2023-11-20
«Due popoli, due Stati? Utopia, così il Vaticano illude i palestinesi»
Francesca Chaouqui (Ansa)
La ex «Papessa» Francesca Chaouqui: «Una mia associazione è presente in Terra Santa: gli arabi soffrono, ma è Hamas a tenerli in scacco».Francesca Immacolata Chaouqui, nota al grande pubblico come la Papessa negli anni della sua permanenza accanto a Papa Francesco, ed addirittura tre giorni in carcere in Vaticano da donna incinta accusata di aver passato informazioni rilevanti o sensibili alla stampa. «Ingiustamente, specifichiamo! Da chi ora è sotto processo in Vaticano per reati molto gravi quali malversazione, peculato e costruzione di una rete diplomatica parallela a quella ufficiale. Chi mi accusava ingiustamente e mi ha fatto soffrire ora è incriminato. Chiaro così?».Si riferisce al Cardinale Becciu, il cui processo verrà presumibilmente a sentenza prima di fine anno. «Tutto questo non sarebbe stato possibile senza l’intervento del Pontefice. È stato molto coraggioso. Ha modificato l’ordinamento giudiziario del Vaticano e fatto sì che anche i cardinali possano essere processati dal Tribunale di primo grado».Tornasse indietro non andrebbe a ricoprire l’alto incarico commissariale in Vaticano… «Purtroppo mi sono scontrata con slealtà e mancanza di correttezza, soprattutto quando ho intrapreso la mia battaglia per la trasparenza al fianco del Santo Padre. Per restare fedele a quella battaglia sono passata attraverso l’inferno. Ora sono testimone contro chi anni prima mi accusava. L’ho fatto per papa Francesco dimostrando che mai e poi mai lo avrei tradito. Emergono verità che chi oggi è a processo voleva a tutti i costi nascondere».Oggi Francesca Immacolata Chaouqui si occupa di… «…quello che ho sempre fatto. E se permette con discreto successo. Con una mia agenzia seguo i clienti occupandomi di comunicazione, diritto, economia e finanza ed anche frequenti incursioni nel cosiddetto show business. Mi sono costruita una solida reputazione nel comprendere l’impatto delle decisioni politiche. Mi muovo per intessere relazioni con i decisori pubblici e influenzarne le scelte».È un lavoro quello di intrattenere relazioni? «Servono informazioni rilevanti per creare relazioni e gestire contatti chiave. Oltre che di relazioni e contatti, il mio lavoro è fatto di studio, pianificazione e comunicazione. Dedico buona parte del tempo ed energie a raccogliere informazioni, analizzare dati e preparare documenti informativi e strategici».Una testimonial di successo per le quote rosa. «Contrarissima alle quote rosa. Non entrerei mai nel board di una società solo perché donna. Se permette, ritengo che per raggiungere la vera parità bisogna essere valutate per competenze e qualità. Le quote prestabilite sono una prevaricazione sull’uomo. Ridurre tutto al genere non tiene conto di professionalità e merito».Contraria alla parità di accesso? «La vera parità è avere accesso alle stesse opportunità degli uomini e poi giocarsela sulle competenze. E lì le donne stravincono».Vecchioni avrebbe detto di lei… «una signorina Rambo». «Non credo nella narrativa della super donna. Dopo aver lavorato 13 ore torno a casa ma non preparo il pane e la pizza. Non faccio nulla. Nella vita bisogna fare delle scelte ed inevitabilmente delle rinunce. Il sabato e la domenica però sono per i figli e per altre attività di beneficenza».Ma sta roba della comunicazione non è un po’ fuffa? «La comunicazione e il ruolo dei professionisti sono stati resi più complessi dalla pandemia e dall’accelerazione dell’intelligenza artificiale generativa. Sono convinta che la comunicazione continuerà a rivestire un ruolo cruciale per le imprese e le loro strategie. Sistemi come Chat Gpt diventano sempre più efficienti e performanti ma non avranno mai quelle caratteristiche proprie dell’intelletto umano tipo: pensare fuori dagli schemi, coltivare empatia e comprendere gli effetti della comunicazione sugli stakeholder. Deontologia ed etica sono temi che difficilmente possono appartenere all’intelligenza artificiale».Suo figlio Pietro a 7 anni ha già un canale Youtube… Tale madre. «Insegna ai coetanei a giocare e Minecraft, un videogioco con cui realizzi costruzioni con i blocchi e vivi avventure».Donna contraria alle quote rosa e di destra… tutto chiaro. «Di destra con tanti amici a sinistra. Eviterei le etichette. Detto ciò intravedo una carenza di figure di rilevo nel panorama del pensiero di destra; i cosiddetti “padri nobili” del pensiero conservatore o liberale. Figure di riferimento che possano contribuire in modo significativo alla costruzione di una visione politica e culturale solida. Ci sono eccezioni: ma sono ancora pochi. Manca un corpus intellettuale che possa guidare e ispirare le idee a destra. Non c’è ancora una cultura consolidata su temi fondanti».Entusiasta del governo Meloni, immagino. Donna e di destra. «È stato il governo che ha prodotto in media più decreti dei precedenti governi degli ultimi quindici anni. In totale 43 in dodici mesi».Autoritaria! «Ha mantenuto la promessa sul taglio del reddito di cittadinanza e del Superbonus. Ha messo fine a un sistema iniquo che favoriva inoccupazione e lavoro nero. Ha confermato per un anno il taglio del cuneo fiscale per i redditi più bassi. È intervenuta sulle pensioni. Importanti le misure a sostegno delle famiglie e a contrasto della denatalità. Ha aumentato i fondi per gli asili nido con l’obiettivo di renderlo gratuito per i secondi figli. C’è uno sgravio dell’intera quota dei contributi a carico delle lavoratrici per un anno se hanno due figli. Infine l’aumento a un mese di congedo retribuito al 60%».In politica estera? Le piace? «Una chiara posizione atlantista e di sostegno all’Ucraina, manifestata sia a livello politico che militare, con l’approvazione di decreti sull’invio di armi. Nonostante alcuni contrasti con tradizionali alleati europei come la Francia, soprattutto sulla gestione dei flussi migratori, sono stati mantenuti rapporti continui con Bruxelles, seguendo le linee tracciate dal governo precedente per quanto riguarda i conti pubblici».Il cosiddetto Piano Mattei? Roba seria o comunicazione? «Il focus sull’Africa, con la proposta del Piano Mattei, serve a proporre una cooperazione non predatoria. L’obiettivo è ridurre la dipendenza dal gas russo e trasformare l’Italia in un hub energetico tra il Nord Africa e l’Europa. Mi piace l’idea di sostenere l’ingresso dell’Unione africana nel G20».La Cina brutta e cattiva? «Il processo di distanziamento dagli accordi della Via della Seta, con la decisione di non rinnovarli con un’uscita soft, è evidente. Tuttavia, i rapporti commerciali con la Cina sono imprescindibili ed è probabile che si andrà ad una loro ridefinizione».In quanto donna di destra sarà pure guerrafondaia. «Che noia questi luoghi comuni. L’attenzione mediatica sulla guerra in Ucraina sta ormai scemando. A Leopoli c’è una nuova normalità. Nessuno ascolta più le sirene. La guerra fa parte del quotidiano. Ce lo raccontano i nostri referenti sul posto, quelli che abbiamo conosciuto quando attraverso la nostra associazione “Ripartiamo”, nei primi mesi di conflitto, siamo andati laddove arrivavano i profughi in fuga dalla guerra. Siamo stati lì molte volte portando generi alimentari, farmaci, abbigliamento militare e maschere antigas. Ma soprattutto, abbiamo organizzato dei pullman per portare gli ucraini fuori da una situazione di pericolo e disperazione. Lasci perdere, ripeto, le caricature».Il dramma di Gaza come viene vissuto in Vaticano? «La posizione ufficiale resta “due popoli due Stati”. Ma ad oggi è un’utopia. Non alimentiamo aspettative nei palestinesi, tenuti in scacco dai terroristi di Hamas. La Palestina oggi non ha la capacità di essere uno Stato indipendente e chi finanzia gli islamisti non ha interesse a giungere alla pace ma continua a destabilizzare la regione in modo da tenere i terroristi in un’area circoscritta. Fuori dai loro ricchi territori: Dubai e Doha sono tra le città più sicure al mondo».La sua associazione «Ripartiamo» è presente pure là? «Sentiamo spesso la nostra referente territoriale Rua Ahmad. Ci descrive una situazione al limite dell’umano. Dallo scoppio del conflitto molti suoi parenti sono morti combattendo, così come tanti altri uomini, donne e bambine. Nel campo in cui vive, l’Aida Camp, si occupa di bambini disabili dalla nascita ma soprattutto di quelli rimasti mutilati dalle bombe oppure orfani di guerra. Una situazione di sofferenza estrema. I terroristi di Hamas li tengono in scacco, come fossero pedine di una guerra che altri hanno deciso per loro e dalla quale Israele non può che difendersi».La Chiesa arcobaleno attenta al mondo Lgbtqia (ogni giorni si inserisce una lettera nel trenino) le piace? «La vocazione alla misericordia e all’accoglienza della Chiesa in generale, e di papa Francesco in particolare, viene costantemente travisata. Il Santo Padre ci mette in guardia proprio dalla mondanità spirituale. Dal seguire le mode dei tempi snaturando la dottrina cattolica. Alcuni giorni fa molti giornali titolavano: “Una Chiesa sempre più inclusiva, anche i trans potranno essere battezzati e gli omosessuali fare da padrini di battesimo”».Falso? «In realtà il battesimo non è mai stato negato a nessuno che lo desiderasse con cuore sincero, con una retta intenzione. Penso a tutte le volte in cui si è scritto che il Papa apre ai gay, senza ricordare che la Chiesa, fin dai tempi di Gesù, predica l’accoglienza per tutti, per peccatori e prostitute prima che per chi si crede giusto».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.