Draghi ha fretta di approvare il decreto Concorrenza. Tensioni per spiagge e taxisti

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Mario Draghi (Getty Images)
Il governo pronto a liberalizzare le auto bianche, aprire alle app e modificare l'attuale norma sulle concessioni balneari. Novità anche per energia, farmaci e assicurazioni.

Grosse novità in vista per chi guida un taxi o gestisce una spiaggia. Ma anche per chi importa farmaci od opera nel settore delle telecomunicazioni. Ieri sera verso le 18 si è riunita la cabina di regia dedicata al decreto Concorrenza che sarà presentato dopo le ultime modifiche al Consiglio dei ministri di questo pomeriggio. Il testo riemerge dopo una settimana complessa che aveva visto l'opposizione di alcuni partiti come la Lega non disposti ad accettare la modifica della direttiva Bolkestein sulle concessioni demaniali. La bozza di decreto, mercoledì della scorsa settimana, era così ritornata a Palazzo Chigi e nei cassetti di Francesco Giavazzi, il professore già liberista ora consulente del premier Mario Draghi. La settimana è trascorsa senza portare cambiamenti decisivi. Così il testo è ritornato in cabina di regia sollevando un po' di tensione e qualche bagarre politica attorno al futuro dei taxisti italiani. Infatti, uno dei settori su cui Draghi vorrebbe intervenire è proprio quello del «trasporto pubblico non di linea».

L'idea è aprire alla concorrenza, soprattutto a quella delle app. Un tema rimandato da anni e che ha acceso in numerose città italiane, a partire da Milano, feroci scioperi delle auto bianche. A meno che la categoria venga di nuovo protetta dai partiti, c'è da scommettere che sarà così anche stavolta. Tanto più che i taxisti troveranno buona compagnia con chi ha in concessione aree demaniali per il commercio e le spiagge. Di fatto se la proroga delle concessioni balneari scadute, confermata dal decreto Rilancio del 2020, è costata a dicembre dello scorso anno una nuova lettera di messa in mora della Commissione Ue nei confronti dell'Italia, l'Antitrust ha chiesto al governo la modifica dell'attuale norma nazionale che ha prorogato fino al 2034 le attuali concessioni balneari, violando così la direttiva europea. Prima dell'estate una serie di sentenze di Tar e Consiglio di Stato hanno imposto ai sindaci di disapplicare la legge nazionale a favore di quella europea: autorizzazioni da rilasciare, per un periodo di tempo limitato, attraverso una procedura di selezione aperta, pubblica. Palazzo Chigi ha deciso di chiudere il corto circuito con il Cdm di questo pomeriggio. L'ampio testo toccherà anche le concessioni energetiche, relative alla distribuzione del gas e dell'idroelettrico. Sarà toccato il comparto dei rifiuti e anche la futura distribuzione lungo la penisola delle colonnine elettriche. Un capitolo intero del decreto concorrenza riguarderà il settore farmaceutico: dalle medicine equivalenti agli emoderivati del plasma. Ci saranno sei mesi di tempo (la stessa tempistica che riguarda anche gli altri capitoli di riforma) per mettere a terra un decreto attuativo che andrà a modificare sostanzialmente l'accreditamento e le convenzioni delle strutture sanitari e delle cliniche private. Le Regioni dovranno cambiare passo e aprire alla trasparenza. C'è da immaginare un rivoluzione e un possibile scardinamento di situazioni cristallizzate da tempo. Novità anche sui criteri di investimento nelle infrastrutture sensibili, come la fibra ottica e quelle di nuova generazione digitali, compreso il servizio postale universale. Potranno operare sul territorio italiano anche assicurazioni con sede legale all'estero e anche i notai dovranno fare i conti con una novità. D'ora in avanti ciascun notaio potrà operare su tutto il territorio della penisola. Un piccolo comma che interviene su una legge del 1913 cambierà decisamente le carte in tavola in una delle categorie più ingessate d'Italia.

Infine, a chiudere il testo anche la riforma dell'Authority che si occupa della concorrenza sia in termine di poteri di intervento ma anche di mediazione sia in termine di scelta dei componenti e relative procedure di nomina.

Insomma, le oltre 40 pagine sono il culmine di un percorso fermo da quasi 5 anni. Dai tempi del governo Renzi nessuno si era deciso a intervenire in modo così radicale sulla società italiana. C'è ancora la possibilità che qualcosa cambi entro questo pomeriggio, ma l'intenzione di Draghi e del suo consigliere Giavazzi è tirare dritto.

Interessante l'uscita di Mario Monti su Il Foglio di ieri. L'ex premier, senza mai citarlo, si è rivolto più volte all'attuale consigliere di Palazzo Chigi e suo consigliere nel 2012 perché abbia coraggio nello strappare i cerotti del passato. Buffo immaginare Monti che racconta come i governi possano intervenire con la fiscalità per sostenere e indirizzare i mercati. Buffo, perché l'intervista, dall'inizio alla fine, ha omesso che - da premier - Monti ha usato la fiscalità per abbattere il Pil, non certo per sostenere i mercati. Ora la domanda di fondo è: visto che l'approccio liberale sull'economia da parte di Palazzo Chigi resta più un ricordo dei vecchi editoriali sul Corriere, chi beneficerà dello scardinamento delle attuali logiche? Dall'estero o in Italia chi coglierà le opportunità di investimento? Domanda non irrilevante visto che i prezzi sono quasi tutti a saldo.

Donald ce l’ha fatta: shutdown sbloccato. Volano tutte le Borse, su anche oro e cripto
Il toro iconico di Wall Street a New York (iStock)
Democratici spaccati sul via libera alla ripresa delle attività Usa. E i mercati ringraziano. In evidenza Piazza Affari: + 2,28%.

Il più lungo shutdown della storia americana - oltre 40 giorni - si sta avviando a conclusione. O almeno così sembra. Domenica sera, il Senato statunitense ha approvato, con 60 voti a favore e 40 contrari, una mozione procedurale volta a spianare la strada a un accordo di compromesso che, se confermato, dovrebbe prorogare il finanziamento delle agenzie governative fino al 30 gennaio. A schierarsi con i repubblicani sono stati sette senatori dem e un indipendente affiliato all’Asinello. In base all’intesa, verranno riattivati vari programmi sociali (tra cui l’assistenza alimentare per le persone a basso reddito), saranno bloccati i licenziamenti del personale federale e saranno garantiti gli arretrati ai dipendenti che erano stati lasciati a casa a causa del congelamento delle agenzie governative. Resta tuttavia sul tavolo il nodo dei sussidi previsti ai sensi dell’Obamacare. L’accordo prevede infatti che se ne discuterà a dicembre, ma non garantisce che la loro estensione sarà approvata: un’estensione che, ricordiamolo, era considerata un punto cruciale per gran parte del Partito democratico.

Indivia belga, l’insalata ideale nei mesi freddi per integrare acqua e fibre e combattere lo stress
iStock
In autunno e in inverno siamo portati (sbagliando) a bere di meno: questa verdura è ottima per idratarsi. E per chi ha l’intestino un po’ pigro è un toccasana.

Si chiama indivia belga, ma ormai potremmo conferirle la cittadinanza italiana onoraria visto che è una delle insalate immancabili nel banco del fresco del supermercato e presente 365 giorni su 365, essendo una verdura a foglie di stagione tutto l’anno. Il nome non è un non senso: è stata coltivata e commercializzata per la prima volta in Belgio, nel XIX secolo, partendo dalla cicoria di Magdeburgo. Per questo motivo è anche chiamata lattuga belga, radicchio belga oppure cicoria di Bruxelles, essendo Bruxelles in Belgio, oltre che cicoria witloof: witloof in fiammingo significa foglia bianca e tale specificazione fa riferimento al colore estremamente chiaro delle sue foglie, un giallino così delicato da sfociare nel bianco, dovuto a un procedimento che si chiama forzatura. Cos’è questa forzatura?

Mamdani ha sedotto una città a suon di bugie
Zohran Mamdani (Ansa)
Nella religione musulmana, la «taqiyya» è una menzogna rivolta agli infedeli per conquistare il potere. Il neosindaco di New York ne ha fatto buon uso, associandosi al mondo Lgbt che, pur incompatibile col suo credo, mina dall’interno la società occidentale.

Le «promesse da marinaio» sono impegni che non vengono mantenuti. Il detto nasce dalle numerose promesse fatte da marinai ad altrettanto numerose donne: «Sì, certo, sei l’unica donna della mia vita; Sì, certo, ti sposo», salvo poi salire su una nave e sparire all’orizzonte. Ma anche promesse di infiniti Rosari, voti di castità, almeno di non bestemmiare, perlomeno non troppo, fatte durante uragani, tempeste e fortunali in cambio della salvezza, per essere subito dimenticate appena il mare si cheta. Anche le promesse elettorali fanno parte di questa categoria, per esempio le promesse con cui si diventa sindaco.

Dimmi La Verità | Francesco Gallo: «Il Ponte sullo Stretto ed elezioni regionali»

Ecco #DimmiLaVerità del 10 novembre 2025. Il deputato di Sud chiama Nord Francesco Gallo ci parla del progetto del Ponte sullo Stretto e di elezioni regionali.

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