consentire le consegne di cereali russi» e di «volontà di cooperare in questo campo con la Turchia». Erdogan però non molla perché ha confermato l’impegno del suo Paese per far ripartire l’intesa sul grano: «Nessuno trae beneficio dalla sospensione a lungo termine dell’iniziativa del Mar Nero», ha detto Erdogan che ha invitato B affinché si evitino «passi che potrebbero far salire la tensione tra Russia e Ucraina». Durante il colloquio, Erdogan ha definito il patto come «un ponte per la pace».Ma la notizia più rilevante riguarda proprio il colloquio. Va ricordato che la Turchia è un membro della Nato e in quanto tale nemico numero uno, o numero due, della Russia in questo momento. La domanda sorge spontanea: com’è possibile che si conceda al presidente turco di incontrare il leader del Cremlino? Perché nessun membro della Nato commenta con sdegno? Un’ipotesi ci sarebbe: i membri dell’Alleanza atlantica potrebbero essere d’accordo, naturalmente in via segreta, o addirittura aver deciso di mandare avanti l’alleato turco. Se non tutti almeno gli Stati membri più importanti. C’è ancora tempo per le polemiche, certo. Attualmente non si tratta che di un annuncio, ma al momento questo silenzio si può definire quantomeno eloquente. Per altro nelle ore precedenti all’incontro, l’ambasciatrice americana alle Nazioni Unite, Linda Thomas-Greenfield, ha rivelato di aver ricevuto delle indiscrezioni proprio sulle intenzioni di Mosca per quanto riguarda l’accordo sul grano: «Noi», ha detto nel corso di una conferenza stampa, «abbiamo avuto indicazioni che i russi potrebbero essere interessati a tornare a discutere. Aspetteremo di vedere se accadrà davvero». Mosca aveva abbandonato gli accordi il 17 luglio. Nei giorni scorsi i russi avevano dichiarato di essere pronti a ripristinare l’accordo, a patto che «le condizioni poste» dal Cremlino «fossero state accettate». Queste condizioni, ribadite da Putin oggi nel colloquio con Erdogan, prevedono che venga accolta la richiesta di migliorare le esportazioni russe di grano e di fertilizzante.«La Russia e il presidente Putin lo hanno già detto cento volte: siamo pronti a tornare immediatamente nell’accordo stesso. Non solo ai negoziati, ma nell’accordo stesso. Ma deve essere attuato nella parte che riguarda la Federazione Russa, cosa che finora non è avvenuta», ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.Partiva un anno fa, il primo agosto 2022, la prima nave carica di grano dal porto di Odessa, il simbolo della vittoria di Erdogan, l’unico che sia mai riuscito a far mettere d’accordo Kiev e Mosca su qualcosa dall’inizio della guerra. Le esportazioni furono sbloccate dopo un accordo trovato a Istanbul il 22 luglio del 2022 tra Turchia, Russia, Ucraina e Onu, che istituirono nella città sul Bosforo un centro per la coordinazione dei movimenti delle navi cariche di grano e altri prodotti alimentari attraverso un corridoio sicuro nel Mar Nero.Più avanti, in autunno la Russia sospese per alcuni giorni la sua partecipazione, ma il 17 novembre il patto fu rinnovato per altri quattro mesi. Mosca in quell’occasione ha avanzato la pretesa che l’accordo potesse includere anche l’esportazione di prodotti russi e in marzo l’accordo fu rinnovato, ma solo per 60 giorni.Stessa cosa è accaduta a maggio di quest’anno: l’iniziativa fu prorogata di soli due mesi ma poco prima della scadenza, prevista per il 17 luglio, la Russia ha deciso di ritirarsi dall’accordo e finora non è stata più trovata alcuna intesa per un’ulteriore proroga.Oggi siamo qui. Oltre a Erdogan anche il Sudafrica ha detto di aver intenzione di convincere la Russia a riprendere i colloqui sull’Iniziativa del Mar Nero. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Naledi Pandor, ricevendo l’omologo giapponese, Yoshimasa Hayashi. «Stiamo interagendo con tutte le parti interessate per vedere se possiamo trovare una soluzione». Mentre il leader ucraino, Volodymyr Zelensky, tiene duro sulla sua posizione: «Quando i porti civili vengono presi di mira, quando i terroristi distruggono deliberatamente persino gli elevatori di grano, è una minaccia per tutti i continenti. La Russia deve essere fermata». Intanto il grano tenero viene scambiato a 639 dollari con un calo dell’1,8% mentre il duro scende a 779 dollari con una flessione del 3,1%. Cala invece il rublo: il dollaro Usa ha superato oggi i 94 rubli mentre l’euro ha toccato i 103 rubli: in entrambi i casi si tratta del valore massimo raggiunto sul rublo dalle due valute dal 28 marzo dello scorso anno.
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