2019-01-01
Enit ancora nelle mani dei renziani. A rischio le fiere del primo semestre
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L'Ente del turismo non ha ancora nominato i nuovi vertici, è tutto sempre nelle mani del direttore esecutivo Giovanni Bastianelli, vicino al candidato alla segreteria del Pd, Nicola Zingaretti. Giorgio Palmucci è il presidente in pectore, perché deve aspettare il decreto della presidenza della Repubblica. Gli appalti non sono ancora stati assegnati: incertezze sulla strategia e sulle azioni da mettere in campo nel 2019.A distanza di sette mesi dall'insediamento del governo gialloblu di Giuseppe Conte non c'è pace per l'Enit, l'ente nazionale del turismo, carrozzone pubblico che promuove l'Italia sui mercati internazionali del turismo. Dopo una trattativa serrata, dopo l'idea di commissariamento (poi accantonata) del ministro del Turismo Gian Marco Centinaio come per l' Asi (Agenzia Spaziale Italiana), dopo le polemiche e i tentativi di accelerare sullo spoil system dei vecchi vertici espressione del precedente governo di Matteo Renzi, Enit è ora a mezzo servizio, con una governance dimezzata. E con il rischio concreto che gli allestimenti delle fiere in giro per il mondo subiscano ritardi nel primo semestre: gli appalti non sono ancora stati assegnati e regna l'incertezza più generale sulla strategia e sulle azioni da mettere in campo. Se Giorgio Palmucci è stato designato presidente, riuscendo a superare le forche caudine del parlamento, la struttura è ancora nelle mani del direttore esecutivo Giovanni Bastianelli, ex direttore generale del turismo nella regione Lazio del candidato alla segreteria del Partito Democratico Nicola Zingaretti. Non solo. Altro esponente espresso dai dem è Maria Elena Rossi, nominata allo scadere lo scorso marzo come direttrice marketing, molto vicina all'ex presidente Evelina Christillin e al presidente della regione Piemonte Sergio Chiamparino. In pratica rispetto alla gestione renziana è cambiato poco. Per di più Palmucci è al momento stato solo designato, perché per il suo insediamento con nomina ufficiale dovrà aspettare ancora il via libera della presidenza della Repubblica. C'è di più. Sul neo presidente pende sempre la spada di damocle del conflitto di interessi, perché ancora vicepresidente di Th resort e Federturismo. In sostanza sono molte e troppe le incognite che gravitano intorno a un ente che vanta comunque un budget da 30 milioni di euro. Si parla ormai di metà gennaio. «Le Regioni si sono già date appuntamento all'inizio del nuovo anno per formalizzare la loro candidatura», ha spiegato nei giorni scorsi il presidente in pectore. Ma bisognerà attendere anche le decisioni delle associazioni di categoria e delle regioni su chi saranno i nuovi membri del consiglio di amministrazione. A quanto pare Confindustria, già forte della nomina di Palmucci, sta cercando di fare pressioni per insediare Magda Antonioli, professoressa della Bocconi. Nel frattempo l'ex presidente Evelina Christillin, moglie del presidente di Generali Gabriele Galateri di Genola, appena perso il posto ha trovato subito un incarico in Smart City a Milano, neonata agenzia di marketing territoriale ed attrazione degli investimenti della città. In Enit non ha lasciato ottimi ricordi, chissà se si farà rimpiangere anche nel capoluogo lombardo.
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