2021-06-20
È ora di licenziare Speranza. Al suo posto meglio Zambon
Fossi in Mario Draghi, licenzierei Roberto Speranza e lo sostituirei con Francesco Zambon. Il primo infatti ha già dato prova di straordinaria incapacità, mentre il secondo, oltre ad aver dimostrato un'eccezionale competenza, può garantire una indiscutibile onestà. Vi state chiedendo chi sia questo Zambon? Ve lo spiego subito. Si tratta del funzionario dell'Organizzazione mondiale della sanità che ha denunciato di aver subito pressioni per modificare il rapporto che denunciava i ritardi del governo durante la pandemia. Sfidando i suoi capi, il ricercatore non ha modificato una virgola di ciò che aveva scritto e nonostante i vertici gli avessero impedito di parlare con i pm di Bergamo, suggerendogli di usare lo scudo dell'immunità di cui godono i funzionari dell'Onu, Zambon si è presentato in Procura e ha vuotato il sacco consegnando migliaia di documenti. In pratica, ha svelato l'impreparazione del ministero della Salute a fronteggiare un'epidemia, raccontando ai magistrati che non esisteva neppure un piano pandemico. Nessuno sapeva che cosa fare e soprattutto su quali strutture contare e questo è all'origine della strage provocata dal Covid. Ranieri Guerra, il rappresentante italiano all'interno dell'Oms, non voleva che Zambon mettesse nero su bianco ciò che aveva visto, forse per non dare un dispiacere a Speranza e a Giuseppe Conte, che all'epoca dicevano di essere prontissimi a sconfiggere il coronavirus. Come sia andata a finire si è visto: oltre 4 milioni le persone contagiate, 127.000 i morti. Ma perché suggeriamo al presidente del Consiglio di licenziare il ministro della Salute e sostituirlo con Zambon? La ragione è semplice. Visto anche l'ultimo pasticcio combinato da Speranza sui vaccini (con la storia dei cocktail la confusione è stata tale da costringere Draghi a rientrare dalla Spagna e a indire in fretta e furia una conferenza stampa, offrendo pure il braccio per il mix farmacologico), il segretario di Articolo 1 non può restare al suo posto, a meno di non mettere in conto altri guai. E quale migliore occasione di sostituire l'ex assessore all'urbanistica di Potenza, uno che nella vita non ha fatto altro che il funzionario di partito, con una persona competente, per l'appunto Zambon? Del resto, il suddetto si è appena licenziato dall'Oms, rinunciando a uno stipendio di 7.500 euro netti, pur di non soggiacere alle logiche politiche che vigono all'interno dell'Organizzazione mondiale della sanità. Al Corriere della Sera che lo ha intervistato, ha rivelato di essere costretto a mettere in vendita la sua casa di Venezia, perché non più in grado di mantenerla senza il reddito di 220.000 euro lordi che gli garantiva l'ente. Mollare per principio un posto fisso a 47 anni, andando incontro a un periodo di disoccupazione, non è cosa da tutti. Per di più, non capita di frequente di trovare un tizio che mette la salute degli italiani davanti ai suoi interessi personali. Zambon è onesto e di certo, in materia di sanità, ne sa di più di Speranza: due qualità che lo rendono ai miei occhi la persona giusta in un governo che ha come obiettivo portare il Paese fuori dall'emergenza. So che rimuovere il segretario di un partito, che, per quanto microscopico, fa parte della maggioranza non è cosa facile: a cacciarlo si rischia la rivolta dei suoi (cioè di Massimo D'Alema e Pier Luigi Bersani), ma anche del Pd e dei 5 stelle, che devono proteggere Conte e compagni più degli italiani. Tuttavia, se proprio Speranza non si può rimuovere perché ha troppi santi in paradiso (qualcuno sussurra che goda perfino della benedizione di Sergio Mattarella), per lo meno il premier lo potrebbe rendere inoffensivo, avocando a sé le decisioni più spinose e nominando Zambon suo consigliere speciale per le politiche sanitarie. Non si può? E allora almeno lo faccia capo del Comitato tecnico scientifico: sarebbe un giusto risarcimento e soprattutto un modo per impedire all'inconsolabile vedovo delle chiusure di fare altri danni. Speranza dovrebbe infatti attenersi alle decisioni del Cts. Non ha sempre detto che lui si muove sull'onda delle indicazioni degli esperti? Se gli esperti sono persone come Zambon, almeno l'ex assessore all'urbanistica di Potenza sarà messo in condizioni di non nuocere.
La nave Mediterranea nel porto di Trapani (Ansa)