2025-08-09
L’e-commerce passa dal postino
L'amministratore delegato di Poste Matteo Del Fante (Ansa)
Nei primi sei mesi del 2025 Poste ha recapitato 159 milioni di pacchi, con un +11,3% rispetto allo stesso periodo del 2024, grazie a 38.000 tra corrieri e portalettere.Cresce tra i consumatori la scelta di compiere acquisti online. In prima linea in questa rivoluzione c’è Poste Italiane, che si conferma leader nel settore delle consegne in Italia. I numeri lo dimostrano: solo nei primi sei mesi del 2025 Poste ha recapitato 159 milioni di pacchi, segnando un +11,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Considerata la popolazione italiana, 59 milioni, parliamo di quasi 3 pacchi a persona, che alla fine dell’anno, se si mantengono questi ritmi, diventeranno 6 a persona. Di questi 159 milioni, ben 66 sono stati consegnati dai portalettere con un incremento del 21,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Oggi, il 41,5% dei pacchi gestiti da Poste Italiane passa proprio attraverso la loro rete, che si conferma un pilastro strategico nella logistica legata all’e-commerce.In termini di trimestri, solo nel secondo trimestre dell’anno questo ambito di attività ha portato a ricavi per 408 milioni di euro, l’8,8% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, frutto della consegna di 82 milioni di pacchi (il 13,9% in più rispetto al secondo trimestre 2024). Risultati importanti considerata la trasformazione profonda di un’azienda che nasceva con altri core business. L’azienda, guidata dall’ad Matteo Del Fante e dal direttore generale Giuseppe Lasco, è diventata insomma un punto di riferimento nel mondo delle consegne grazie ad un’organizzazione precisa e capillare. I numeri sono impressionanti. I corrieri e i portalettere sono 38.000, quasi 29.000 veicoli che si muovono a basse emissioni. Di questi, circa 6.100 sono elettrici, a conferma di un percorso di transizione green iniziato anni fa e ormai ben avviato. La Rete Punto Poste conta 30.000 punti vendita con oltre 18.200 punti di ritiro, affiancati dai quasi 12.800 uffici postali. Una rete che quindi consente ai clienti di scegliere modalità di consegna più flessibili e adatte alle proprie esigenze. Le consegne dell’anno passato sono state 300 milioni triplicando il dato del 2017 e segnando un 20% in più rispetto al 2023. Nel quadro della trasformazione di Poste Italiane in un operatore logistico end-to-end focalizzato sempre più sulla gestione dei pacchi, si inseriscono anche iniziative strategiche come la partnership con Dhl (siglata nel 2023) e la nascita di Locker Italia Spa nel 2024, società dedicata allo sviluppo di una rete nazionale di locker per le consegne. Già a fine giugno 2025, erano stati installati circa 500 locker su tutto il territorio. A supporto di questa trasformazione, la flotta è progressivamente affidata alla nuova società Postego Spa, che già gestisce circa 8.300 veicoli operativi. Postego punta su efficienza, tecnologie personalizzate e un controllo integrato della logistica. Infine, Poste Italiane guardano anche all’impiego di carburanti sostenibili, come il biodiesel Hvo per i veicoli diesel e il Sustainable Aviation Fuel (Saf) per il trasporto aereo. Una trasformazione consolidata quindi che si traduce in normalità. Poste presta anche molta attenta all’impatto ambientale che l’e-commerce inevitabilmente produce con l’enorme traffico di consegne. Lo fa, appunto, con la più grande flotta green d’Europa, ma non solo. Gli investimenti ambientali non si limitano al rinnovo del parco mezzi: c’è un grande impegno anche per trasformare l’offerta logistica. Un esempio concreto è la rete Punto Poste. Infatti concentrando un elevato numero di pacchi in un solo punto di ritiro, si ottiene una significativa riduzione delle emissioni di CO2, contribuendo all’ottimizzazione dei trasporti.
Matteo Bassetti (Imagoeconomica)
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La Fondazione per la scuola italiana, ente non profit finanziato da privati, ha lanciato un bando da 600mila euro per sostenere le venti filiere più significative del modello di formazione tecnico-professionale 4+2. L’iniziativa è realizzata con il supporto scientifico dell’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa (Indire).
Con l’ultimo Decreto legge Scuola, il percorso 4+2 — che consente di conseguire il diploma in quattro anni e proseguire con due anni di specializzazione presso gli ITS Academy — è entrato a regime, affiancando i tradizionali percorsi quinquennali. Il bando è rivolto agli istituti capofila che abbiano sottoscritto un accordo di rete con gli altri soggetti della filiera. Le candidature devono essere presentate entro il 24 ottobre e saranno valutate da una commissione di esperti nominata dalla Fondazione.
La graduatoria terrà conto di diversi criteri, tra cui il numero di ore di laboratorio nelle discipline STEM e nelle imprese, la progettazione di unità didattiche interdisciplinari, la formazione specifica dei docenti, il sistema di monitoraggio, i progetti di economia circolare e quelli di internazionalizzazione. Le venti filiere vincitrici, selezionate nel limite di cinque per indirizzo e tre per regione, potranno investire i fondi per rafforzare la didattica innovativa, avviare programmi di scambio con l’estero e potenziare l’orientamento dei diplomati.
«L’obiettivo non è solo premiare i progetti più efficaci, ma diffondere buone pratiche replicabili a livello nazionale», ha spiegato il presidente della Fondazione, Stefano Simontacchi, sottolineando anche l’attenzione alle aree svantaggiate nella ripartizione dei fondi.
Secondo Francesco Manfredi, presidente di Indire, il consolidamento del modello 4+2 passa da «un accompagnamento scientifico qualificato, monitoraggi costanti e un lavoro metodologico condiviso». L’obiettivo è costruire percorsi formativi capaci di rispondere meglio alle esigenze culturali e professionali delle nuove generazioni.
Il bando si inserisce nell’accordo tra la Fondazione e Indire per l’attuazione del Piano nazionale di accompagnamento alla sperimentazione della filiera tecnologico-professionale. Parallelamente, la Fondazione porta avanti il programma EduCare per sostenere singole scuole con progetti su laboratori didattici, efficientamento energetico e sicurezza infrastrutturale.
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Beppe Sala (Imagoeconomica)