Colossi come Dupont e Basf hanno registrato forti perdite, ma secondo gli analisti nel prossimo biennio la tendenza si invertirà. Nel settore la volatilità è molto elevata: sonni più tranquilli con gli Etf.
Colossi come Dupont e Basf hanno registrato forti perdite, ma secondo gli analisti nel prossimo biennio la tendenza si invertirà. Nel settore la volatilità è molto elevata: sonni più tranquilli con gli Etf.Quello chimico è un settore di nicchia in cui la maggior parte delle società è in un momento di aggregazione o di ristrutturazione. È il caso della statunitense Dupont, le cui performance sono da tempo condizionate da una recente ristrutturazione interna a seguito della fusione con un altro colosso come Dow chemical.Tra le più importanti società di questa nicchia c'è la tedesca Basf, che nell'ultimo biennio ha deluso il mercato a causa di diversi problemi, tra cui l'esplosione di alcuni impianti nel 2016 che ha creato non poche tensioni sul titolo. Non sono presenti invece in Italia big del settore. «Il mercato della chimica appare molto ciclico e il suo andamento, storicamente, è abbastanza correlato con quello dell'Indice Msci world del mercato mondiale», spiega Francesco Pilotti, responsabile dell'ufficio studi di Soldiexpert, società di consulenza indipendente. In effetti, quello attuale non è un momento facile per diverse aziende del mondo della chimica. In effetti, dando uno sguardo ai titoli di Basf e Dupont è chiaro che i due gruppi stiano passando momenti difficili. A seguito della maxi fusione che sta attraversando, il titolo Dupont in tre anni ha perso il 58,28%. Peggio è andata anche se si guarda l'andamento a un anno (-62,57%) e da inizio anno (-53,26%). Molti esperti, però, ritengono che «l'uragano» stia passando e che il titolo sia destinato a riprendersi. In questo caso, dunque, investire nel titolo del colosso americano potrebbe trasformarsi in un'opportunità. Anche per Basf il parere degli esperti è analogo. Dopo un periodo buio, il titolo dell'azienda tedesca ha cominciato a rialzare la testa e da inizio anno è cresciuto del 7,41%. Mai come nel settore della chimica, però, la volatilità può essere elevata. Scegliere di investire direttamente nei titoli di questo comparto pone i risparmiatori davanti a sbalzi causati da nuove leggi (che possono abbatterne l'andamento). Non è un segreto infatti che chi vuole entrare in questo mondo ha molte più opportunità (e può dormire sonni più tranquilli) investendo in fondi comuni o in Etf.Il Lyxor stoxx Europe 600 chemicals ucits etf, ad esempio, da inizio anno è cresciuto del 21,39% e in tre anni ha reso il 25,12%. Spesso, questo genere di prodotti ha sofferto nel 2018 per poi riprendersi quest'anno. Bene anche lo Spdr biotech, che da inizio anno è cresciuto del 19,67% e in 36 mesi del 24%. Risultati incoraggianti anche per il Candriam eq. l biotechnology, che nel 2019 è cresciuto del 15,62%, valore simile a quello registrato negli ultimi tre anni (14,97%).Nel settore, quindi, le opportunità non mancano. Attenzione, però, mai come in questo caso l'investimento diretto in titoli azionari è da sconsigliare. Molto meglio - basta guardare i rendimenti - scegliere fondi ed Etf che hanno reso non poco negli ultimi anni.
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