2024-12-09
In Romania un brutto precedente. Non si annulla così un’elezione
Il criterio dell’«influenza esterna» è troppo vago e si presta a usi politici impropri.La Costituzione della Repubblica di Romania del 1991, revisionata nel 2003, attribuisce alla Corte costituzionale, composta da nove giudici con mandato individuale non rinnovabile di nove anni, il compito di garantire la regolarità delle procedure di elezione del Capo dello Stato (art. 146, titolo V). Ora, a seguito del primo turno delle elezioni presidenziali dello scorso 24 novembre 2024, il giudice costituzionale ha annullato il risultato elettorale che vedeva Calin Georgescu in vantaggio sulla candidata filo europeista Elena Lasconi. La ragione che avrebbe condotto la Corte a questa decisione si rinviene in presunte irregolarità nella procedura di elezione (la Romania presenta una forma di governo di tipo semi- presidenziale con il presidente della Repubblica eletto a suffragio universale e diretto da parte del corpo elettorale per un periodo di cinque anni e per non più di due mandati consecutivi). In attesa di verifiche più accurate, sarebbero emerse ingerenze straniere da parte della Federazione Russa mediante condizioni di favore ad opera della piattaforma TikTok. Ora, a parte il fatto che la decisione del giudice delle leggi romeno potrebbe riazzerare tutta la campagna elettorale fino a qui condotta, c’è da chiedersi quali siano in concreto i criteri attraverso i quali la Corte costituzionale della Romania ha annullato il voto di milioni di cittadini che si sono recati alle urne per il primo turno elettorale. Ammesso che vi siano state condizioni di favore, queste sono tali da compromettere la libera espressione del voto dei cittadini romeni? In realtà, il problema è molto più complesso e sottile, ovvero il rischio che la presunta«influenza esterna» sia il pretesto per sostituire il criterio giuridico della regolarità procedurale del voto con quello di un controllo e di un sindacato politico successivo in merito ad candidato che certamente potrebbe adottare un indirizzo in discontinuità con le politiche di Bruxelles e portare gradualmente la Romania, entrata nell’Unione Europea il 1° gennaio 2007, ad avvicinarsi sul piano geopolitico a Mosca. La Corte, con questa decisione discutibile, mette in dubbio la stessa capacità degli elettori di distinguere un messaggio politico veicolato mediante i social network e il tentativo di un Paese terzo di impattare sulle decisioni politiche di un altro ordinamento costituzionale. Non solo: utilizza il criterio della «influenza esterna», che è del tutto indeterminato e passibile di diverse interpretazioni, per ribaltare il voto elettorale. Che cosa avremmo dovuto dire in Italia quando, nel 2016, i media e la stampa straniera ci avvertivano delle conseguenze disastrose e tragiche, soprattutto in termini economici e finanziari, se non avessimo votato «sì» in occasione del referendum costituzionale inerente alla c.d. «riforma Boschi-Renzi». Quelle erano «influenze» politicamente corrette...
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.