
All'assemblea del gruppo di famiglia, Monrif, Claudio ha contestato la gestione di Andrea, presidente e numero uno della Fieg.Feltrinelli si rafforza in Marsilio, Mondadori punta al settore scolastico e professionale.Lo speciale contiene due articoli.C'è maretta in casa Riffeser Monti. All'assemblea del 27 giugno di Monrif - il gruppo editoriale controllato dalla famiglia sul mercato con il circuito Quotidiano nazionale (Qn), Il resto del carlino, La nazione e Il giorno - le delibere all'ordine del giorno (approvazione bilancio 2019, politica di remunerazione, e riduzione del capitale a copertura delle perdite) sono tutte passate con un solo voto contrario: quello di Claudio Riffeser Monti. Fratello del presidente nonché numero uno della Fieg, Andrea Riffeser. Cogliendo l'occasione dell'assemblea, Claudio ha posto una lunga serie di domande, assai dettagliate, sulla gestione della società. Nel mirino, la cessione dell'Hotel Carlton di Bologna (storico albergo di famiglia, quattro stelle con più di 200 camere, un centro congressi e un garage con 200 posti auto) avvenuta nel 2018 per la cifra di quasi 33 milioni e una plusvalenza lorda di oltre 18 milioni. La gestione dell'hotel resterà, inoltre, per 20 anni a Emiliana grandi alberghi (Ega), controllata da Monrif spa. La posizione finanziaria netta del gruppo Monrif evidenzia una variazione negativa di 45,4 milioni, per debiti finanziari derivanti da contratti di leasing e diritti d'uso, di cui 40 milioni circa in capo a Ega. «L'indebitamento finanziario di Ega, e conseguentemente del gruppo, è dunque peggiorato per effetto di tale operazione?», ha chiesto Claudio Riffeser. Ricevendo come risposta che Ega pagava alla controllante Monrif un canone di affitto pari a circa 2,2 milioni mentre ora paga al nuovo proprietario Finint sgr un canone di affitto pari a 2,3 milioni.Claudio Riffeser ha chiesto lumi anche sul calo dei ricavi nel 2019 e sul «decremento di circa il 34% in un decennio», sulle misure adottate per affrontare la drastica riduzione delle presenze nel primo semestre 2020 nel settore alberghiero, e anche sul perché «soltanto adesso» il gruppo Monrif ha annunciato di dare corso ad un piano di riorganizzazione che prevede riduzione del personale e prepensionamenti (circa 100 unità tra operai e impiegati). E poi altre domande sui criteri usati per decidere i compensi, se è stata «presa in considerazione l'opportunità da parte degli amministratori di rinunciare al proprio emolumento» dopo la discesa del margine operativo lordo di gruppo nel decennio. Anche per Poligrafici editoriale: «Come giustificano gli amministratori il fatto che a tale riduzione non sia seguito un adeguamento dei compensi attribuiti ai membri della famiglia Riffeser Monti, che ricoprono tutti ruoli dirigenziali con responsabilità strategiche all'interno del gruppo?», ha domandato il fratello. Per poi votare contro a tutte le delibere. Lo scorso 5 giugno, intanto, Monrif, Poligrafici editoriale, Poligrafici printing. e le società controllate hanno sottoscritto con Intesa sanpaolo, Banco bpm, Unicredit, Mps, Ubi banca, Bper e Cassa di Ravenna una nuova manovra finanziaria a supporto della riorganizzazione societaria del gruppo. L'efficacia della manovra finanziaria era condizionata, al perfezionamento della fusione per incorporazione di Poligrafici editoriale in Monrif e dei conferimenti del ramo d'azienda editoriale nella controllata Superprint editoriale che assumerà la denominazione di Editoriale nazionale, e di alcuni beni immobili nella controllata Poligrafici real estate, che assumerà la denominazione di Editoriale immobiliare. Dopo la fusione nella controllante Monrif - diventata efficace lo scorso 22 giugno - e l'accordo con le banche sul debito sta studiando un aumento di capitale da 50 milioni.La proprietà della galassia Qn, fortemente radicata sul territorio, è rimasta off limits finché c'era Marisa Monti che ha ereditato dal padre Attilio Il resto del carlino costruendoci poi attorno un polo editoriale. Ma la signora dell'editoria è scomparsa nel febbraio dell'anno scorso. E già qualche mese dopo erano circolate voci - sempre smentite - su un possibile interesse dei Della Valle, considerando che la Adv Media dei fratelli Della Valle è già azionista con l'8,12% acquistato nel 2010 da Rcs per 9,5 milioni. I rumors si sono riaccesi di fronte alle schermaglie tra fratelli e c'è chi scommette che proprio Diego Della Valle potrebbe approfittarne con un blitz per salire nel capitale. Per ora si tratta solo di gossip editoriale ma a giudicare dal numero di obiezioni poste in assemblea, Claudio sembra voler essere liquidato prima della ricapitalizzazione contestando la gestione del fratello Andrea. Per il prossimo 5 agosto è fissato un nuovo round dei soci che si riuniranno in assemblea per nominare il nuovo cda in base alle liste presentate dagli azionisti dopo la fusione del gruppo con Poligrafici editoriale.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/duello-tra-fratelli-in-casa-riffeser-monti-2646402808.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="il-covid-non-ferma-il-risiko-dei-libri-la-nave-di-teseo-si-offre-a-rcs" data-post-id="2646402808" data-published-at="1594666116" data-use-pagination="False"> Il Covid non ferma il risiko dei libri. La Nave di Teseo «si offre» a Rcs
John Lennon e la cover del libro di Daniel Rachel (Getty Images)
Un saggio riscrive la storia della musica: Lennon si ritraeva come il Führer e Clapton amava il superconservatore Powell.
L’ultimo è stato Fedez: dichiarando di preferire Mario Adinolfi ad Alessandro Zan e scaricando il mondo progressista che ne aveva fatto un opinion leader laburista, il rapper milanese ha dimostrato per l’ennesima volta quanto sia avventata la fiducia politica riposta in un artista. Una considerazione che vale anche retrospettivamente. Certo, la narrazione sul rock come palestra delle lotte per i diritti è consolidata. Non di meno, nasconde zone d’ombra interessanti.
Gianrico Carofiglio (Ansa)
Magistrato, politico in quota Pd per un breve periodo e romanziere. Si fa predicatore del «potere della gentilezza» a colpi di karate. Dai banchi del liceo insieme con Michele Emiliano, l’ex pm barese si è intrufolato nella cricca degli intellò scopiazzando Sciascia.
(IStock)
Pure la Francia fustiga l’ostinazione green di Bruxelles: il ministro Barbut, al Consiglio europeo sull’ambiente, ha detto che il taglio delle emissioni in Ue «non porta nulla». In Uk sono alle prese con le ambulanze «alla spina»: costate un salasso, sono inefficienti.
Con la Cop 30 in partenza domani in Brasile, pare che alcuni Paesi europei si stiano svegliando dall’illusione green, realizzando che l’ambizioso taglio delle emissioni in Europa non avrà alcun impatto rilevante sullo stato di salute del pianeta visto che il resto del mondo continua a inquinare. Ciò emerge dalle oltre 24 ore di trattative a Bruxelles per accordarsi sui target dell’Ue per il clima, con alcune dichiarazioni che parlano chiaro.






