
Il magnate in pole per guidare il Dipartimento per l’efficienza governativa (acronimo che evoca il nome del capo della Serenissima). Il suo modello aziendale per abbassare i costi e aumentare la produttività può aiutare la Casa Bianca a frenare la spesa pubblica.«Game, set, match». Con questo post su X, Elon Musk ha annunciato la vittoria di Donald Trump. Del quale è il più importante finanziatore. Tanto che il patron di Tesla, ma soprattutto il proprietario dei satelliti di Starlink e dei razzi di SpaceX, può essere già considerato il primo azionista del secondo governo Trump. Che sarà, anche per questo, molto diverso dal primo. La campagna presidenziale del 2024 è solo l’inizio delle ambizioni politiche di Musk, ha detto lui stesso nella notte italiana di mercoledì, parlando in streaming su X con migliaia di ascoltatori mentre volava a Mar-a-Lago per seguire i risultati delle elezioni, come riferito dal Washington Post. Il ceo di Tesla e SpaceX ha sottolineato che America Pac, il gruppo politico pro Trump che ha formato e finanziato con almeno 118 milioni di dollari di tasca sua, «continuerà dopo queste elezioni e si preparerà per quelle di medio termine e per qualsiasi elezione intermedia». Nel prossimo round di poltrone per la Camera, il Senato e persino per alcune cariche locali, il suo super Pac «cercherà di avere un peso notevole», ha spiegato Musk. Ma quale sarà, in concreto, il ruolo politico di Musk nei prossimi quattro anni? Trump ha parlato dell’ipotesi di affidare al miliardario sudafricano il ruolo di «segretario per la riduzione dei costi» in un nuovo dipartimento per l’efficienza governativa. Il cosiddetto ministero Doge, Department of government efficiency. Un’analisi di Tom Higgins sul Wall Street Journal sottolinea come alcune delle mosse passate di Musk per abbassare i costi e aumentare la produttività nelle sue aziende potrebbero aiutare la Casa Bianca a tagliare la spesa pubblica. L’approccio usato per trasformare SpaceX e Tesla da start up in aziende leader è definito shock-and-awe, cioè colpisci e terrorizza: conosciuta anche come «dominio rapido», è una tattica militare basata sull’uso di ostentazioni spettacolari di forza per paralizzare la percezione del campo di battaglia da parte dei nemici e distruggerne la voglia di combattere. In sostanza, si stordisce il nemico attaccandolo in modi e tempi non previsti, così da obbligarlo a difendersi improvvisando. Quando ha assunto la guida di Twitter alla fine del 2022, Musk ha rapidamente tagliato la spesa sulla piattaforma social eliminando alla fine circa l’80% della sua forza lavoro. Parlando del suo possibile ruolo di capo del nuovo Doge, Musk ha detto che pensa di poter tagliare 2 trilioni di dollari dal bilancio federale, circa un terzo del denaro speso dal governo nell’anno fiscale chiuso il 30 settembre.I conservatori si lamentano da tempo delle dimensioni del governo degli Stati Uniti e della spesa incontrollata. Lamentarsene è facile, ma domarla è assai più complicato. Il deficit del governo nell’ultimo anno fiscale è stato di 1,8 trilioni di dollari. Più della metà del bilancio federale è composta da previdenza sociale, medicare, spese militari e interessi sul debito. Musk potrebbe mettere in campo l’esperienza della sfida portata avanti in Tesla per ridurre i costi. «Eliminare i costi dalle cose è un po’ come un gioco di centesimi, è come Game of Thrones, ma in centesimi», ha detto agli analisti in ottobre. «Se hai 10.000 articoli in un’auto e ognuno di essi costa 4 dollari, allora hai un’auto da 40.000 dollari. Quindi, se vuoi realizzare un’auto da 35.000 dollari, devi ricavare 50 centesimi in media dai 10.000 articoli». Non solo. «Assumere un gran numero di persone per controllare e inseguire gli americani sulle tasse senza assumere personale essenziale per proteggere i nostri confini non ha alcun senso», ha detto il mese scorso. E ieri ha postato un altro messaggio molto «politico» su X: «Quando ci sono sentenze legali palesemente errate in un singolo Stato che danneggiano sostanzialmente i cittadini americani in tutti gli altri 49 Stati, il governo federale dovrebbe adottare misure correttive immediate». La domanda, quindi, resta. Il ruolo di Musk in prima linea sarà solo quello al Doge o dietro le quinte farà anche da manovratore? Di certo, punterà a monetizzare l’investimento sfruttando le prime mosse della Trumpeconomics e di un’eventuale corsa al riarmo tecnologico. Campo in cui l’Europa è terribilmente sguarnita. E a proposito di Europa, bisognerà capire quale contributo alla strategia del governo Trump arriverà da Musk, che con Bruxelles ha una relazione assai complicata dopo il duello con l’ex commissario Thierry Breton sul Digital services act, la legislazione Ue sui servizi digitali. Non andrà, inoltre, sottovalutato l’impatto anche politico di Musk sul fronte mediatico. «Chiunque, in America o in altri Paesi, trovi questo risultato scioccante dovrebbe riconsiderare la fonte delle proprie informazioni. Questa tendenza è stata evidente su X per mesi, ma quasi tutti i media tradizionali hanno diffuso una realtà completamente falsa. Ti hanno mentito», ha scritto ieri sul suo social. Ricordando agli utenti della piattaforma: «Ora i media siete voi».
Sanae Takaichi (Ansa)
La conservatrice Sanae Takaichi vuole alzare le spese militari e saldare l’asse con Washington: «Avrò discussioni franche con Trump».
(Guardia di Finanza)
Sequestrate dalla Guardia di Finanza e dai Carabinieri oltre 250 tonnellate di tabacchi e 538 milioni di pezzi contraffatti.
I Comandi Provinciali della Guardia di finanza e dell’Arma dei Carabinieri di Torino hanno sviluppato, con il coordinamento della Procura della Repubblica, una vasta e articolata operazione congiunta, chiamata «Chain smoking», nel settore del contrasto al contrabbando dei tabacchi lavorati e della contraffazione, della riduzione in schiavitù, della tratta di persone e dell’intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.
Le sinergie operative hanno consentito al Nucleo di polizia economico-finanziaria Torino e alla Compagnia Carabinieri di Venaria Reale di individuare sul territorio della città di Torino ed hinterland 5 opifici nascosti, dediti alla produzione illegale di sigarette, e 2 depositi per lo stoccaggio del materiale illecito.
La grande capacità produttiva degli stabilimenti clandestini è dimostrata dai quantitativi di materiali di contrabbando rinvenuti e sottoposti a sequestro: nel complesso più di 230 tonnellate di tabacco lavorato di provenienza extra Ue e circa 22 tonnellate di sigarette, in gran parte già confezionate in pacchetti con i marchi contraffatti di noti brand del settore.
In particolare, i siti produttivi (completi di linee con costosi macchinari, apparati e strumenti tecnologici) e i depositi sequestrati sono stati localizzati nell’area settentrionale del territorio del capoluogo piemontese, nei quartieri di Madonna di Campagna, Barca e Rebaudengo, olre che nei comuni di Caselle Torinese e Venaria Reale.
I siti erano mimetizzati in aree industriali per dissimulare una normale attività d’impresa, ma con l’adozione di molti accorgimenti per svolgere nel massimo riserbo l’illecita produzione di sigarette che avveniva al loro interno.
I militari hanno rilevato la presenza di sofisticate linee produttive, perfettamente funzionanti, con processi automatizzati ad alta velocità per l’assemblaggio delle sigarette e il confezionamento finale dei pacchetti, partendo dal tabacco trinciato e dal materiale accessorio necessario (filtri, cartine, cartoncini per il packaging, ecc.), anch’esso riportante il marchio contraffatto di noti produttori internazionali autorizzati e presente in grandissime quantità presso i siti (sono stati infatti rinvenuti circa 538 milioni di componenti per la realizzazione e il confezionamento delle sigarette recanti marchi contraffatti).
Gli impianti venivano alimentati con gruppi elettrogeni, allo scopo di non rendere rilevabile, dai picchi di consumo dell’energia elettrica, la presenza di macchinari funzionanti a pieno ritmo.
Le finestre che davano verso l’esterno erano state oscurate mentre negli ambienti più interni, illuminati solo artificialmente, erano stati allestiti alloggiamenti per il personale addetto, proveniente da Paesi dell’Est europeo e impiegato in condizioni di sfruttamento e in spregio alle norme di sicurezza.
Si trattava, in tutta evidenza, di un ambiente lavorativo degradante e vessatorio: i lavoratori venivano di fatto rinchiusi nelle fabbriche senza poter avere alcun contatto con l’esterno e costretti a turni massacranti, senza possibilità di riposo e deprivati di ogni forma di tutela.
Dalle perizie disposte su alcune delle linee di assemblaggio e confezionamento dei pacchetti di sigarette è emersa l’intensa attività produttiva realizzata durante il periodo di operatività clandestina. È stato stimato, infatti, che ognuna di esse abbia potuto agevolmente produrre 48 mila pacchetti di sigarette al giorno, da cui un volume immesso sul mercato illegale valutabile (in via del tutto prudenziale) in almeno 35 milioni di pacchetti (corrispondenti a 700 tonnellate di prodotto). Un quantitativo, questo, che può aver fruttato agli organizzatori dell’illecito traffico guadagni stimati in non meno di € 175 milioni. Ciò con una correlativa evasione di accisa sui tabacchi quantificabile in € 112 milioni circa, oltre a IVA per € 28 milioni.
Va inoltre sottolineato come la sinergia istituzionale, dopo l’effettuazione dei sequestri, si sia estesa all’Agenzia delle dogane e dei monopoli (Ufficio dei Monopoli di Torino) nonché al Comando Provinciale del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco di Torino nella fase della gestione del materiale cautelato che, anche grazie alla collaborazione della Città Metropolitana di Torino, è stato già avviato a completa distruzione.
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Roberto Burioni (Ansa)
In un tweet se la prende con «La Verità»: i danni collaterali con mRna non esistono.
Domenico Arcuri (Ansa)
L’investigatore della Gdf audito in Commissione. I giallorossi cercano solo di estorcergli un’assoluzione per l’ex commissario.






