2020-06-05
Droni al mare e in acqua distanziati. Estate da incubo per i gestori dei lidi
Le linee guide dell'Iss: misurare la febbre e prenotare gli ombrelloni. Stop ai giochi di gruppo e alle feste. Sulle spiagge libere la patata bollente è lasciata ai sindaci. Resta intanto lo stallo con l'Austria, che ci esclude.Estate con i droni al posto dei racchettoni: l'emergenza coronavirus cambia il nostro modo di andare al mare, e per i gestori dei lidi privati e i sindaci dei comuni che hanno sul loro territorio tratti di spiaggia libera si preannuncia una stagione torrida. Ieri l'Istituto superiore di sanità ha diffuso le indicazioni per i bagnanti e i gestori degli stabilimenti: un decalogo su come comportarsi in riva al mare, partendo dal presupposto che «con oltre 7.000 km di costa e un numero elevato di aree di balneazione (un quarto del totale europeo) abitate da 17 milioni di persone, che possono anche raddoppiare in alta stagione, può diventare significativo il rischio riconducibile al turismo balneare». Rischio significativo poiché, scrive l'Iss, «affollamenti, spostamenti, vicinanza e contatto sono infatti più frequenti nelle aree tipiche dell'ambiente balneare in stabilimenti, spiagge attrezzate o di libero accesso». Bene, anzi male: quali sono le linee guida per una tintarella sicura, alla larga dal coronavirus? Innanzitutto, se l'acqua è inquinata non significa che c'è pericolo di contagio: «Assume scarsa rilevanza», scrive l'Iss, «il rischio correlato alla potenziale contaminazione delle acque da reflui o da escreti infetti presenti a monte dell'area di balneazione o diffusi da imbarcazioni. Le misure di controllo e monitoraggio a carattere ambientale e sanitario applicate in base alla normativa vigente, infatti, ma anche la suscettibilità̀ del virus alle variabili ambientali rendono trascurabile il rischio». Viene raccomandato, tra l'altro, «di prenotare l'accesso agli stabilimenti (anche online), eventualmente per fasce orarie, in modo da prevenire assembramenti, e registrare gli utenti, anche per rintracciare retrospettivamente eventuali contatti a seguito di contagi, mantenendo l'elenco delle presenze per un periodo di almeno 14 giorni, nel rispetto della normativa sulla privacy»; «di regolamentare gli accessi e gli spostamenti sulle spiagge, anche attraverso percorsi dedicati, e disporre le attrezzature, in modo da garantire in ogni circostanza il distanziamento interpersonale»; «di garantire distanziamento interpersonale di almeno un metro tra persone non appartenenti allo stesso nucleo familiare, in ogni circostanza, anche durante la balneazione»; «di controllare la temperatura corporea, ove possibile, del personale e dei bagnanti con interdizione di accesso se questa risulta superiore ai 37,5°C»; «di vietare qualsiasi forma di aggregazione che possa creare assembramenti, quali, tra l'altro, attività di ballo, feste, eventi sociali, degustazioni a buffet»; «di interdire gli eventi musicali con la sola eccezione di quelli esclusivamente di ascolto con postazioni sedute che garantiscano il distanziamento interpersonale».E le spiagge libere? L'Iss lascia la patata bollente ai sindaci. Saranno loro, infatti, «a dover applicare», recita la nota, «ogni adeguata misura volta a garantire condizioni di riduzione dei rischi e, ove necessario, a definire attività di vigilanza sul rispetto delle misure da parte dei fruitori delle spiagge, a regolamentare gli accessi per consentire il distanziamento interpersonale, individuare le procedure di sanificazione delle attrezzature e delle aree comuni». Anche in acqua andrà mantenuta la distanza di un metro. Per controllare il rispetto di queste regole, sulle spiagge volteggeranno i droni: alcuni Comuni hanno già annunciato che intendono impiegarli, attraverso le polizie municipali, per monitorare soprattutto le spiagge libere. L'impiego dei droni è già previsto, ad esempio, a Genova, Pisa, Cecina, Fiumicino, Agropoli. Buone notizie dalle Marche: oggi verrà trasferito in un'altra struttura l'ultimo paziente ancora ricoverato al Covid center di Civitanova Marche, struttura da 12 milioni di euro e 84 posti letto ideata da Guido Bertolaso sul modello dell'ospedale della Fiera di Milano, realizzata grazie a donazioni di privati. Il Covid Center chiuderà alle 20: ha ospitato al massimo tre pazienti. Ieri intanto ha riaperto il pronto soccorso di Codogno, dove tutto ha avuto inizio.Restano tesi i rapporti tra Roma e Vienna: l'Austria da oggi ha aperto i suoi confini a Germania, Svizzera, Liechtenstein, Slovacchia, Repubblica Ceca e Ungheria, ma non all'Italia. Il ministro degli Esteri, Alexander Schallenberg e quello della Salute, Rudolf Anschober hanno sottolineato di «non escludere una riapertura il 15 giugno», ma hanno aggiunto di «non poterlo ancora confermare» e che la proposta di Bolzano di «adottare un approccio regionale, sarà seriamente valutata». «L'Austria», ha detto ieri il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, «non ha perplessità sull'Italia ma su alcune Regioni, e le confuteremo con i dati, ma c'è anche bisogno di omogeneità di tutte le regioni: se qualcuna pretende la patente di immunità per me è difficilissimo negoziare in Europa». «Riteniamo inaccettabile», ha commentato il capogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia, Francesco Lollobrigida, «che l'Austria continui nella sua politica da Stato protettore dell'Alto Adige, ovviamente con la complicità del governo provinciale di Bolzano. Questo increscioso episodio è solo l'ultimo di una lunga serie di oltraggi e ci auguriamo che questa volta il nostro governo intervenga in difesa dell'Italia».