vacanze al mare

In fuga per il ponte
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Le località di mare sono tra le più gettonate per i ponti e i fine settimana lunghi di questo 2023. Italia e Spagna restano le mete preferite, seguono le città d'arte e le grandi capitali.

Tutto quello che ti serve per la prossima vacanza al mare
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  • In Sicilia, il Verdura resort di Rocco Forte Hotels si prepara ad accogliere gli ospiti a partire dal 26 giugno. All'insegna della sicurezza e dello sport.
  • I costumi da bagno di Isole&Vulcani in cotone sostenibile, l'ultima uscita di casa Polaroid e la collezione di solari targata Aesop sono i tre perfetti alleati per una vacanza tutta italiana.
  • Un albergo tutto rosa, nascosto nell'isola della movida. Ibiza per la nuova stagione dice addio alle discoteche e apre le porte al relax con il Paradiso hotel.
  • Tezenis ha scelto l'influencer Giulia De Lellis per la sua collezione estate 2020. Bikini coloratissimi da abbinare alle borse made in Mexico di Amor Y Mezcal. Tutto senza dimenticare l'olio per il corpo Nuxe.
  • Situato nel cuore di Oia, il paesino da cui si ammirano i tramonti più belli di tutta la Grecia, il Kirini è un boutique hotel incastonato nel promontorio greco.
  • La pr milanese Luisa Bertoldo ha lanciato una linea di swimwear con il brand Mimì à la mer. Perfetta con un paio di Superga e occhiali targati Italia Indipendent.

Lo speciale contiene sei articoli e gallery fotografiche.

Droni al mare e in acqua distanziati. Estate da incubo per i gestori dei lidi
Ansa
Le linee guide dell'Iss: misurare la febbre e prenotare gli ombrelloni. Stop ai giochi di gruppo e alle feste. Sulle spiagge libere la patata bollente è lasciata ai sindaci. Resta intanto lo stallo con l'Austria, che ci esclude.
Droni al mare e in acqua distanziati. Estate da incubo per i gestori dei lidi
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Estate con i droni al posto dei racchettoni: l'emergenza coronavirus cambia il nostro modo di andare al mare, e per i gestori dei lidi privati e i sindaci dei comuni che hanno sul loro territorio tratti di spiaggia libera si preannuncia una stagione torrida. Ieri l'Istituto superiore di sanità ha diffuso le indicazioni per i bagnanti e i gestori degli stabilimenti: un decalogo su come comportarsi in riva al mare, partendo dal presupposto che «con oltre 7.000 km di costa e un numero elevato di aree di balneazione (un quarto del totale europeo) abitate da 17 milioni di persone, che possono anche raddoppiare in alta stagione, può diventare significativo il rischio riconducibile al turismo balneare». Rischio significativo poiché, scrive l'Iss, «affollamenti, spostamenti, vicinanza e contatto sono infatti più frequenti nelle aree tipiche dell'ambiente balneare in stabilimenti, spiagge attrezzate o di libero accesso». Bene, anzi male: quali sono le linee guida per una tintarella sicura, alla larga dal coronavirus? Innanzitutto, se l'acqua è inquinata non significa che c'è pericolo di contagio: «Assume scarsa rilevanza», scrive l'Iss, «il rischio correlato alla potenziale contaminazione delle acque da reflui o da escreti infetti presenti a monte dell'area di balneazione o diffusi da imbarcazioni. Le misure di controllo e monitoraggio a carattere ambientale e sanitario applicate in base alla normativa vigente, infatti, ma anche la suscettibilità̀ del virus alle variabili ambientali rendono trascurabile il rischio». Viene raccomandato, tra l'altro, «di prenotare l'accesso agli stabilimenti (anche online), eventualmente per fasce orarie, in modo da prevenire assembramenti, e registrare gli utenti, anche per rintracciare retrospettivamente eventuali contatti a seguito di contagi, mantenendo l'elenco delle presenze per un periodo di almeno 14 giorni, nel rispetto della normativa sulla privacy»; «di regolamentare gli accessi e gli spostamenti sulle spiagge, anche attraverso percorsi dedicati, e disporre le attrezzature, in modo da garantire in ogni circostanza il distanziamento interpersonale»; «di garantire distanziamento interpersonale di almeno un metro tra persone non appartenenti allo stesso nucleo familiare, in ogni circostanza, anche durante la balneazione»; «di controllare la temperatura corporea, ove possibile, del personale e dei bagnanti con interdizione di accesso se questa risulta superiore ai 37,5°C»; «di vietare qualsiasi forma di aggregazione che possa creare assembramenti, quali, tra l'altro, attività di ballo, feste, eventi sociali, degustazioni a buffet»; «di interdire gli eventi musicali con la sola eccezione di quelli esclusivamente di ascolto con postazioni sedute che garantiscano il distanziamento interpersonale».

E le spiagge libere? L'Iss lascia la patata bollente ai sindaci. Saranno loro, infatti, «a dover applicare», recita la nota, «ogni adeguata misura volta a garantire condizioni di riduzione dei rischi e, ove necessario, a definire attività di vigilanza sul rispetto delle misure da parte dei fruitori delle spiagge, a regolamentare gli accessi per consentire il distanziamento interpersonale, individuare le procedure di sanificazione delle attrezzature e delle aree comuni». Anche in acqua andrà mantenuta la distanza di un metro.


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